Le lotte di massa, il PCI e il Potere operaio / La Lega dei comunisti rivoluzionari

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Le lotte di massa, il PCI e il Potere operaio / La Lega dei comunisti rivoluzionari, Pisa, 1969, pag. 1
Le lotte di massa, il PCI e il Potere operaio / La Lega dei comunisti rivoluzionari, Pisa, 1969, pag. 1

Tipologia

1 foglio [(2) p.]

Contenuto

Volantino di propaganda politica.

Le lotte di massa, il PCI e il Potere operaio

Il PCI ha espresso il proprio parere sulla uccisione di Cesare Pardini e sulla lotta di questi giorni contro le provocazioni fasciste e poliziesche. Il volantino del PCI che commenta questi fatti (intitolato "I comunisti - VIGILANZA POPOLARE") è di una gravità politica tale che ciascuno militante rivoluzionario deve prendere su di esso posizione.

Mentre lo Stato borghese tenta d'intimorire tutta la classe operaia italiana in lotta e si serve della polizia che a tale scopo non ha esitato a paralizzare un'intera città; mentre decine di militanti sono in galera e presto cominceranno interrogatori, denunce, repressioni; mentre al vertice ci si propone quanto meno un più efficace coordinamento degli interventi repressivi non contro i fascisti e i provocatori mandati dalla Grecia, ma contro i gruppi "anarcoidi", "cinesi", ecc. nei quali sarà possibile includere chiunque si azzardi a muovere foglia; in questa situazione concreta il volantino del PCI (tutto rivolto contro "Potere operaio" e a ridurre il significato delle lotte di questi giorni a un generico antifascismo) non solo travisa vergognosamente la realtà dei fatti, ma fa oggettivamente opera di delazione perché indicare i militanti di "Potere operaio" come responsabili dei fatti di lunedì 27 ottobre significa fare lo stesso sporco lavoro compiuto da giornali come "La Nazione". Ma lunedì 27, insieme con i militanti di "Potere operaio", c'erano molti giovani della FGCI e molti comunisti di base a manifestare duramente contro la polizia. Attaccare "Potere operaio" significa, quindi, non solo additarlo alla repressione, ma tradire i giovani che erano scesi in lotta con alla testa la FGCI locale. [...]

In mancanza di questo lavoro, che non può essere sostituito con la fede nell'autonomia politica rivoluzionaria raggiunta spontaneamente dalle masse e nella loro autorganizzazione, gli scontri con la polizia finiscono coll'impegnare solo esigue minoranze che non ce la fanno a generalizzare la lotta, che anzi si isolano e vengono battute. Il lavoro di educazione e di organizzazione politica al livello delle masse operaie, contadine e studentesche, dei loro bisogni reali e della loro coscienza politica non può che essere svolto da un partito rivoluzionario che noi intendiamo contribuire a costruire sulla base del marxismo-leninismo e del "pensiero di Mao Tse-Tung".

[...]

La Lega dei comunisti rivoluzionari

Cicl. in proprio
Pisa, 31 ottobre 1969.

Luogo e data di pubblicazione desunti dal testo: Pisa, 31 ottobre 1969.

Descrizione fisica

Testo impresso nel recto e nel verso.

Dimensioni

Altezza
33,0 cm
Larghezza
22,0 cm

Note dell'archivista

Data di acquisizione: October 3 2016 Archivio carte S. Lischi Fondo fogli volanti

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Ente

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