NARDI, Averardo

Tipologia Persona
Corteo funebre di Averardo Nardi mentre attraversa Piazza Garibaldi, Livorno, 16 agosto 1921
Corteo funebre di Averardo Nardi mentre attraversa Piazza Garibaldi, Livorno, 16 agosto 1921
Nardi (nome alla nascita)
Avelardo

Intestazione di autorità

Intestazione
NARDI, Averardo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
14 ottobre 1892
Luogo di morte
Livorno
Data di morte
12 agosto 1921

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 14 ottobre 1892 [all’anagrafe trascritto Avelardo], da Augusto e Isolina Ristori, abitante nel borgo di Ardenza, in via dell’Ulivo. Lavora come operaio e carrettiere, è soldato durante la Grande guerra. Fa parte del gruppo anarchico d’Ardenza che si ritrova presso il Circolo di studi sociali e nel 1921 della locale formazione degli Arditi del popolo. Secondo un’informativa del vice-prefetto, risulterebbe pregiudicato per un reato comune. La sera dell’11 agosto 1921, sul lungomare, viene mortalmente colpito, come il compagno Amedeo Baldasseroni, da una pistolettata sparata dallo studente fascista Tito Torelli. Deceduto l’indomani presso l’Ospedale di Livorno, il 16 agosto la sua salma viene trasportata, con un grande funerale sovversivo, al cimitero comunale de La Cigna e successivamente trasferita al cimitero d’Ardenza. In concomitanza col funerale, gli operai entrano in sciopero. Dopo la Liberazione, il 12 agosto 1945, su iniziativa del gruppo anarchico “Cittadini del mondo” di Ardenza, viene ricordato – assieme ad Amedeo Baldasseroni – con una manifestazione nel cortile “della Voltina” in via del Littorale (ora via U. Mondolfi), «alla presenza di circa trecento persone, in prevalenza anarchici». Intervengono Bruno Balardi per la sez. comunista d’Ardenza, Benedetti per la Federazione comunista di Livorno, il prof. Sacchini per il PRI e il CLN d’Ardenza, l’avv. Cocchella per il PSI, Leonildo Biasci per il gr. anarchico di Montenero, Amedeo Penco per gli anarchici di Livorno, Augusto Consani e Amedeo Boschi per quelli d’Ardenza. Nell’aprile 1977, in occasione del conferimento da parte del Comune di Livorno di un attestato di ringraziamento ai livornesi perseguitati politici dal fascismo, i nomi di Nardi e Baldasseroni figurano nell’elenco dei riconoscimenti alla memoria degli antifascisti deceduti, ed assieme all’Attestato, venne consegnata ai congiunti una medaglia celebrativa dell’ANPPIA. (M. Rossi)

Fonti

Gli antifascisti livornesi che vennero perseguitati, «Il Telegrafo», 17 aprile 1977.

Bibliografia

T. Abse, ‘Sovversivi’ e fascisti a Livorno (1918-1922). La lotta politica e sociale in una città industriale della Toscana, Livorno, Quaderni della Labronica, 1990; ANPPIA, Federazione di Livorno (a cura di), Memorie dell’antifascismo livornese, Ospedaletto, Pacini, 1993; M. Tredici, Uberto Mondolfi il sindaco rosso. L’amministrazione socialista Livorno 1920-1922, Livorno, Media Print, 2022; C. Baldasseroni, Amedeo e Averardo: operai anarchici, vittime del fascismo ai suoi esordi, «Fuori binario», n. 259, Firenze, Febbraio 2024; M. Rossi, La battaglia di Livorno. Cronache e protagonisti del primo antifascismo (1920-1923), Pisa, BFS, 2021; Id., Ardenza 1921. Contro-inchiesta sull’assassinio politico degli arditi del popolo Nardi e Baldasseroni, Volterra, Archivio antifascista, 2024.

Collezione

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Progetto

provincia