BAZZANELLA, Fabio
- Jadran (pseudonimo)
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BAZZANELLA, Fabio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Trieste
- Data di nascita
- 03/11/1927
- Luogo di morte
- Perugia
- Data di morte
- 24/11/1983
Attività e/o professione
- Qualifica
- Medico
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Trieste il 3 novembre 1927 da Umberto e Ada Jerkig (Ierchig), studente poi medico chirurgo, pseud. “Jadran”. Di famiglia di sentimenti antifascisti – il padre, disertore dell’esercito austriaco nel 1918, partecipa alla Resistenza e nel maggio 1945 ricopre la carica di Commissario del popolo per il settore Chiadino-S. Luigi della città di Trieste durante l’occupazione delle formazioni partigiane slave – nel 1942 Bazzanella Fabio fugge di casa per raggiungere i partigiani ma è arrestato. Nel maggio del 1943 viene liberato e nella primavera dell’anno successivo entra nella Resistenza partecipando all’esperienza dei gap triestini. Arrestato dai fascisti è consegnato ai tedeschi che controllano la città che lo inviano nel campo di lavoro di Seiane, nei pressi di Fiume, poco dopo riesce però a fuggire e a raggiungere i partigiani. Rientra a Trieste nel maggio del 1945 e nel Primo dopoguerra milita nella Gioventù comunista, organizzazione dalla quale si dimette nel marzo 1947 per avvicinarsi all’anarchismo.
A Trieste, all’epoca, il movimento libertario poteva contare su un nucleo storico di militanti raccolti intorno a Umberto Tommasini e al giornale «Germinal». Su «Umanità nova» del 22 febbraio 1948 appare un appello di Bazzanella Fabio, rivolto ai «compagni che vanno a Canosa» per il convegno nazionale della fai, sulla situazione di Trieste e la presenza anarchica in città che combatte «ogni minacciosa tirannide, contro ogni ritorno al passato». Nell’agosto seguente è a Cogoleto (ge), in qualità di oratore, in occasione della “Giornata antimilitarista ligure” e lì conosce Parodi. L’impegno antimilitarista lo porta a incontrare, inoltre, Pier Carlo Masini che in quegli anni è tra i responsabili della Commissione antimilitarista della fai.
Fabio Bazzanella condivide con Pier Carlo Masini l’idea che, per uscire dalla sua crisi politica, l’anarchismo italiano ha bisogno di una scelta organizzativa precisa ed efficace, nonché un impegno più costante nel mondo del lavoro. Nel 1949, dopo il Terzo congresso della fai (Livorno), Bazzanella entra a far parte del Gruppo d’iniziativa per un movimento “orientato e federato”. Nel giugno 1950 è tra i promotori della costituzione del Gruppo anarchico Trieste 1, composto prevalentemente da giovani, inizialmente aderente alla fai, ma su posizioni decisamente organizzatrici e classiste. Nella riunione di Firenze del 14-15 agosto 1950 del Gruppo per un movimento “orientato e federato”, Bazzanella insieme a Cervetto e allo stesso Pier Carlo Masini è nominato membro del Comitato politico-ideologico che ha il compito di stendere le tesi teoriche e programmatiche del progetto di una nuova organizzazione libertaria.
