BRACALONI, Catullo
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BRACALONI, Catullo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pontedera
- Data di nascita
- 2 maggio 1892
- Luogo di morte
- Pontedera
- Data di morte
- 8 aprile 1963
Attività e/o professione
- Qualifica
- Commerciante
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Pontedera il 2 maggio 1892, da Silvio e Maddalena Dani, commerciante. Di famiglia di origine proletarie, il padre esercita la professione di vinaio, da giovane abbraccia gli ideali socialisti e nel primo dopoguerra ricopre l’incarico di assessore comunale e Presidente dell’ospedale cittadino. Tra il 1921 e il 1922 è uno dei protagonisti della vita politica e sociale locale nonché nei numerosi scontri con i fascisti. Il giorno stesso dell’occupazione fascista di Pontedera, il 29 luglio 1922, dopo aver rassegnato le dimissioni da Presidente dell'Ospedale scrive una lettera a Giuseppe Emanuele Modigliani nella quale esprime tutta la preoccupazione per la violenza della quale presto i comunisti pontederesi saranno oggetto; nella stessa chiede a Modigliani di occuparsi della questione: Cerca se ti è possibile di fare qualcosa per noii si a [sic] poca fiducia che tu ci riesca vista data la connivenza delle autorità con i fascisti. Nel 1927 è proposto per l'ammonizione, ma verrà solamente diffidato. È radiato dal Casellario politico centrale nel 1931 perché non svolge più attività «contrarie al regime». Non si hanno notizie del suo impegno in politica dopo la Liberazione. Muore a Pontedera l’8 aprile 1963. (M. Bacchiet)
Fonti
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.; Ib., AGR, b. 148, f. 348; Pontedera, industriosa e civile, in un soffio di ribellione, di fede, di amore, ha cancellato per sempre l'onta del bruto dominio bolscevico. 5000 camicie nere spezzano la tirrania bolscevica, «L'Idea fascista», 6 agosto 1922.
Bibliografia
Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v. 4, p. 206.