Giovanni Capra e Ugo Silvestrini
Tipologia Oggetto
Data cronica
- May 22 1902
Tipologia
- Monumento funebre
Indicazioni sul soggetto
- Dopo lo scoppio della guerra greco-turca del 1897, in Italia si sviluppò un ampio movimento di solidarietà pro-ellenica, con l’invio di aiuti e arruolamento di volontari. I più attivi furono i repubblicani, assecondati spesso dai socialisti, ma si fecero coinvolgere anche alcuni anarchici più sensibili al richiamo dell’azione, soprattutto dopo l’appello di Amilcare Cipriani in favore dell’intervento. L’ex colonnello della Comune accorse subito in Grecia, dove si formò una Legione Cipriani sotto il suo comando. Anche a Castel Bolognese si creò un comitato, composto in buona parte da reduci garibaldini, che si fece promotore di una spedizione di volontari. I castellani che nell’aprile 1897 riuscirono a partire e a raggiungere il suolo ellenico furono sei: Paolo Dall’Oppio, Paolo Lanzoni, Ugo Silvestrini, Giovanni Tosi e gli anarchici Giovanni Capra e Antonio Raccagna. Altri tre castellani partiti successivamente, furono fermati con altri 44 volontari romagnoli in alto mare dalle guardie di finanza e costretti a tornare a casa. I volontari castellani, con altri romagnoli, giunti in Grecia si arruolarono nella Camicie Rosse di Ricciotti Garibaldi, e furono inquadrati nel primo battaglione al comando dell’ufficiale garibaldino Luciano Mereu. Il 17 maggio, in assenza del Mereu e presente Amilcare Cipriani (che aveva dovuto sciogliere la sua formazione e si era unito alle Camicie Rosse), presero parte alla battaglia di Domokos, in Tessaglia. Al termine della battaglia, nel corso della quale i volontari italiani resistettero per ore all’assalto di preponderanti forze nemiche ma dovettero infine ritirarsi per ordine del Comando greco e per l’esaurirsi delle munizioni, tra i morti si contarono anche i castellani Capra e Silvestrini (mentre Dall’Oppio fu ferito gravemente a una gamba). Tra i caduti di Domokos risultò anche il deputato repubblicano Antonio Fratti di Forlì, mentre Cipriani venne ferito. In breve la notizia delle morti giunse in patria provocando grande commozione. Il 23 maggio si svolse a Castel Bolognese, con larga partecipazione di popolo e forestieri venuti da altre località della Romagna, una solenne commemorazione dei due concittadini caduti. Ai primi di giugno, dopo la conclusione sfortunata della campagna, i sopravvissuti ritornarono a Castel Bolognese. I parenti si adoperarono in ogni modo per il recupero delle salme, ma senza risultato (sembra che i cadaveri rimasti quel giorno sul campo di battaglia siano stati sepolti tutti insieme dai turchi in una fossa comune). Gli onori ai caduti furono rinnovati in una manifestazione in piazza il 25 maggio 1899.
Iscrizioni
- Trascrizione
- A Giovanni Capra / ed Ugo Sivestrini / i concittadini.
[Nelle due lapidi laterali: (a destra per chi guarda) Domokos 17 maggio 1897; (a sinistra) Castelbolognese 17 maggio 1902].
Descrizione fisica
- Monumento funebre con lapidi
Condizione giuridica
- Comune di Castel Bolognese
Fonti collegate
- G. Landi, Capra Giovanni, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, vt. 1, Pisa, BFS, 2003, pp. 320-321.
S. Borghesi, Camicie Rosse a Domokos, «La Piê», a. 43, n. 4, luglio-agosto 1974.
P. Costa, Comune e popolo a Castelbolognese (1859-1922), Imola, Galeati, 1980.
Note
- Ubicazione: Castel Bolognese, Cimitero del Capoluogo - via del Cimitero -, entrando dall'ingresso principale, sulla destra all’inizio del viale centrale; di fronte, a sinistra in posizione simmetrica,si trova il monumento funebre ad Antonio Valdré, patriota del Risorgimento