Martiri antifascisti dell'Olivetta

Tipologia Oggetto
Data cronica
1964
Martiri antifascisti dell'Olivetta, Portofino, 1964
Martiri antifascisti dell'Olivetta, Portofino, 1964

Tipologia

Lapide

Indicazioni sul soggetto

La dinamica e la casualità dell'eccidio dell'Olivetta, a Portofino, è particolarmente angosciante, e difficile è stata la sua ricostruzione. Dei 22 partigiani (tranne uno) prelevati dalla IV sezione del carcere di Marassi nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1944 non si era saputo più niente. Solo dopo la Liberazione le ricerche portarono a collegare quella sparizione con un fatto, rimasto segreto, accaduto a Portofino proprio in quella notte e al quale solo alcune testimonianze davano credito. Un gruppo di 22 giovani era stato condotto alla piccola spiaggia dell'Olivetta, a Portofino, mentre uno di loro gridava di essere totalmente estraneo al fatto. Questo coincide con le testimonianze raccolte a Marassi, secondo le quali il gruppo dei condannati era composto da 21 persone, ma, credendo che si trattasse di uno scambio di prigionieri, un detenuto comune si era intrufolato nel gruppo.
Nel Castello di Portofino si era insediato un tenente della Marina tedesca, Ernst Reimers che aveva fama di torturatore e assassino. I corpi dei prigionieri vennero legati assieme, con fil di ferro e reti, caricati su un barcone e gettati in mare con una zavorra di pietre. Si sa che alle operazioni parteciparono componenti delle Brigate Nere. Per anni la ricostruzione dell'identità delle vittime si fermò a 21 nomi. Si scoprì che un partigiano, il cui nome era stato riportato nella lapide, in realtà non era morto all'Olivetta. Rimaneva quindi ignota l'identità del ventiduesimo prigioniero ucciso, quello aggiuntosi credendo di ottenere la libertà, che fu infine accertata soltanto nel 1970. Nel maggio 1945 la Commissione per le epurazioni insediatosi a Santa Margherita avviò le ricerche di Reimers, che risultava essere prigioniero degli alleati a Livorno. Ma non ne ottennero la consegna e se ne persero le tracce. Quando al Tribunale militare di Torino, nel 1996, vengono ripresi i procedimenti per l'individuazione dei responsabili di varie stragi, troviamo anche i fatti dell'Olivetta e i nomi dei responsabili: Reimers come comandante del presidio di Portofino e Engel come l'unico che può aver dato l'ordine e fatto prelevare i prigionieri a Marassi. Quanto ai motivi di questo delitto, particolarmente efferato ed inutile, anche se non è stato presentato come una rappresaglia, tanto che è stato compiuto in segreto, lo si può forse considerare una reazione non dichiarata in seguito alla "giornata della spia" indetta proprio pochi giorni prima, il 30 novembre, in occasione della quale i partigiani avevano mostrato di avere grande forza e autonomia d'azione, ed avevano giustiziato varie spie al servizio dei nazi-fascisti.
Questi sono i nomi dei fucilati
Abramo Bassignani, 50 anni; Domenico Camera, 20 anni; Emanuele Orfeo Causa, 25 anni; Agostino Carniglia, 22 anni; Otelio Cenatelli, 23 anni 6. Caffiero Cipriani, 20 anni; Costa Luigi, 36anni  8. Carlo Della Casa, 23 anni; Domenico De Palo, 23 anni; Carlo Faverzani, 23 anni; Antonio Ferrari, 28 anni 12. Marcello Goffi, 41 anni; Giuseppe Golisano, 19 anni  14. Bartolomeo Maffei, 38 anni; Anelio Materozzi, 28 anni; Alfredo Meldi, 21 anni; Luigi Celso Meldi, 23 anni; Tullio Molteni, 18 anni; Giovanni Odicini, 25 anni; Emanuele Sciutto, 24 anni; Cipriano Turco, 53 anni; Diofebo Vecchi, 21 anni.
Cinque delle 22 vittime erano militanti anarchici di formazioni libertarie ligure: Emanuele Orfeo Causa, Domenico De Palo, Otello Gambelli, Emanuele Sciutto e Cipriano Turco.
 

Iscrizioni

Trascrizione
Bassignani Alberto Golisano Giuseppe / Callero Cipriano Maffei Bartolomeo / Camera Domenico Materozzi Onelio / Carniglia Agostino Meldi Alfredo / Causa Emanuele Meldi Celso Luigi / Cenatelli Otello Molteni Pietro / Della Casa Carlo Odicini Giovanni / Faverzani Carlo Sciutto Emanuele / Ferrari Antonio Turco Cipriano / Goffi Marcello Vecchi Diofebo / Ovunque Dio profuse doni di bellezza / alla fraterna Pace degli uomini / Nella notte del II dicembre MCMXLV / odio di parte belvina furia di guer- / ra barbaramente stroncava le / giovani vite di 21 Patrioti / Martiri Eroi della Libertà Giustizia / monito ed esempio sacri ai presenti / e futuri destini della Patria.

Descrizione fisica

Lapide di marmo

Condizione giuridica

Comune di Portofino

Fonti collegate

Bibliografia:
Memoria nella pietra. Monumenti alla Resistenza ligure 1945-1995, a cura di M. Bottero, Istituto storico della Resistenza in Liguria, 1996, pp. 160-162.
G. Barroero, Anarchismo e Resistenza in Liguria, «Rivista storica dell'anarchismo», luglio-dicembre 1998, pp. 61-98.
G. Barroero, Per un dizionario biografico degli anarchici nell'antifascismo e nella Resistenza in Liguria (1920-1945), «Rivista storica dell'anarchismo», luglio-dicembre 1998, pp. 99-118.

 

Link esterni

Collezione

Persona

frazione