PADELLARO LIBERTINO, Salvatore

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PADELLARO LIBERTINO, Salvatore

Date di esistenza

Luogo di nascita
Piazza Armerina (En)
Data di nascita
25/01/1930
Luogo di morte
Roma
Data di morte
23/11/2022

Attività e/o professione

Qualifica
Insegnante

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Piazza Armerina (en) il 25 gennaio 1930 da Sebastiano e Agata Padellaro, studente poi insegnante. Si avvicina alle idee comuniste alla fine degli anni Quaranta leggendo casualmente il testo di Bruno Rizzi Il socialismo dalla religione alla scienza. Nel 1951 si iscrive alla facoltà di Scienze politiche di Catania, ma poi non dà alcun esame e non prosegue gli studi. Successivamente si trasferisce a Cosenza presso una sorella e svolge le mansioni di rappresentante per la casa editrice Einaudi. Da giovane si iscrive alla fgci e poi al pci, per poi venirne espulso per contrasti politici. Avvicinatosi alle idee libertarie, nel settembre del 1955 si trasferisce a Genova aderendo ai gaap (Minuta della lettera di A. Vinazza a P.C. Masini, Genova-Sestri, 12 settembre 1955) e collaborando assiduamente con la redazione de «L’Impulso», con traduzioni di articoli dal francese. Per qualche tempo si trasferisce poi a Parigi in cerca di lavoro ma successivamente rientra in Liguria. A Genova collabora con Vinazza nella segreteria del Comitato nazionale e cura per l’organizzazione dei giri di collegamento nel Sud Italia, e a lui si deve la ricostituzione del gruppo di Siracusa nel gennaio del 1956 (Lettera del gaap di Siracusa al cn/gaap, 24 gennaio 1956). Il 5 marzo 1956 viene denunciato per «vilipendio al governo» dalla Questura di Genova per aver scritto un articolo su «L’Impulso» contro il governo Segni in occasione dei fatti di Venosa nei quali rimase ucciso il bracciante Rocco Girasole (Nel Sud il piombo è la risposta al diritto di essere sfruttati, 31 gennaio 1956). Il 28 giugno 1956 la Corte di Assise di Genova condanna L.P. a quattro mesi di reclusione con il beneficio della condizionale. Presente alla Quinta conferenza nazionale (Pisa, 1955) nella quale è nominato, insieme a Ferrari, redattore de «L’Impulso» come collaboratore di Cervetto, chiamato quest’ultimo alla guida della direzione del periodico.

Il 6 maggio 1956 il Comitato nazionale incarica L.P. e Cervetto di rappresentare i gaap nella messa a punto e nella redazione del nuovo periodico «Azione comunista» che verrà editato dal mese successivo, a Milano, a cura dei gruppi guidati da G. Seniga. Il 19 e 20 maggio 1956 partecipa a una riunione di bordighisti a Torino per seguire un seminario di studio nel quale conosce Amadeo Bordiga del quale invia al Comitato nazionale un resoconto dettagliato (Relazione di S. Libertino al cn/gaap, Milano, 1° giugno 1956). L’incontro, come si vedrà in seguito, lascia in L.P. una segno tangibile nel suo avvicinamento alle tesi bordighiane. Sempre in questo periodo incontra André Marty, uno dei fondatori del pcf e ora in dissenso con i suoi ex compagni. Poco tempo dopo, alla fine del luglio 1956, L.P. lascia l’incarico di collaboratore con «Azione comunista» per l’emergere di un contrasto personale con Cervetto e per la convinzione che sia errata l’impostazione data dai gaap nella collaborazione con i gac. L.P. è presente alla Sesta conferenza nazionale (Milano, 1956) nella quale si decide il cambio di denominazione dell’organizzazione in Federazione comunista libertaria e una più stretta collaborazione con i gruppi della sinistra rivoluzionaria al fine di raggiungere l’unità con la costituzione del “Partito di classe”. L. condivide ora la scelta della fcl per la collaborazione con i gac e alla Settima conferenza nazionale (Genova, 1957) approva la mozione conclusiva nella quale si decide la fusione dell’organizzazione insieme ai gruppi suddetti con la costituzione del Movimento della sinistra comunista. Dopo il primo convegno nazionale del msc (Livorno, 1957), invia le proprie dimissioni dall’organizzazione denunciando la mancanza di una «salda» «teoria rivoluzionaria» e la «confusione ideologica» che permane all’interno del movimento (Lettera di S. Libertino al cn/msc, Milano 28 novembre 1957 in Cervetto/Carteggio 24, p. 672). Successivamente si avvicina al pcint-pro, organizzazione nella quale milita per alcuni anni con un rapporto non facile, fatto di aspre discussioni e polemiche. Negli anni Sessanta si trasferisce ad Algeri, dove insegna in un liceo. Alla metà degli anni Settanta è promotore delle “Edizioni sociali”, breve esperienza editoriale al di fuori del controllo del pcint-pro, che propongono testi di Ottorino Perrone e Bordiga. Nel 1976 cerca di promuovere, insieme a Roger Dangville, il gruppo “Sul filo del tempo”. Questa è la sua ultima esperienza e da quel momento L.P., trasferitosi nel frattempo a Roma, si dedica allo studio. Muore a Roma il 23 novembre 2022 (F. Bertolucci).

Fonti

Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Riservati, Categorie annuali, 1957-1960, b. 73, f. 103; Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Gabinetto Archivio generale, Fascicoli permanenti, Partiti politici, 1944-1966, b. 100, f. 293; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Roma, Anagrafe; Ciao Turi, «Il Comunista», n. 176, gennaio-febbraio 2023.

Bibliografia

S. Saggioro, In attesa della grande crisi: storia del Partito Comunista Internazionale, Milano, Colibrì, 2014, ad indicem; D. Erba con la collaborazione di P. Bourrinet, P. Casciola, A. Pellegatta, Sovversivi: incontri e scontri sotto la falce e il martello, Milano, All’insegna del gatto rosso, 2015, p. 214; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem.

Collezione

Persona