Riccardo Siliprandi

Tipologia Oggetto
Data cronica
May 5 2012
Lapide a Riccardo Siliprandi (Ariè), Luzzara
Lapide a Riccardo Siliprandi (Ariè), Luzzara

Tipologia

Lapide

Iscrizioni

Trascrizione
A RICCARDO SILIPRANDI (Ariè) / assassinato dai fascisti il 5 maggio 1921 / Causa favia al dè ch’è mort Ariè? / A gh’eva vint’an. / L’era un cariulant, / n’anarchic, bon c’mel pan. / Da quand chi là i cmandava / al stava lungà in dal bosc. / Lur il pungdava. / Na matina l’eva riscià / D’gn’in paes a salutà so madar. / I l’à vest, in quatr’i ga sparà. / Lasà cuntr’al mur / A sugaras cm’en pipistrel fiundà. Cesare Zavattini Gli anarchici 25 aprile 2009

Descrizione fisica

Targa di marmo con l'epigrafe colorata di nero e rosso

Condizione giuridica

Comune di Luzzara

Fonti collegate

F. Montanari, Riccardo Siliprandi, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, diretto da M. Antonioli ... et. al., 2. voll., Pisa, BFS, 2003-04, vol. 2, pp. 554-555.

Note

Iniziativa promossa dalla Federazione anarchica di Reggio Emilia, con il concorso del Comune di Luzzara e dell' ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’ Italia), per ricordare il giovane anarchico Riccardo Siliprandi assassinato dai fascisti il 5 maggio 1921. All'inaugurazione sono intervenuti: Andrea Costa, sindaco di Luzzara; Giacomo Notari, presidente ANPI Provinciale di Reggio Emilia; Simone Lasagna, presidente ANPI Luzzara e Federico Ferretti, della Federazione anarchica reggiana. La lapide è stata collocato invia E. Siliprandi sulla facciata dell'edificio dell'edificio che ospita le famiglie Benatti, Eleuteri, Negrini e Reggiani, che hanno acconsentito all'iniziativa. Causa favia al dè ch’è mort Ariè? Cosa facevo il giorno in cui morì Ariè? A gh’eva vint’an. Avevo vent’anni. L’era un cariulant, Era un bracciante, n’anarchic, bon c’mel pan. Un anarchico, buono come il pane Da quand chi là i cmandava da quando quelli là comandavano al stava lungà in dal bosc. Restava nascosto nel bosco. Lur il pungdava. Loro lo aspettavano. Na matina l’eva riscià Una mattina si arrischiò D’gn’in paes a salutà so madar. A venire in paese a salutare sua madre. I l’à vest, in quatr’i ga sparà. Lo videro, gli spararono in quattro, Lasà cuntr’al mur lo lasciarono contro il muro A sugaras cm’en pipistrel fiundà. A dissanguarsi come un pipistrello ucciso.
Ubicazione: Luzzara, Via R. Siliprandi

Collezione

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Persona

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