Errico Malatesta

Tipologia Oggetto
Data cronica
1953
Targa della via Errico Malatesta, frazione di Riglione, Pisa
Targa della via Errico Malatesta, frazione di Riglione, Pisa

Tipologia

Lapide in marmo

Indicazioni sul soggetto

Errico Gaetano Maria Pasquale Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 14 dicembre 1853-Roma, 22 luglio 1932) è stato un tra i principali teorici e organizzatori del movimento anarchico italiano e internazionale. La sua azione politica si è protratta per oltre sessant'anni, dalla Prima Internazionale fino all'avvento del fascismo. Malatesta, in Italia e in esilio, ha curato numerosi periodici tra i quali si ricordano «La Questione sociale», «L'Agitazione», «Volontà», «Umanità nova» e «Pensiero e volontà». 
Trasferitosi a Roma nel 1922, dove continua a curare la redazione del quotidiano anarchico «Umanità nova», con l'avvento del fascismo è costretto, dalla repressione e dal controllo poliziesco cui è sottoposto, a ridurre drasticamente i suoi movimenti e la sua azione. 
Nel marzo del 1932, un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute lo porta progressivamente verso la morte che avviene il 22 luglio 1932. Le autorità fasciste vietano qualsiasi manifestazione di cordoglio, il funerale viene blindato dalla polizia e chiunque in quegli anni si soffermi presso la tomba viene immediatamente identificato. Le autorità inoltre vietano la cremazione della salma, perché non vogliono che gli anarchici ne rafughino le ceneri, portandole all'estero come simbolo della resistenza al regime. Errico Malatesta è sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.
Trasferitosi a Roma nel 1922, dove continua a curare la redazione del quotidiano anarchico «Umanità nova», con l'avvento del fascismo è costretto, dalla repressione e dal controllo poliziesco cui è sottoposto, a ridurre drasticamente i suoi movimenti e la sua azione. 
Nel marzo del 1932 un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute lo porta progressivamente verso la morte che avviene il 22 luglio 1932. Le autorità fasciste vietarono qualsiasi manifestazione di cordoglio, il funerale venne blindato dalla polizia e chiunque in quegli anni si soffermava presso la tomba veniva immediatamente identificato. Le autorità inoltre vietarono la cremazione della salma, perché non volevano che gli anarchici ne trafugassero le ceneri, portandole all'estero come simbolo della resistenza al regime. Errico Malatesta è sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.

Iscrizioni

Trascrizione
ENRICO [sic!] MALATESTA / 1853-1932 / anarchico idealista.

Condizione giuridica

Comune di Pisa

Fonti collegate

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, Fasc. Amilcare Bertini; ivi, Pubblica sicurezza, cat. G1, b. 41, f. 49, “Circolo Demolitore”.

Bibliografia: G. Cerrito, Gruppo anarchico Demolizione. Riglione (Pisa) in Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori, Torino 1980, pp. 201-202;
Manifestazione Malatesta a Riglione (Pisa), «Il Libertario», Milano, n. 293, 8 agosto 1951, p. 2.

Note

Le prime notizie ufficiali di presenza del movimento libertario a Riglione risalgono al novembre del 1890 quando nelle carte di pubblica sicurezza si fa riferimento a 70 uomini di tendenza anarchica. Successivamente una segnalazione della Stazione dei Carabinieri di Riglione alla Prefettura riporta, in una nota datata 21/11/1893, una lista di 13 “anarchici pericolosi”. È attivo nel borgo, nei primi anni del Novecento, anche un Circolo anticlericale; ma per la presenza di un vero e proprio gruppo libertario organizzato si deve attendere il febbraio 1912 con la nascita del Circolo Demolizione che promuoverà l'idea libertaria fino al 1922 quando di fatto cessa le proprie attività.

Il 27 febbraio 1912 nasce con sede in via Caprera 9 il Circolo anarchico "Demolizione". Nel fascicolo predisposto dalla Prefettura di Pisa, datato 5 maggio 1912, si individua il profilo dell'attività del circolo: il numero iniziale degli affiliati è di ventuno unità, i “capi e membri più influenti” sono Narciso Bertini, Amilcare Bertini, Duilio Casalini, Pilade Balestri, Oreste Melani, Gino Cordoni, Torello Vannini. I soci versano 10 centesimi a settimana e questi versamenti costituiscono i soli mezzi di cui dispone il Circolo. Secondo la relazione del Prefetto l'influenza sulla classe operaia del paese è “poca e limitata”, così come poca è la corrispondenza con gli altri gruppi e il ricevimento di stampa sovversiva, sembra infatti che l'unico abbonamento sia a «Il Libertario» di La Spezia.

La sede, situata in via Caprera 9 è composta di due stanze poste al primo piano. Fino al momento della stesura del fascicolo, a pochi giorni dalla fondazione, non si sospettano reati politici da parte degli aderenti, ma è chiara l'attività di proselitismo in quanto gli iscritti spesso portano al circolo persone non aderenti per “indurli a iscriversi”. Pur non ritrovando reati, il fascicolo individua lo scopo dell'associazione nel “far propaganda delle idee anarchiche rivoluzionarie". Sempre secondo le carte di P.S. “in caso di agitazioni popolari potrebbe anche presentare pericolo per l'ordine pubblico”, allo stesso tempo però “i soci non si esercitano al tiro a segno né a esercitazioni militari. Non hanno armi, né distintivi”.

Il Circolo invece – diversamente da quanto conservato nel fascicolo che è più focalizzato sulla fondazione – risulta essere particolarmente attivo e con una buona capacità di intervenire nel dibattito e di organizzare attività sul territorio. Degli interventi e delle iniziative organizzate ce ne dà continue notizie il periodico pisano l'«Avvenire anarchico».

Nel luglio del 1912 il Gruppo "Demolizione" organizza a Riglione un grande comizio anticlericale al quale partecipano oltre duemila persone; interviene con frequenza regolare nel dibattito in paese e sulle colonne del periodo libertario pisano. Non si hanno notizie dell'atto e del momento di scioglimento che si presume far coincidere con l'avvento del fascismo.

La bandiera del gruppo viene inaugurata presumibilmente i primi giorni del giugno del 1912 e fa la sua prima uscita a Pisa per partecipare al comizio di ordine regionale “pro vittime politiche e contro l'impresa d'Africa” del 23 giugno 1912 che si tiene presso i giardini del Politeama pisano. Oggi la bandiera, su fondo nero e con scritta rossa “Gruppo Demolizione Riglione”, dopo che è stata "rubata" dai fascisti durante le loro incursioni nel territorio, è custodita presso il Museo del Risorgimento di Torino.
Ubicazione: Pisa, Riglione, via E. Malatesta

Collezione

Persona