NARDI, Averardo
- Nardi (nome alla nascita)
- Avelardo
Intestazione di autorità
- Intestazione
- NARDI, Averardo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Livorno
- Data di nascita
- 14 ottobre 1892
- Luogo di morte
- Livorno
- Data di morte
- 12 agosto 1921
Attività e/o professione
- Qualifica
- Operaio
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Livorno il 14 ottobre 1892 [all’anagrafe trascritto Avelardo], da Augusto e Isolina Ristori, abitante nel borgo di Ardenza, in via dell’Ulivo. Lavora come operaio e carrettiere, è soldato durante la Grande guerra. Fa parte del gruppo anarchico d’Ardenza che si ritrova presso il Circolo di studi sociali e nel 1921 della locale formazione degli Arditi del popolo. Secondo un’informativa del vice-prefetto, risulterebbe pregiudicato per un reato comune. La sera dell’11 agosto 1921, sul lungomare, viene mortalmente colpito, come il compagno Amedeo Baldasseroni, da una pistolettata sparata dallo studente fascista Tito Torelli. Deceduto l’indomani presso l’Ospedale di Livorno, il 16 agosto la sua salma viene trasportata, con un grande funerale sovversivo, al cimitero comunale de La Cigna e successivamente trasferita al cimitero d’Ardenza. In concomitanza col funerale, gli operai entrano in sciopero. Dopo la Liberazione, il 12 agosto 1945, su iniziativa del gruppo anarchico “Cittadini del mondo” di Ardenza, viene ricordato – assieme ad Amedeo Baldasseroni – con una manifestazione nel cortile “della Voltina” in via del Littorale (ora via U. Mondolfi), «alla presenza di circa trecento persone, in prevalenza anarchici». Intervengono Bruno Balardi per la sez. comunista d’Ardenza, Benedetti per la Federazione comunista di Livorno, il prof. Sacchini per il PRI e il CLN d’Ardenza, l’avv. Cocchella per il PSI, Leonildo Biasci per il gr. anarchico di Montenero, Amedeo Penco per gli anarchici di Livorno, Augusto Consani e Amedeo Boschi per quelli d’Ardenza. Nell’aprile 1977, in occasione del conferimento da parte del Comune di Livorno di un attestato di ringraziamento ai livornesi perseguitati politici dal fascismo, i nomi di Nardi e Baldasseroni figurano nell’elenco dei riconoscimenti alla memoria degli antifascisti deceduti, ed assieme all’Attestato, venne consegnata ai congiunti una medaglia celebrativa dell’ANPPIA. (M. Rossi)
Fonti
Gli antifascisti livornesi che vennero perseguitati, «Il Telegrafo», 17 aprile 1977.
Bibliografia
T. Abse, ‘Sovversivi’ e fascisti a Livorno (1918-1922). La lotta politica e sociale in una città industriale della Toscana, Livorno, Quaderni della Labronica, 1990; ANPPIA, Federazione di Livorno (a cura di), Memorie dell’antifascismo livornese, Ospedaletto, Pacini, 1993; M. Tredici, Uberto Mondolfi il sindaco rosso. L’amministrazione socialista Livorno 1920-1922, Livorno, Media Print, 2022; C. Baldasseroni, Amedeo e Averardo: operai anarchici, vittime del fascismo ai suoi esordi, «Fuori binario», n. 259, Firenze, Febbraio 2024; M. Rossi, La battaglia di Livorno. Cronache e protagonisti del primo antifascismo (1920-1923), Pisa, BFS, 2021; Id., Ardenza 1921. Contro-inchiesta sull’assassinio politico degli arditi del popolo Nardi e Baldasseroni, Volterra, Archivio antifascista, 2024.