GIACOMELLI, Marco
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GIACOMELLI, Marco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Thiene (Vi)
- Data di nascita
- 19/01/1928
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Thiene (vi) il 19 gennaio 1928 da Teresa Marcolongo e padre ignoto, operaio segantino. Ancora bambino segue la madre a Sarentino (bz), paese nel quale ha trovato un lavoro e un nuovo compagno, Luigi Giacomelli, che nel 1938 la sposa e dà il cognome al figlio. Successivamente la famiglia si trasferisce a Bolzano dove l’adolescente G. trova lavoro come garzone in un’officina meccanica dell’indotto dello stabilimento “Lancia”. Nell’ambiente di lavoro G., tramite un operaio d’origine grossetane, si avvicina agli ideali comunisti: «tra una martellata e l’altra apprende così l’abc del comunismo, impara “L’Internazionale” e “Bandiera rossa”». Nel maggio del 1945, si iscrive al pci e due anni dopo è promotore della nascita della cellula “Stella rossa” nella zona di Piani del Centro. G. è particolarmente attivo con la sua cellula durante la campagna elettorale delle elezioni politiche del 1948, nel quale il Fronte popolare viene sconfitto dalla dc. La sua militanza nel pci però è messa in crisi dalle scelte politiche della direzione del partito e in particolar modo dall’inserimento nella Carta costituzionale dell’art. 7 che regola i rapporti tra Stato e Chiesa, articolo che di fatto riconosce i Patti Lateranensi del 1929. In questi anni conosce un vecchio anarchico individualista del luogo che lo introduce alle idee libertarie. Si abbona e legge «Umanità nova» e altri periodici anarchici e all’inizio del 1949 non rinnova più la tessera del partito il quale lo “denuncia” come un provocatore «trotskista, anarcoide, bordighista». Dopo la tragica scomparsa nel 1948 della sua giovane moglie, da cui ha avuto un figlio – Renato (1947) – nel 1950 si risposa e trova lavoro presso la segheria “Eder” come operaio segantino. Insieme ad alcuni anarchici, come Angelo Bolognani, Gino Piccolo, Ernesto Ferrari e pochi altri, costituisce un nucleo libertario che inizia a diffondere la stampa del movimento e a riunirsi regolarmente. In questo periodo conosce altri anarchici della zona di Rovereto, Brescia, Verona e Vicenza. Sono anni di fermenti e duri confronti nel movimento anarchico, soprattutto dopo il Terzo congresso nazionale della fai (Livorno, 1949). G. aderisce senza riserve al Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato” – guidato da Masini che propaganda un anarchismo organizzato e classista – partecipando al collettivo di studio da questi promosso nell’estate del 1950 (Corrispondenze, «Cantiere» bollettino bimestrale del collettivo di studio, ottobre-novembre 1950, p. 5). È presente in qualità di delegato alla Prima conferenza nazionale dei gaap (Genova-Pontedecimo, 1951) e, successivamente, aderisce e sostiene la campagna nazionale per il Terzo fronte. Il 4 novembre 1951 organizza una conferenza pubblica per la campagna l’Ora dell’anarchismo alla quale partecipa come relatore Masini, iniziativa tenuta al Circolo “Minerva” di Bolzano e che riscuote un buon successo di pubblico. Nell’occasione conosce Aldo Masini e Cesare Ottoni e poi Pasquale Campanella, con i quali inizia a collaborare per la costituzione di una sezione dei gaap a Bolzano. G. partecipa anche alla Seconda conferenza nazionale (Firenze, 1952). Assiduo lettore della stampa libertaria diffonde tra gli operai di Bolzano sia «L’Impulso» che «Il Libertario» e cerca con grandi sforzi di costituire, con altri giovani, una presenza organizzata dei comunisti libertari. All’inizio del febbraio del 1953 è tra i promotori dell’Università popolare di Bolzano, associazione che vanta 250 soci ma che avrà vita breve. Nella up fa parte del consiglio direttivo insieme a De Zuliani, altro militante dei gaap (Lettera di M. Giacomelli a A. Vinazza, Bolzano, 4 febbraio 1953). Partecipa alla Terza conferenza nazionale (Livorno, 1953) e successivamente anche a diverse riunioni del Comitato nazionale allargato e a riunione regionali. Nella riunione del locale gruppo del 4 ottobre 1953 è nominato segretario della sezione (Lettera di M. Giacomelli al cn/gaap, Bolzano, 13 ottobre 1953 con allegato il Verbale della riunione). Da una relazione del gruppo relativa a una riunione tenutasi a Bolzano il 22 ottobre 1953 risulta che G. è responsabile, insieme a Bolognani, anche del lavoro sindacale tra i lavoratori del legno in qualità di membro del Comitato direttivo provinciale della filbav (cgil) (Verbale della riunione del Gruppo gaap di Bolzano, 22 ottobre 1953). Assiduo propagandista e organizzatore di riunioni e conferenze è presente alla Quarta conferenza nazionale (Bologna, 1954) mentre in una successiva riunione del gruppo locale è incaricato di tenere i «rapporti con i compagni della provincia e della regione» (Lettera di C. Ottoni al cn/gaap, Bolzano, 14 novembre 1954 con allegato il Verbale della riunione). Collabora con cronache locali e analisi di politica internazionale a «L’Impulso» (Una semi-colonia: La Libia, 15 gennaio 1955, p. 2). Nel giugno del 1955 interviene nel bollettino interno «L’Agitazione» (n. 3, giugno 1955) sulla questione della denominazione dell’organizzazione proponendo il cambio da gaap in «Partito comunista libertario» al fine di intraprendere con maggiore decisione la strada della costituzione del «Partito di classe» (anche Lettera di M. Giacomelli al cn/gaap, Bolzano 20 aprile 1955). G. partecipa alla Quinta conferenza nazionale (Pisa, 1955) nella quale viene deliberato il nuovo statuto dell’organizzazione. In questo periodo è coinvolto direttamente nel lavoro di contatti e relazioni con esponenti di altre tendenze della sinistra rivoluzionaria italiana e condivide la scelta dell’organizzazione di stringere accordi con i gac guidati da Seniga. Alla Sesta conferenza nazionale (Milano, 1956) accetta e condivide il cambio di denominazione dell’organizzazione in Federazione comunista libertaria. G. però non è più convinto politicamente del progetto di fusione tra la fcl e il gac. Dopo la nascita del Movimento della sinistra comunista, pur partecipando al Primo convegno nazionale (Livorno, 1957), G. sceglie gradualmente di abbandonare le relazioni con i vecchi compagni non condividendone più le scelte ideologiche e organizzative. Successivamente, con una lettera a Masini, nella quale ne critica le posizioni, comunica la sua adesione al pcint organizzazione alla quale rimane legato nei decenni successivi (Lettera di M. Giacomelli a P.C. Masini, Bolzano 30 dicembre 1958). Nel pcint Programma comunista entra insieme a Ottoni e Bolognani e vi milita fino al 1978, quando poi aderisce al pcint-pro, che poi abbandonerà nel 1998. Nel settembre del 1992 invia una lettera di protesta al quotidiano «Il Mattino dell’Alto Adige» nella quale, richiamandosi alle sue radici giovanili libertarie, difende l’anarchia e gli anarchici dai soliti luoghi comuni: «“Bombaroli”?, “ladri”?, “assassini”? Mai così tanti come i “democratici” del giorno d’oggi che illegalmente o “legalmente” vanno continuamente defraudando i ceti meno abbienti, e specialmente pensionati e lavoratori a basso reddito nonché evidentemente tutte le popolazioni del cosiddetto terzo o quarto mondo» (La luce dell’anarchia, 26 settembre 1992, p. 8). Vive a San Giacomo, quartiere di Bolzano, dove è tra gli animatori del Circolo culturale “Piani di Bolzano” e continua a frequentare gli ambienti della “sinistra”, nella convinzione che occorra preservare la «diffusione dei principi fondamentali, perché anche quando tutto sembra fermo c’è sempre qualcosa che si muove, in campo politico, culturale, sociale». (F. Bertolucci).
Luoghi di attività
- Luogo
- Bolzano
Fonti
Fonti: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali, 1954, b. 18; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Istituita a Bolzano l’«Università Popolare». Nominato il primo consiglio direttivo dell’istituzione, «Alto Adige», 2 febbraio 1953; Intervista a Marco Giacomelli, a cura di G. Delle Donne, Biblioteca provinciale “C. Augusta”, 28 settembre 2004.
Bibliografia: Pier Carlo Masini: impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia, a cura di F. Bertolucci e G. Mangini, Pisa, BFS, 2008, pp. 30-46; P. Iuso, Gli anarchici nell’età repubblicana: dalla Resistenza agli anni della Contestazione 1943-1968, Pisa, BFS, 2014, pp. 136-137; A. Cervetto, Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem.