BISTONI, Vittor Ugo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BISTONI, Vittor Ugo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Perugia
Data di nascita
20/01/1925
Luogo di morte
Perugia
Data di morte
25/08/1997

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio
Qualifica
Impiegato

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Perugia il 20 gennaio 1925 da Nazzareno e Angela Fiorucci, operaio poi impiegato. Nasce in una famiglia mezzadrile e il padre è un capolega. Ultimate le scuole elementari, è subito avviato al lavoro, prima come apprendista fabbro nella frazione di Ponte Felcino, poi come operaio metallurgico specializzato presso l’officina dei fratelli Protani di Perugia. In famiglia apprende i primi rudimenti di cultura antifascista e nel 1944 rifiuta l’arruolamento nell’esercito del­la Repubblica di Salò e, renitente alla leva, si dà alla macchia con altri giovani disertori nei pressi di Montelovescovo per scampare ai rastrellamenti dei reparti tedeschi e repubblichini. Al termine della guerra, abbraccia gli ideali libertari e aderisce al gruppo anarchico perugino intitolato al­­l’antifascista tifernate “Fosco Falaschi”. Fin dall’inizio della sua militanza, nonostante la sua formazione da autodidatta, si distingue per le capacità politico-organizzative e per le sue conoscenze in campo culturale. Assunto come impiegato presso l’ina, inizia a farsi conoscere oltre che nell’ambiente del lavoro anche in quello libertario collaborando a «Umanità nova» e a «L’Adunata dei refrattari». Nel 1949, assieme a Cesare Bernucci, della Federazione umbra partecipa al Terzo congresso della fai. È in questo periodo che si deve far risalire la sua affiliazione alla massoneria nell’«Obbedienza» del Grande Oriente d’Italia, in seguito sarà nominato presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili del­l’Umbria e consigliere dell’Ordine. Fondatore della loggia “Mario Angeloni” (re­­pub­blicano, co­mandante della sezione della Colonna “Ascaso” che accoglieva i volontari italiani antifascisti accorsi in Spagna, vi morì in uno dei primi combattimenti), nel 1983 costituirà la loggia “Guglielmo Miliocchi”, in ricordo del celebre massone e mazziniano perugino, poi sarà cofondatore della rivista massonica «Hiram» e, infine, nel 1994 verrà investito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Giordano Bruno.

