MICCO, Claudio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
MICCO, Claudio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Fiume
Data di nascita
24/08/1925
Luogo di morte
Bologna
Data di morte
17/05/1987

Attività e/o professione

Qualifica
Ferroviere

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Fiume il 24 agosto 1925 da Emilio e Maria Superina, ferroviere. Dopo una breve adesione al pci, nel 1947 si avvicina alla Federazione anarchica bolognese. Iscritto al sindacato ferrovieri della cgil, partecipa attivamente alla vita sindacale e del movimento libertario. In quegli anni conosce e inizia a collaborare con Masini, condividendo le posizioni politiche del Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato” ed è presente, in qualità di delegato, alla Prima conferenza nazionale dei gaap (Genova-Pontedecimo, 1951). Abbonato e diffusore de «L’Impulso», collabora saltuariamente anche a «Il Libertario» con cronache dal mondo del lavoro (Bologna. Dopo 4 mesi di lotta, sconfitti i lavoratori, 1 agosto 1951, p. 2). Arrestato il 21 aprile 1952 per propaganda antimilitarista (L’arresto del compagno Micco Claudio, «lib», 13 maggio 1952, p. 4), il Tribunale militare di Bologna, il 13 maggio 1952, lo condanna a sei mesi di reclusione per istigazione alla disobbedienza alla chiamata delle armi, mentre lo assolve dall’accusa di vilipendio delle Forze armate per mancanza di prove. Durante il dibattimento M., come riportato in una nota da Matteuzzi, si mantiene coerente e fermo nelle sue posizioni politiche (Lettera di G. Matteuzzi al cn/gaap, 15 maggio 1952). Scontata la pena viene rilasciato il 26 ottobre 1952, anziché il 22 come programmato, perché la giustizia si ricorda all’ultimo di fargli scontare altri cinque giorni di carcere per un’«affissione abusiva» di manifesti effettuata nel 1949 (Una lettera di Micco, «imp», 15 dicembre 1952, p. 4). Tornato a Bologna, non può ricollocarsi subito al suo lavoro perché la commissione disciplina delle ferrovie deve esaminare il suo caso, sarà reintegrato alcuni mesi più tardi ma con l’obbligo di trasferimento alla sede di Taranto. In questo periodo è sostenuto nelle sua attività anche dall’aiuto della madre, militante comunista, operaia alle Manifatture Tabacchi. Nella nuova città di residenza, dove conosce la futura moglie, continua il suo impegno politico, e soprattutto quello sindacale, venendo nominato delegato dei manovali in ferrovia al congresso provinciale della cgil (Lettera di A. Vinazza a P.C. Masini, 20 marzo 1953) e poi a quello nazionale di categoria che si svolge a Siena e dove M. interviene a nome dei cds (Lettera di C. Micco a A. Vinazza, [Taranto] 11 maggio 1953). Nel corso della Terza conferenza nazionale (Livorno, 1953) interviene con una relazione sulla situazione sindacale dei ferrovieri; nella Quarta (Bologna, 1954) si associa a Bistoni e Gamba nel chiedere all’organizzazione di interrompere i rapporti con il gruppo bordighista di Damen, ritenuto eccessivamente settario e autoritario. È presente anche alla Quinta (Pisa, 1955) in cui relaziona sulla crisi occupazionale a Taranto, e condivide le scelte strategiche e tattiche dell’organizzazione. Pubblica su «L’Impulso» varie cronache dal mondo del lavoro (cfr., ad es., Da Taranto. Problemi dei ferrovieri (il manovale: il capitale più prezioso), 29 febbraio 1956, p. 4). Durante la primavera del 1956 interviene anche in merito al dibattito sulla partecipazione alle campagne elettorali, sottolineando che la questione deve essere analizzata da un punto di vista tattico rispetto ai principi generali, i quali non devono inficiare la natura «classista» e «antiparlamentare» dell’organizzazione (Il compagno Micco da Taranto scrive, «L’Agitazione», marzo 1956, p. 6). A metà maggio ottiene il trasferimento al Deposito locomotive di Verona (Lettera di C. Micco a A. Vinazza, Taranto 13 maggio 1956), e quindi torna a risiedere a Bologna, dove entra a far parte del gruppo locale costituito da Maccaferri, Matteuzzi e Saletta, gruppo che per divergenze interne avrà vita breve. Alla Sesta conferenza nazionale (Milano, 1956) approva il cambio di denominazione e successivamente condivide la scelta della fcl di fondersi con il gac per costituire il Movimento della sinistra comunista. Quando si manifesta la divergenza tra Masini e il Centro ligure guidato da Cervetto e Parodi, M. prende inizialmente posizione per questi ultimi, ma dopo la pubblicazione del comunicato di “scomunica” nei confronti di Masini, modifica la propria posizione e, pur mantenendo la propria adesione al msc, esprime con una lettera a quest’ultimo la propria solidarietà. Nel documento scrive inoltre che i «gaap (pace all’anima loro), se teoricamente sono stati un movimento “organizzato e strutturato”, praticamente, visti sotto il profilo storico, sono stati un gruppo di organizzatori-individualisti» e vanno «considerati come il solo momento di lucidità del faismo-generico, il solo grido cosciente uscito dalle viscere di un corpo alienato». In questo giudizio sui gaap, M. coglie uno degli elementi caratterizzanti del­la vicenda dell’organizzazione comunista libertaria il prevalere nonostante tutto delle “personalità” sul collettivo (Lettera di C. Micco a P.C. Masini, Bologna 6 marzo 1959). Nel msc copre l’incarico di membro del Centro nazionale, continuando insieme a Matteuzzi ad animare il gruppo locale bolognese dell’organizzazione. Mantiene la propria adesione fino al Terzo convegno nazionale (Genova, dicembre 1963), poi durante l’anno successivo abbandona l’organizzazione e l’impegno politico non condividendo più l’orientamento del movimento e, soprattutto, le posizioni ideologiche di Cervetto a Parodi. In rapporti con Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, collabora attivamente all’Associazione italiana per l’educazione demografica (aied) e si dedica allo studio del pensiero di William Reich (Lettera di C. Micco a L. Parodi, Bologna 19 agosto 1964 in Cervetto/Carteggio 25, pp. 842-843), fondando poi un circolo culturale di indirizzo reichiano. Muore a Bologna il 17 maggio 1987. (F. Bertolucci).

Fonti

Fonti: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Riservati, Categorie annuali, 1957-1960, b. 73, f. 103; Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali, 1954, b. 18; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Bologna, Anagrafe.
 

Bibliografia: Pier Carlo Masini: impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia, a cura di F. Bertolucci e G. Mangini, Pisa, BFS, 2008, pp. 30-46; G. La Barbera, Lotta comunista: il gruppo originario 1943-1952, Milano, Lotta comunista, 2012, ad indicem; A. Cervetto,  Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem.

Collezione

Persona