CINI, Manlio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CINI, Manlio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
17/09/1898
Luogo di morte
Livorno
Data di morte
4/12/1962

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 17 settembre 1898 da Romualdo e Ofelia Landi, operaio saldatore. Durante la Prima guerra mondiale lavora come dipedente militarizzato in uno stabilimento industriale in provincia di La Spezia e nel 1917 è condannato a due mesi di reclusione militare per abbandono del posto di lavoro. Nel 1918 è nuovamente condannato a tre anni per diserzione, venendo successivamente amnistiato nel 1919. Tornato a Livorno, svolge attività politica e fa parte del locale Direttorio degli Arditi del popolo. Sotto il regime fascista è vigilato e, nel 1933, è arrestato in relazione ai funerali sovversivi del comunista Mario Camici. Prende parte alla Resistenza e fa parte del primo Comitato di Liberazione livornese in rappresentanza della Federazione comunista libertaria. Nel giugno 1945, a Milano, fa arrestare l’avvocato Giovanni Bonanno, già squadrista e poi repubblichino, nonché ex segretario dell’Unione industriali, e il suo segretario particolare D’Alessandro. Nel giugno 1945, firma assieme ad altri noti militanti libertari (A. Boschi, A. Consani, F. Venturini, M. Fiorini, V. Antonelli, G. Biagini) un intervento sul quotidiano «Il Tirreno» in difesa dell’idea di anarchia e nel settembre aderisce alla neo-costituita FAI. Nell’ottobre 1945, come segretario provinciale della Federazione comunista libertaria, partecipa ad una conferenza su Francisco Ferrer e ad un comizio unitario in solidarietà con gli anarcosindacalisti spagnoli detenuti. Nel 1947 è condannato all’ammenda di Lire 2000 per affissione abusiva (Art. 113, T.U. di P.S.), così come nel 1950, per alcuni striscioni della Federazione anarchica in occasione del Primo maggio. Il 14 luglio 1948, durante lo sciopero insurrezionale per l’attentato a Togliatti, interviene assieme a Vasco Iacoponi (PCI) alla manifestazione in piazza Cavour e poi parla al comizio unitario in piazza della Repubblica. Nel 1949, su delazione, è arrestato e denunciato per la detenzione illegale presso la propria residenza di una pistola, successivamente è condannato ad un’ammenda di Lire 5000; nel corso della perquisizione viene trovato e sequestrato il verbale del Convegno regionale della Federazione anarchica ligure (Pontedecimo 20 febbraio 1949). Nel 1950 è denunciato per espatrio clandestino verso la Francia e una volta rientrato a Livorno, in un rapporto della Questura (Commissariato P.S. “S. Leopoldo”), è segnalato come occupato presso il Consorzio portuale, con l’annotazione paradossale «oltre a essere anarchico è simpatizzante per il Partito Comunista». Muore a Livorno il 4 dicembre1962. (M. Rossi)

Fonti

Archivio di Stato di Livorno, Fondo Questura, Serie A8, Busta 1397, Fasc. 8; «Il Tirreno», 29 giugno, 22 luglio, 29 ottobre 1945.

Bibliografia

U. Fedeli (a cura di), Federazione anarchica italiana. Congressi e convegni (1944 -1962), Genova, Edizioni Libreria della F.A.I., 1963; G. Mannucci, U. Baldi, Varcando un sentiero che costeggia il mare. L’avventurosa vita di Danilo Mannucci, Angri, Gaia, 2013; A. Grillo, Livorno: una rivolta tra mito e memoria. 14 luglio 1948 lo sciopero generale per l'attentato a Togliatti, Pisa, BFS edizioni, 1994.

Collezione

Persona

provincia