Nella Prima conferenza nazionale dei gaap (Genova-Pontedecimo, 1951) è delegato del Gruppo “Trieste 1” e nella Seconda (Firenze, 1952) viene nominato nella Commissione d’organizzazione. Ma i buoni propositi del nucleo di gaapisti triestini si infrangono di fronte alla dura realtà politica della città e durante il 1952 il gruppo locale si sfalda (Lettera di M. Stock a A. Vinazza, Trieste 18 gennaio 1953). Tra il 1953 e il 1954 Bazzanella si immerge nello studio e, trasferitosi a Perugia, sembra momentaneamente abbandonare ogni impegno politico. Alla fine del 1954 Bazzanella riprende le attività e, dopo che si è esaurita l’esperienza della sezione di Trieste dei gaap, con il fratello e altri militanti fa nascere l’Unione anarchica giuliana (Conferenza di Noghere, dicembre 1954). Bazzanella è sempre il motore delle attività dell’uag, nell’aprile del 1955 firma la richiesta di adesione dell’organizzazione friulana all’Internazionale comunista libertaria. Lo stesso anno è presente alla Quinta conferenza nazionale dei gaap (Pisa). Successivamente, condivide le tesi espresse dalla Sesta conferenza dei gaap (Milano, 1956) per la modifica del nome in Federazione comunista libertaria e approva la fusione con i gac – decisa all’ultima conferenza nazionale tenuta a Genova nell’aprile 1957 – per costituire il msc.
Bazzanella, dopo l’uscita di Pier Carlo Masini dal msc, continuerà la sua collaborazione con la neo-organizzazione. Nel gennaio 1962, partecipa a una riunione con Cornelius Castoriadis e il comunista rivoluzionario cremonese Gianfranco Fiameni – stretto collaboratore di Danilo Montaldi – e continua la sua collaborazione con il periodico «Azione comunista». È presente al Convegno nazionale di Roma del giugno-luglio 1962, ma nell’estate del 1963 si fa promotore – insieme ad alcuni ex militanti dei gaap di Padova, Trieste e Perugia, tra cui Bistoni – di un’iniziativa politica tesa a raccogliere un’area d’opinione di sinistra che, sfruttando i «25 punti di Pechino», proponga la riapertura un dibattito sul futuro del socialismo sviluppando una critica serrata al modello dell’Unione Sovietica. La svolta filo maoista di Bazzanella, condivisa anche dal fratello minore Claudio e da Raimondi, fa nascere un forte contrasto con il gruppo ligure guidato da Cervetto e Parodi. La disputa si trascina per circa due anni e porta alla convocazione di un secondo convegno nazionale (Perugia, 1965), che delibera il trasferimento della redazione del giornale «Azione comunista» da Genova a Milano, con una nuova direzione gestita da Raimondi. Bazzanella, insieme al fratello e allo stesso Raimondi sono poi espulsi dal msc nel Quarto convegno nazionale (Roma, 1965).
Nel 1966 Bazzanella inizia a collaborare con la Federazione marxista-leninista d’Italia e con il giornale «Rivoluzione proletaria», attività che continua anche se su posizioni diverse nei primi anni Settanta con alcuni gruppi della nuova contestazione giovanile. Esaurito anche l’ultimo impegno, Bazzanella abbandona l’attività politica dedicandosi a quella professionale, a Perugia nel frattempo è diventato primario del reparto Ricerche cliniche. Muore nel capoluogo dell’Umbria il 24 novembre 1983, la sua commemorazione è tenuta dall’amico e compagno Gianfranco Matteuzzi di Bologna. (F. Bertolucci)
Fonti
- Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, Divisione Affari Generali, 1958, b. 23; Archivio A. Cervetto, Savona; Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP; Comune di Trieste, Anagrafe; F. Bazzanella, Ai membri della Gioventù comunista, «Germinal», 5 febbraio 1948, p. 2.
Bibliografia
- Pier Carlo Masini: impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia, a cura di F. Bertolucci e G. Mangini, Pisa, BFS, 2008, p. 34; P. Iuso Gli anarchici nell'età repubblicana: dalla Resistenza agli anni della contestazione 1943-1968, Pisa, BFS, 2014, pp. 136-137; A. Cervetto, Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 1. Dal fronte popolare alla “legge truffa”: la crisi politica e organizzativa dell’anarchismo, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2017; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 2. Dalla rivolta di Berlino all’insurrezione di Budapest: dall’organizzazione libertaria al partito di classe, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2018; Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l’organizzazione. Vol. 3. I militanti: le biografie, a cura di F. Bertolucci, Pisa-Milano, BFS-Pantarei, 2019, ad indicem.