Rinaldo Spadaccini

Tipologia Oggetto
Data cronica
21 luglio 1946
Lapide a Rinaldo Spadaccini, Sarzana, 1946
Lapide a Rinaldo Spadaccini, Sarzana, 1946

Tipologia

Lapide

Indicazioni sul soggetto

[...] Spadaccini era un sarzanese di 32 anni, con un passato di bracciante e navigante, che al tempo lavorava allo stabilimento della Vickers Terni (l’odierna Oto Melara).
Fervente militante anarchico già noto per questo alla polizia, nel pomeriggio di domenica 17 luglio era andato a pescare insieme ad un amico sul fiume Magra.
Verso le 18, mentre tornavano a casa, i due si imbatterono in un folto gruppo di fascisti che camminando lungo i binari cercavano di portarsi verso il fiume per passarlo e sfuggire così ai carabinieri e agli arditi del popolo che li stavano seguendo, spiandone le mosse.
Era il gruppo di squadristi carraresi, comandati da Renato Ricci, partiti quella mattina per un raid in Lunigiana, nel corso del quale avevano ucciso due inermi cittadini a Monzone, e avevano selvaggiamente bastonato altre persone ad Aulla, dove avevano anche tranquillamente pranzato.
Ripartiti a bordo di quattro camion nel pomeriggio, avevano attaccato un gruppo di antifascisti a Santo Stefano uccidendone altri due fino a quando erano stati intercettati alle porte di Sarzana da un plotone di carabinieri, al comando del tenente Vinci Nicodemi, che li aveva bloccati e invitati a rinunciare a passare per Sarzana, disperdendoli per la campagna verso la Magra.
I fuggiaschi, divisi in squadre, stavano dunque percorrendo per un tratto la linea ferroviaria, sparando a caso verso le abitazioni quando giunti in prossimità del Tiro a segno, uccisero con un solo colpo di rivoltella al petto Rinaldo Spadaccini, mentre il suo amico riusciva fortunosamente a darsi alla fuga.
Risultò poi da alcune testimonianze che il giovane era stato ucciso a sangue freddo senza alcun motivo e senza che vi fossero stati scambi di parole con il gruppo di squadristi.
Poco tempo dopo i carabinieri, appoggiati da un plotone di fanteria, decisero di intervenire e trassero in arresto il Ricci ed altri nove suoi compagni di avventura, conducendoli al carcere della Cittadella.
Dal dichiarato intento del fascio toscano di liberare i dieci camerati, avrà origine di lì a quattro giorni la drammatica giornata del 21 luglio.
L’indomani mattina alle 11 tutti gli operai della Vickers Terni abbandonarono il posto di lavoro in segno di lutto e di protesta per l’uccisione dell’operaio sarzanese.
 
Da "Testimoni del tempo e della storia” di Isa Sivori Carabelli.

Iscrizioni

Trascrizione
Il 17 luglio 1921 / il compagno / RINALDO SPADACCINI / veniva qui trucidato / dalle bande dei neri camiciati / la Federazione anarchica / Val di Magra / 21 luglio 1946.

Marchi ed emblemi

Tipologia
simbolo
Descrizione
Fiaccola

Descrizione fisica

Lapide di marmo collocata su un parallelepipedo di mattoni. Nella parte superiore della lapide è raffigurata in bassorilievo una fiaccola.

Condizione giuridica

Comune di Sarzana

Fonti collegate

Isa Sivori Carabelli, Testimoni del tempo e della storia, con la collaborazione di E. Banti, P. Meneghini, I. Carabelli e C. Isoppo, Sarzana, Tipografia Alpicella grafica e convegni, stampa 2005.

Note

Ubicazione: Sarzana, via Pecorina all’imbocco del sottopasso ferroviario

Link esterni

Collezione

Ente

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Progetto

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