Documenti e testimonianze dell'antifascismo

Tipologia Collezione / Raccolta

Contenuto

Questa raccolta vuole offrire ai lettori una serie di documenti e testimonianze dell'antifascismo dalle origini fino al Secondo conflitto mondiale. Si intende per antifascismo l'atteggiamento di opposizione ideologica e politica nei confronti del fascismo dalle sue prime manifestazioni come movimento politico al suo progressivo affermarsi come regime.
L'antifascismo, al quale contribuirono diverse correnti d'opinione, alimentò quelle forze (movimenti politici e lotta di classe) che organizzarono, in Italia e all'estero, una fattiva resistenza alla dittatura mussoliniana.Il termine, nella sua accezione originaria, identificava i movimenti popolari spontanei sorti in Italia a partire dagli anni successivi alla Prima guerra mondiale, in opposizione all'allora nascente reazione, e tesi ad impedire l'affermarsi sulla scena politica, prima, dei Fasci Italiani di Combattimento (1919) e, poi, del Partito nazionale fascista (novembre 1921), fondati da Benito Mussolini. Successivamente il concetto si diffuse al di fuori dei confini italiani in concomitanza con la nascita e l'espansione dei movimenti fascisti in Europa e nel mondo, che conquistarono il potere realizzando regimi totalitari tramite elezioni negli anni Venti e Trenta, come in Germania o in Austria, o durante la Seconda guerra mondiale, come nel caso di Francia, paesi scandinavi e paesi dell'Europa centro-orientale.A partire dal 1933, in questo quadro dell'antifascismo ormai internazionale, il cui banco di prova fu la Guerra civile spagnola (1936-1939), l'antifascismo italiano trovò una nuova unità d'azione, che ne fece poi, dopo l'8 settembre 1943, la forza dirigente nella Resistenza e nella fondazione della repubblica democratica, e permeò a lungo i rapporti tra la maggioranza delle forze politiche.

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