DIOMELLI, Lionello

Tipologia Persona
Lionello Diomelli
Lionello Diomelli

Intestazione di autorità

Intestazione
DIOMELLI, Lionello

Date di esistenza

Luogo di nascita
Santa Maria a Monte
Data di nascita
4 settembre 1912
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
7 marzo 1999

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Santa Maria a Monte il 4 settembre 1912, da Valentino e Paolina Marinai, operaio. Nel 1919 emigra con la famiglia per motivi di lavoro in Francia stabilendosi a Saint-Gilles nel dipartimento del Gard nella regione dell'Occitania. Dopo le scuole elementari inizia a lavorare come garzone in una cantina vinicola, poi entra in fabbrica. In casa apprende i primi rudimenti di politica e giovanissimo abbraccia gli ideali comunisti. Nel 1935 trasferitosi a Salin-de-Giraud, villaggio situato nel comune di Arles nelle Bocche del Rodano, aderendo alla Federazione giovanile comunista, poi con altri militanti aderisce al PCF e, con il gruppo, fonda la sezione e due cellule di fabbrica. Nel 1936 rientra a Saint-Gilles dove vivono anche molti spagnoli di tendenza anarco-sindacalista e dove è attiva una vasta campagna di solidarietà politica e materiale nei confronti della Repubblica spagnola. Partecipa ad alcuni scioperi in sostegno degli operai agricoli della zona che rivendicano aumenti salariali e nel 1937 è presente alla conferenza nazionale dei comunisti italiani fuorusciti organizzata dal PCd'I e PCF ad Arcueil nella periferia di Parigi e partecipa ai lavori della commissione «Stato operaio» presieduta da Giorgio Amendola. Rientrato a Saint-Gilles è tra i fondatori della sezione dell’Unione Popolare Italiana e assume sia nel partito che nel sindacato incarichi di responsabilità, occupandosi dei rapporti con i lavoratori immigrati. Nel 1942 a Saint-Gilles si sposa con Ala Giuseppina Martini. Con l’invasione della Francia da parte delle armate tedesche sceglie si entrare in clandestinità partecipando alla Resistenza. È protagonista di alcune azioni di sabotaggio e ricopre ruoli di comando nelle file partigiane. Rientra a Pisa con la moglie negli anni cinquanta dove assume ruoli di dirigenza politica nel nuovo PCI e occupandosi per lunghi anni del lavoro della commissione «Problemi dello Stato e dell'antifascismo». Questa commissione ha il compito di raccogliere informazioni e di vigilanza sulle attività eversive di gruppi di estrema destra e della sinistra extra-istituzionale. Inoltre, per molti anni è militante e dirigente dell’ANPI provinciale. Diomelli dopo la svolta della Bolognina – Bologna, 3 febbraio 1991 – che porta di fatto allo scioglimento del PCI e alla sua trasformazione nel Partito Democratico della Sinistra, sceglie di aderire al Partito della Rifondazione comunista e a Pisa, tra i fondatori della federazione, ne assume il ruolo di Presidente del Comitato federale. Muore a Pisa il 7 marzo 1999. (M. Bacchiet)

Fonti

Biblioteca F. Serantini, Archivio storico, Carte della Federazione pisana del PCI.

Bibliografia

L. Diomelli, Gli antifascisti italiani nella Resistenza Francese, in Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, pp. 205-209; L. Diomelli, Quelli della via crucis, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1996.

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