Dopo il Terzo congresso della fai (Livorno, 1949) avvia un duraturo rapporto di amicizia e di collaborazione politica con Pier Carlo Masini, condividendone la scelta di dar vita al Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato”. Nel 1951 è presente in qualità di delegato alla Prima conferenza nazionale (Genova-Pontedecimo) e da quel momento è il referente principale per l’Umbria del­l’organizzazione, a cui invia dettagliate lettere e relazioni sulla situazione politica e economica. A fine dicembre 1951, Bistoni scrive al cn/gaap comunicando la costituzione del gruppo locale con sette aderenti. In questo periodo appoggia e diffonde la campagna per il Terzo fronte, collabora a «L’Impulso», per l’organizzazione si occupa della questione agraria e delle lotte dei contadini ed è poi presente alla Seconda conferenza nazionale dei gaap (Firenze, 1952). Abbonato e diffusore de «L’Impulso» svolge un ruolo centrale nella costituzione e nelle attività del gruppo locale dei gaap (tessera n. 72 nel 1952) anche se a volte rimane condizionato nelle sue scelte da incertezze e disorientamenti dovuti anche alle proprie difficoltà personali. Ad esempio, nel 1953 invia una lettera di dimissioni dai gaap, che poi ritirerà, motivando tale scelta dalle divergenze sulla linea politica relative alle questioni internazionali e il giudizio sulle democrazie occidentali e il blocco sovietico. Una successiva crisi di rapporti con l’organizzazione si manifesterà alla fine del 1955, ma nonostante questi ondeggiamenti Bistoni va considerato un militante a pieno titolo fino alla conclusione dell’esperienza dei gaap. Le sue molteplici attività lo portano, comunque, a mantenere rapporti di buon vicinato anche con il movimento “generico”, tanto che è tra i partecipanti del campeggio internazionale che si tiene a Cecina nell’estate del 1953 (Relazione di V.U. Bistoni a A. Vinazza cn/gaap, Perugia, 27 agosto 1953). In settembre è poi presente alla Terza conferenza nazionale dei gaap (Livorno, 1953). Impegnato sindacalmente nella cdl di Perugia, nell’estate del 1954 segue e partecipa alle lotte contadine del suo comprensorio, tanto da essere poi nominato, nel gennaio 1955, segretario del Comitato pro­vinciale di iniziativa per l’incontro della Gioventù contadina (Lettera di V.U. Bistoni a A. Vinazza cn/gaap, Perugia 14 gennaio 1955). È presente alla Quarta conferenza nazionale dei gaap (Bologna, 1954), nella quale presenta una relazione proprio sulla questione agraria e sulle lotte dei contadini, in particolare soffermandosi sulle condizioni del mezzadri nella provincia di Perugia. Inoltre, nel dibattito sui rapporti con il pcint. riporta la posizione critica del gaap di Perugia, che giudica la frazione bordighista confusionaria e contraddittoria, posizione che viene ribadita successivamente alla divulgazione della relazione di Pier Carlo Masini e Cervetto reduci dalla Seconda conferenza nazionale del pcint. Anche in quest’occasione Bistoni e il gruppo gaap di Perugia criticano la scelta di continuare a dialogare con tale partito, mentre giudicano positivamente l’allacciamento dei rapporti con i gac di Seniga. È presente alla Quinta conferenza nazionale dei gaap (Pisa, 1955), intervenendo sempre sulla questione agraria e le lotte mezzadrili. Questo impegno continuo sul mondo contadini si evince da una successiva lettera di Bistoni nella quale scrive: «In data 17 dicembre 55 ho partecipato al Congresso Provinciale della Federmezzadri, ove ho fatto due interventi. Il primo era una relazione sull’attività della Lega che dirigo; il secondo è stato un intervento critico, quale rappresentante della corrente anarchica che è stato ben accolto da buona parte dei delegati di base, certamente i gerarchi del pci non l’hanno gradito affatto» (Lettera di U. Bistoni al cn/gaap, Perugia 13 febbraio 1956). Bistoni non può partecipare alla Sesta conferenza nazionale (Milano, 1956), ma manda l’adesione del gruppo locale e condivide la scelta del cambio di denominazione in Federazione comunista libertaria e il mantenimento dei rapporti con i gac. Successivamente sostiene il progetto della Conferenza che si terrà a Milano al Cinema Dante il 16 dicembre 1956 tra le diverse organizzazioni della sinistra rivoluzionaria per la costituzione di un progetto politico comune, tanto che nel gennaio del 1957 costituisce a Perugia il Comitato locale della Sinistra comunista (Lettera di V.U. Bistoni a A. Vinazza, Perugia 13 gennaio 1957). Coerentemente a queste posizioni, tre mesi dopo sarà presente alla Settima conferenza nazionale (Genova, 1957), ora Federazione comunista libertaria, nella quale interviene condividendo la mozione conclusiva nella quale si decide la fusione dell’organizzazione insieme ai suddetti gruppi con la costituzione del Movimento della sinistra comunista. In questo periodo mantiene il suo impegno sindacale, non più come esponente dei cds ma come rappresentante del msc nella Federmezzadri di Perugia. È presente al Primo convegno nazionale del msc (Livorno, 1957) ma poi se ne allontana seguendo Pier Carlo Masini nell’area socialista.

