ROSSI, Umberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ROSSI, Umberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pontedera
Data di nascita
17 ottobre 1905

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pontedera il 17 ottobre 1905, da Innocenzo e Emilia Brughieri, detto Nicolò, operaio. Emigra in data imprecisata ma sicuramente prima dello scoppio della guerra con la famiglia a Vado Ligure dove frequenta le classi elementari. Giovanissimo partecipa alle lotte operaie del biennio 1919-'20 come riporta il suo fascicolo al Casellario Politico Centrale. Le autorità di polizia di Savona il 25 gennaio 1928 nel compilare la sua scheda biografica sottolineano che «il suo abbigliamento abituale è dimesso», «nell'opinione pubblica riscuote cattiva fama» ed ha appartenuto «al disciolto partito comunista». Il suo nome sale alle cronache cittadine quando il 4 gennaio 1925 a Vado Ligure uccide il fascista Agide Poggi. La Corte d'Assise di Savona il 19 novembre 1925 lo condanna – in contumacia – a ventuno anni e otto mesi di reclusione. Rossi però nel frattempo subito dopo la morte del fascista si è dato alla macchia ed è espatriato presumibilmente in Francia aiutato dalla rete del Soccorso rosso. Le autorità italiane lo rintracciano tempo dopo a Novorossijsk principale porto sul Mar Nero della Russia meridionale, nel territorio di Krasnodar. Secondo le autorità consolari italiane Rossi continua la sua militanza politica svolgendo «opera di propaganda» presso gli equipaggi dei piroscafi italiani che approdano in quel porto. Successivamente è segnalato nella città di Batum [Batumi] nella Georgia sud-orientale sempre per svolgere propaganda tra i marinari stranieri che giungono nel porto. L'anno successivo è nuovamente a Novorossijsk dove lavora come chauffeur nelle officine dell'Auto Prom[yshlennost] Targ. ricoprendo l'incarico di segretario del Club Internazionale. Negli anni successivi non si hanno dati certi su i suoi spostamenti. Il suo nome riemerge nelle carte di polizia quando giunge la notizia del suo arresto nei primi mesi del 1938. Presumibilmente Rossi è vittima come di molti altri militanti stranieri delle "purghe staliniane" che colpiscono duramente la comunità dei rifugiati. Alla fine dell'anno le autorità italiane registrano il trasferimento di Rossi in un campo di concentramento della Siberia o dell'Asia Centrale. Da quella data del trasferimento in Siberia non si hanno notizie più notizie certe su di lui, ne tantomeno del luogo e della data di morte avvenuta probabilmente durante la detenzione. (M. Bacchiet)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia

Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994; E. Dundovich, Tra esilio e castigo. Il Komintern, il PCI e la repressione degli antifascisti italiani in URSS (1936-38), Roma, Carocci, 1998, p. 218; A. Martino, Rossi Umberto, un comunista di Vado Ligure vittima del totalitarismo sovietico, «Quaderni savonesi», studi e ricerche sulla Resistenza e l’età contemporanea, n. 34, ottobre 2013, pp. 80-84; PdC'I, 100 anni, 100 militanti del Partito Comunista d'Italia, a cura di G.G. Cavicchioli e E. Gianni, Milano, Lotta Comunista, 2020, pp. 255-256.

Collezione

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