Franco Serantini: cinquanta anni di ingiustizie, cinquanta anni di memoria/resistente
Tipologia Progetto
Descrizione
- Pisa, 7 maggio 1972, ore 9.45. Franco Serantini, vent’anni, muore in carcere dopo essere stato trattenuto e interrogato per due notti e un giorno, senza ricevere le cure di cui ha un evidente bisogno.Due giorni prima, nel centro della città, una manifestazione antifascista, indetta contro il comizio dell'On. Giuseppe Niccolai del MSI-DN, degenera in guerriglia urbana, tra barricate, molotov, fumi di lacrimogeni. All’angolo tra Lungarno Gambacorti e via Mazzini, Franco viene accerchiato e aggredito da una decina di poliziotti, tempestato di calci, pugni e manganellate con una ferocia che non risparmia neppure un lembo del suo corpo.
Fino ad allora quella di Franco Serantini è stata un’esistenza priva di luce, trascorsa nella più assoluta povertà e assenza di affetti. La sua storia è quella di un orfano che ha perso anche la madre adottiva, costretto a passare da un brefotrofio a un istituto, fino a ritrovarsi in riformatorio a Pisa anche se non ha commesso alcun reato. Proprio qui, in una città che gli appare come un bellissimo teatro, perso fra tanti altri ragazzi, Franco vive i suoi anni più felici e fa le sue scelte ideali e sociali.
A cinquanta anni dalla morte di Franco Serantini la Biblioteca che porta il suo nome propone, attraverso documenti e fotografie, un percorso di studio e memoria che racconta i soprusi delle forze di polizia, i depistaggi giudiziari e le strumentalizzazioni politiche che hanno cercato di nascondere la verità: Franco Serantini anarchico di vent'anni ucciso dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista. Anche se non si è mai arrivati ad una verità giudiziaria, perché lo Stato è stato incapace di processare se stesso processando gli esecutori materiali dell'assassinio di Franco Serantini, la verità storica è invece emersa prepotentemente raccontando la notte di una democrazia che ha abdicato violentemente alle proprie regole.