BIANCHINI, Giuseppe
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BIANCHINI, Giuseppe
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Migliarino Pisano
- Data di nascita
- 22 maggio 1894
- Luogo di morte
- Genova
- Data di morte
- 22 giugno 1951
Attività e/o professione
- Qualifica
- Architetto
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
Nasce a Migliarino Pisano frazione del comune di Vecchiano il 22 maggio 1894, da Augusto e Olimpia Lunardelli, architetto. Dopo la prima guerra mondiale si trasferisce per motivi di lavoro a Genova e si iscrive al PSI. Al 17° congresso nazionale del PSI che si svolge a Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921 Bianchini partecipa come delegato della frazione comunista ed è presenta alla costituzione del PCd'I. Per il partito svolge attività non solo a Genova ma anche a Savona. Con l'affacciarsi del fascismo nelle strade e nelle piazze del capoluogo ligure anche Bianchini, come altri esponenti e militanti delle forze di opposizione operaia, è tra coloro che organizzano la prima resistenza armata partecipando all'esperienza degli Arditi del popolo e delle squadre armate comuniste. Dopo la messa al bando del PCd'I e delle altre forze di opposizione Bianchini si apparta apparentemente della politica attiva. È subito dopo la caduta di Mussolini che il suo nome riemerge tra colori che si attivano nella riorganizzazione del partito e della Resistenza. Con il nome di battaglia Cannella dal 1 ottobre 1943 al 30 aprile 1945 partecipa come partigiano combattente nella lotta contro i nazi-fascisti. Nel marzo 1944 subentra a Franco Antolini come rappresentante del PCI nel Comitato militare ligure e successivamente nel Comitato unificato militare regionale. Segretario del triunvirato insurrezionale della Liguria è arrestato e torturato dai nazisti. Nel pomeriggio del 23 aprile una delle ultime colonne tedesche in fuga da Genova porta con sé 25 prigionieri politici e tra questi Bianchini usati come scudo umano contro possibili attacchi nemici. Durante il tragitto da Genova a Milano, in località Bornasco presso Pavia, il convoglio subisce ripetutamente un attacco aereo e nell’occasione i nazisti abbandonando sulla strada i mezzi con i prigionieri incatenati. Durante l'attacco perdono la vita quattro uomini mentre altri due sono colpiti a morte dalla scorta militare tedesca nel tentativo di fuga. Bianchini riesce a sfuggire all'eccidio, giunto a destinazione è rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore, poi liberato il 26 aprile. Su «L’Unità» del 4 maggio 1945 Bianchini rilascia la sua testimonianza dei fatti: «Alle 15 e 30 fummo caricati su una autocorriera scortati da sette soldati tedeschi delle SS e sopra alla corriera piazzata una mitragliatrice. Per tutta la notte continuò il viaggio in una colonna di autocarri e macchine dove si trovavano soldati e ufficiali tedeschi con vari mezzi e bagagli. Poco prima di Bornasco, una frazione del Comune di Vidigulfo, in provincia di Pavia, nel pomeriggio del 24 la colonna fu attaccata da aerei inglesi, che colpirono anche la corriera dei prigionieri. Alcuni di essi furono uccisi e feriti. Pieragostini e Rinaldo Ponte (un anarchico), benché ammanettati e legati insieme da una catena, decisero di gettarsi dalla corriera ma le SS, dal fossato ove si erano ritirate, li uccisero a colpi di mitraglia. In tutto furono sei i morti: il generale Rossi, Pieragostini, Ponte, il maggiore d’aviazione Stallo, il dott. Negri (del Partito d’Azione) e un certo “Napoli”. Gli altri furono poi portati a Milano, al carcere di San Vittore, da dove furono liberati al mattino del 26 aprile». Per il suo impegno nella Resistenza il 30 luglio 1981 con decreto del Presidente della Repubblica, gli verrà conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Bianchini dopo la fine della guerra ricopre l'incarico di assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova e continua la sua militanza politica nel nuovo PCI. Muore a Genova il 22 giugno 1951. (M. Bacchiet)
Fonti
Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia
G. Perillo, I comunisti e la lotta di classe in Liguria negli anni 1921-22 «Movimento operaio e socialista», 1962, nn.3-4 e A. Gibelli, Genova operaia nella Resistenza, Genova, Istituto storico della Resistenza in Liguria, 1968; G. Perillo, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, Editori riuniti, 1975-1979, v. 1, pp. 291-292; Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994; F. Gimelli, P. Battifora (a cura di), Dizionario della Resistenza in Liguria, Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea “Raimondo Ricci”, Genova, De Ferrari Editore, 2021, p. 80.
Link esterni
- Tipologia
- approfondimento