La stampa clandestina antifascista

Tipologia Evento
Data cronica
1943 - 1944

Descrizione

Fra il 25 luglio e l’8 settembre 1943 furono pubblicati in Toscana, a Firenze ma anche nella provincia pisana, i primi periodici antifascisti dopo la caduta del fascismo:  un numero di «Oggi e domani», del Partito d’Azione, due numeri di «San Marco», della Democrazia Cristiana, e due numeri di «Socialismo». In seguito all’armistizio, le edizioni clandestine dei giornali si moltiplicarono, pur conservando una periodicità incerta. In una prima fase, la rinascita della stampa libera fu legata esclusivamente all’attività politica dei partiti politici riuniti nel Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (CTLN).

Il PCI pubblicava «L’Azione comunista», l’edizione toscana de «l'Unità», «Lotta operaia» e un foglio indirizzato al pubblico femminile, «Noi Donne». Nel pisano, durante i mesi estivi del 1944, uscirà il «Notiziario della liberazione» come supplemento de «l'Unità».

La DC pubblicava un’edizione locale de «Il Popolo», un giornale per i giovani cattolici, «La Punta», un foglio indirizzato agli operai, l’«Unione Proletaria Cristiana», e per le donne il «Raduno».

Il PSIUP, oltre all’«Avanti!», stampava il fiancheggiatore «Avanguardia», che guardava soprattutto ai giovani.

Non meno attivi erano il Partito d’Azione, che pubblicava «La Libertà» e «La Libertà del lavoro»; il Partito Liberale, che aveva come suoi organi «L’Opinione» e il foglio giovanile «Movimento»; e i libertari che dal 10 settembre del ’43 avevano ripreso le pubblicazioni di «Umanità nova».

A Pontedera nell'agosto del 1943 uscì clandestinamente un numero de «Il Piaggista» e successivamente venne pubblicato un notiziario ciclostilato del Comitato di liberazione di Pisa.

Con l'arrivo degli alleati, alla fine dell'estate del 1944, la stampa d'informazione riprendeva la sua attività regolare. Nelle altre città toscane, salvo il caso di Livorno, dove furono pubblicati alcuni fogli di un certo rilievo, il PWB autorizzò l’uscita di due soli quotidiani: «La Gazzetta del Serchio» a Lucca e «Rinascita» a Siena. In quest’ultima città veniva pubblicato anche, con cadenza bisettimanale, «La Provincia di Siena»; a Pisa uscì il «Corriere dell’Arno» e ad Arezzo il bisettimanale «L’Informatore».
 

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Bibliografica