PAGANO, Pietro
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PAGANO, Pietro
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bargagli (Ge)
- Data di nascita
- 01/11/1927
- Luogo di morte
- Genova
- Data di morte
- 04/09/2012
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio poi falegname
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Bargagli (ge) il 1° novembre 1927 da Eugenio e Maria Carmela Pagano, operaio meccanico, poi artigiano edile poi falegname. Avviato al lavoro in fabbrica ancora adolescente si trasferisce a Genova Nervi con la famiglia. Negli anni della guerra inizia la sua militanza politica conoscendo i comunisti libertari Parodi e Pittaluga. Il gruppo di giovani raccolti intorno a Pittaluga, nell’autunno-inverno del 1944-45, sarà molto attivo nella lotta contro i nazi-fascisti, lo stesso leader del gruppo rimarrà ucciso il 24 aprile 1945 in uno degli ultimi scontri tra partigiani e truppe tedesche. P., che milita nella Brigata sap “Crosa”, per il suo impegno negli ultimi mesi della guerra di Resistenza sarà riconosciuto come “patriota”. Nell’immediato dopoguerra è attivo nel movimento anarchico che a Genova e dintorni può contare su una buona tradizione con numerosi gruppi sostenuti nella loro azione di propaganda dal periodico «L’Amico del popolo». P. fa parte della Gioventù anarchica ligure che, tra il 1949 e i primi mesi del 1950, promuove la pubblicazione di «Inquietudine», rivista ciclostilata. P. aderisce poi al Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato” e sarà presente alla Prima conferenza nazionale dei gaap (Genova-Pontedecimo, 1951). Da questo momento P. segue tutta la parabola politica dei gaap: è presente alla Terza conferenza nazionale (Livorno, 1953) come alle successive di Bologna (1954) e di Pisa (1955). La Questura di Genova, il 6 luglio 1954, lo descrive così in una comunicazione alla Direzione generale di ps del Ministero dell’Interno: «Dopo la liberazione s’iscrisse al partito anarchico di Ge-Nervi, di cui è attivista, prendendo parte attiva a tutte le riunioni indette dalla locale federazione. Di carattere impulsivo e fazioso è considerato elemento pericoloso per l’ordinamento democratico dello Stato, per cui è in corso d’istruttoria la proposta per la di lui iscrizione al cpc». Sarà continuamente sottoposto a vigilanza da parte delle autorità di polizia fino al 1961, quando il suo fascicolo viene proposto per la radiazione dal cpc perché il soggetto «non è più da ritenersi elemento pericoloso per l’ordinamento democratico» (Comunicazione del Questore di Genova al Ministero dell’Interno, Direzione generale della ps, Divisione aarr, sez. 3a cpc, Genova 29 luglio 1961). P. condivide le scelte strategiche e tattiche dell’organizzazione e la stretta alleanza con i gac, così come concorda poi con la fusione della fcl con i gruppi guidati da Seniga e la costituzione del msc. Successivamente continua il suo impegno politico ma poi gradualmente alla fine degli anni Sessanta abbandona ogni attività. Muore a Genova il 4 settembre 2012. (F. Bertolucci).
Fonti
Fonti: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione Affari Riservati, Categoria Z, Fascicoli personali, ad nomen; Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali, 1954, b. 18; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Genova, Anagrafe; ilsrec Banca dati partigiani liguri.
Bibliografia: G. La Barbera, Lotta comunista: verso il partito strategia 1953-1965, Milano, Lotta comunista, 2015, ad indicem.