Nel 1957 il suo nome rimbalza agli onori della cronaca co­me partecipante vittorioso al quiz televisivo Lascia o raddoppia, concorrendo sulla storia dei Longobardi, destinando una considerevole parte della vincita (5 milioni) all’istituzione di borse di studio per i figli di operai disagiati e un’altra parte al Movimento della sinistra comunista e al suo periodico «Azione comunista». Alla fine degli anni Cinquanta, entra nel psi, aderendo alla sezione di Pontefelcino, curando la pubblicazione del bollettino «La Voce della base»; successivamente sarà eletto consigliere comunale dal 1960 al 1974 e, divenendo anche dirigente provinciale, più volte capo del Gruppo Consiliare e assessore per il comune dal 1964 al 1974, quando ripristina per intero il simbolo di Perugia, il Grifo, censurato dalla Chiesa cattolica. Ricopre anche l’incarico di presidente della Commissione per la toponomastica incaricata di dare i nomi alle nuove strade del circondario di Perugia, molte delle quali assumono nomi di suoi concittadini. La strada principale di Ponte Felcino, nel comune di Perugia, è allora dedicata all’anarchico Leonida Mastrodicasa, distintosi per l’attività antifascista, combattente in Spagna durante la Guerra civile e morto in un campo di concentramento in Germania. Dopo il 1974, per un decennio, è stato presidente dell’Istituto autonomo Case popolari della Provincia di Perugia. Bistoni, poi, sarà conosciuto e apprezzato sia come studioso della massoneria e dei movimenti libertario e socialista, pubblicando numerosi saggi e pamphlet, nonché alcune opere di storia locale, ancora oggi strumenti utili alla conoscenza della storia sociale e contemporanea. Muore a Perugia il 25 agosto 1997. Nel 2009 l’Amministrazione comunale di Perugia decide di onorarne la figura intitolando a suo nome una via della città, nei pressi della Stazione del Mini-Metrò della Cupa, penultima fermata prima del centro storico. (F. Bertolucci)

Fonti

Fonti: Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione Affari Riservati, Categoria Z, Fascicoli personali, ad nomen; Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali, 1954, b. 18, e 1958, b. 23; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Archivio storico della FAI, Imola, Fondo Bistoni; Testimonianza di Angela Bistoni.


Bibliografia:

scritti di B.: Storia del Casato Bistoni, Tiferno, 1970; con P. Monacchia, Due secoli di massoneria a Perugia e in Umbria (1775-1975), Perugia 1975; Norcia: storia e storiografia di una città, Perugia, 1982; Origini del movimento operaio nel Perugino, Perugia 1982; con F. Gagliardoni, Il pensiero e l’azione di Errico Malatesta, Perugia 1987; Le antiche corporazioni di mestiere, Perugia, Gramma, 1988; Storia del Casato Fiorucci, Perugia, Benucci, 1989; con P. Ceci, Catalogo generale del Fondo Franchetti, Perugia, pubblicazioni della Regione Umbria, 1991; Giovanni Perari. Una vita per il socialismo. Documenti e testimonianze, Perugia 1993; Risposta libertaria ai sovversivi antimassoni, Perugia 1994; Leonida Mastrodicasa (Numitore). Un combattente per l’Anarchia, Perugia 1995; Discorsi, conferenze, commemorazioni di carattere Massonico, Perugia, Guerra, 1996; Grandezza e decadenza delle istituzioni Franchetti, Città di Castello, Edimond, 1997.

Scritti su B.: F. Bozzi, Storia del Partito Socialista in Umbria, Ellera Umbra 1996; E. Francescangeli, Vittor Ugo Bistoni, in dbai, 2003, t. 1, p. 200;  G. La Barbera, Lotta Comunista: il gruppo originario 1943-1952, Milano, Lotta Comunista, 2012; A. Cervetto,  Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 1. Dal fronte popolare alla “legge truffa”: la crisi politica e organizzativa dell’anarchismo, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2017; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 2. Dalla rivolta di Berlino all’insurrezione di Budapest: dall’organizzazione libertaria al partito di classe, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2018; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 3. I militanti: le biografie, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2019, ad indicem.

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