DE TULLIO, Giovanni
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DE TULLIO, Giovanni
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bari
- Data di nascita
- 09/02/1888
- Luogo di morte
- Bari
- Data di morte
- 08/06/1965
Attività e/o professione
- Qualifica
- Impiegato
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Bari il 9 febbraio 1888 da Nicola e Concetta Spizzico, impiegato postelegrafonico. Da giovane, come lui stesso ricorda, milita per qualche tempo nelle file del movimento anarchico (Lettera di G. De Tullio al cn/gaap, Bari 4 luglio 1955). Aderisce al psi nel 1915, tra il 1916 e il 1918 ricopre l’incarico di segretario della sezione barese del psi. Impegnato nell’attività sindacale, tra il 1914 e il 1919 è segretario della sezione barese della Federazione postelegrafonici e tra il 1919 e il 1921 consigliere nazionale della Federazione sindacale di categoria. Eletto consigliere comunale a Bari per la lista del psi, nella quale rappresenta la “frazione di sinistra”, durante il Biennio rosso è fortemente impegnato nelle battaglie politiche del partito del suo territorio. Nel 1921, dopo la scissione di Livorno, aderisce al pcdi e negli anni successivi ricopre l’incarico di responsabile dei Gruppi sindacali comunisti per la provincia di Bari. Corrispondente di vari quotidiani come «L’Ordine nuovo», «Il Comunista» e «Il Lavoratore» di Trieste, nel febbraio del 1923 è arrestato e processato unitamente a membri del Comitato Centrale del partito: Bordiga, Grieco, Gnudi, Dozza, Berti ecc. Nel 1925 è responsabile della rete clandestina del partito e del Soccorso rosso internazionale per la provincia di Bari. La sua attività non passa inosservata agli occhi della polizia e nel febbraio del 1926 è nuovamente arrestato e processato alla Corte d’Assise di Bari e successivamente assegnato al Confino di polizia. Durante tutti gli anni Trenta è sottoposto a stretta sorveglianza da parte delle autorità. Tra i 1944 e il 1946 milita nel Movimento comunista d’Italia, la cui sede principale è a Roma (Lettera di G. De Tullio al cn/gaap, Bari 4 luglio 1955). Successivamente riprende le sue attività nel pci ma dopo la morte di Stalin e l’inizio della destalinizzazione entra in una profonda crisi politica ritenendo che il partito abbia “tradito” la sua vera vocazione di organizzazione di difesa dei lavoratori. Nel giugno del 1955 invia una lettera di dimissioni dal pci (Alla Sezione Bari Centro “F. D’Agostino” del pci, «imp», 15 luglio 1955, p. 4) e, tramite l’anarchico ed ex socialista Domenico Mirenghi, entra in contatto con i gaap con i quali collabora saltuariamente scrivendo articoli per «L’Impulso» (Vogliamo il partito della lotta di classe, partiti di riforme ce ne sono già troppi, 15 settembre 1955, p. 4). Invia una lettera motivata di saluto alla Quinta conferenza nazionale (Pisa, 1955) e mantiene rapporti epistolari con l’organizzazione fino tutto il 1956. Nei primi anni Sessanta risulta abbonato ad «Azione comunista» ma a causa della salute è costretto ad abbandonare ogni impegno politico. Muore a Bari l’8 giugno 1965. (F. Bertolucci).
Fonti
Fonti: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione Generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali e Riservati, Casellario Politico Centrale, ad nomen;
Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Bari, Anagrafe; G. De Tullio, Alla sezione Bari Centro “F. D’Agostino” del pci, «L'Impulso», n. 7, 15 luglio 1955, p. 4; Un vecchio compagno lascia il Partito, «4a Lettera ai compagni [di] “Azione Comunista”», dicembre 1955, p. 9.
Bibliografia:
A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem.