GUELFI, Ideale

Tipologia Persona
Ideale Guelfi
Ideale Guelfi

Intestazione di autorità

Intestazione
GUELFI, Ideale

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
30 giugno 1910
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
15 gennaio 1991

Attività e/o professione

Qualifica
Commerciante
Qualifica
Autista

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 30 giugno 1910 da Giulio e Corinna Noccioli, commerciante e autista. Il padre socialista e sindaco di Cascina, vittima di continue persecuzioni fasciste e delle autorità statali, alla fine del 1922 è costretto con la famiglia ad abbandonare il paese per emigrare in Francia ad Arles (Bouche du Rhone). Un anno dopo la famiglia si sposta a Parigi e nel 1929 a Vitry-sur-Seine nel dipartimento della Valle della Marna nella regione dell'Île-de-France, dove il padre di Ideale gestisce un piccolo albergo frequentato da noti sovversivi italiani e dove l’intera famiglia rimane fino al 1936. Da bambino contribuisce all’economia familiare lavorando in una fabbrica di biscotti con la madre e il fratello Silvano e fin da giovanissimo abbraccia gli ideali comunisti iscrivendosi al PCd'I nel 1929 e partecipando alle attività del Soccorso rosso internazionale.

 

Assiduo frequentatore delle organizzazioni antifasciste a Vitry-sur-Seine, dove frequenta la scuola del partito comunista che prepara i funzionari da inviare in Italia per la riorganizzazione politica e militare. Schedato e vigilato continuamente dalle autorità fasciste consolari è iscritto nella «Rubrica di frontiera». Scoppiata la Guerra civile spagnola, come altri comunisti Guelfi si arruola, alla fine del 1936, nelle formazioni antifranchiste. Col grado di sergente del Gruppo di artiglieria Gramsci nel marzo del 1937 rimane gravemente ferito durante la battaglia di Guadalajara. Nel 1938 gli viene concessa la tessera del Partito comunista spagnolo e nel profilo biografico compilato da Pietro Pavanin in Spagna nello stesso anno, proprio ai fini della concessione della tessera, il comportamento di Guelfi sul fronte spagnolo, pur minato da problemi fisici, è considerato «buono anche nei momenti difficili».

 

Nell'ultimo periodo del conflitto combatte sul fronte del Levante e quando la repubblica è definitivamente sconfitta nel febbraio 1939 si rifugia in Francia dove è internato nei campi di Argeles, St. Cyprien, Gurs e Vernet, dai quali evade più volte; dopo tre mesi di carcere a Marsiglia partecipa alla lotta antifascista militanto a fianco di Vasco Corsi, un altro militante comunista originario di Calcinaia. Arrestato il 12 dicembre 1941 è internato nella prigione di Brebant, poi il 17 marzo 1942 è trasferito a Vernet (sezione B, baracca 22, n. di matricola 9365). Schedato come «comunista notorio e pericoloso per l'ordine pubblico» il 25 marzo 1942 firma una dichiarazione di richiesta di rimpatrio. Trasferito in Italia il 25 giugno 1942, è arrestato alla frontiera e immediatamente deferito alla Commissione provinciale e assegnato a cinque anni di confino a Ventotene. Durante il periodo del confino conosce Pietro Secchia, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi e condivide l’alloggio con Sandro Pertini e Umberto Terracini.

 

Liberato nell’agosto del 1943, rientra a Pisa e nei suoi confronti la Prefettura dispone un'attenta vigilanza. Partecipa alla riorganizzazione del Partito comunista nella provincia pisana e alla Resistenza e la sua figura ispira il personaggio del Biondino nel romanzo «Il cacciatore» di Carlo Cassola. Dopo la Liberazione è eletto sindaco di Cascina, ma l’esperienza si interrompe a causa di uno scontro con il parroco di Marciana che cerca di impedire la sepoltura di un militante al termine di un funerale con rito civile. L'episodio vede l’arresto di Guelfi e di altri militanti comunisti con l’accusa di sequestro di persona. Dirigente della Federazione pisana del PCI nel 1946 è eletto membro del Comitato federale, carica che manterrà anche negli anni successivi quando inizia a dedicarsi al volontariato con vari incarichi di livello locale e nazionale nelle Pubbliche assistenze e nell'ANPPIA provinciale dove è chiamato a ricoprire l'incarico di presidente.

 

Nel 1972 la Regione Toscana gli rende omaggio, come a tutti gli altri combattenti in Spagna, con una medaglia al merito. Si legge nelle motivazioni del riconoscimento: «Ai generosi figli di Toscana, che mai rassegnati alla prepotenza fascista, mai cessando di tenacemente contrastarla con le idee e con le azioni, contro di essa non esitarono ad impugnare le armi in terra di Spagna nella terribile epopea antifascista degli anni 1936-1939 ed eroicamente combatterono per accelerare il riscatto dei popoli alla libertà e alla democrazia. La Giunta Regionale della Toscana, a nome del popolo toscano, attesta reverente e commossa riconoscenza e trae, dai numerosi innumerevoli esempi di sacrificio e di fede dei quali essi furono protagonisti, una lezione e un avvertimento: ricordare, non dimenticare quanto costa la libertà, quanto è preziosa la pace». Muore a Pisa il 15 gennaio 1991. (M. Bacchiet)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545, fasc. RGASPI. F. 545. op. 6. D. 477. Estremi cronologici: 1/11/1936 - 31/01/1937; Ib., fondo 545, fasc. RGASPI. F. 545. op. 6. D. 470. Estremi cronologici: 1/12/1938 - 31/01/1939. Annotazioni: Il fascicolo 470 elenca dichiarazioni di volontari italiani per l'ammissione in vari paesi; Ib., fondo 545, fasc. RGASPI. F. 545. op. 6. D. 495. Estremi cronologici: 1/04/1940 - 28/02/1941; Ib., Fascicoli personali per paesi) fondo 495, fasc. RGASPI. F. 495. op. 221 D. 2026; Ib., fondo 545, fasc. RGASPI. F. 545. op. 6. D. 481. Estremi cronologici: 1/07/1937 - 31/01/1939. Annotazioni: Il fascicolo 481 conserva elenchi di personale della 12. brigata Garibaldi; Fondazione A. Gramsci, Archivio del Partito comunista italiano, Federazione di Pisa, 1946; I membri del Comitato Federale, «Il Lavoratore» Settimanale delle Federazione comunista pisana. 13 gennaio 1951; Un nostro amico, Ideale Guelfi, Garibaldino di Spagna, «Battere il governo di centro destra», numero unico, Livorno, Tip. Seit, luglio 1972; I. Guelfi, Alcuni dei crimini fascisti degli anni venti, in Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, pp. 25-27.

Bibliografia

AICVAS, Dalla Spagna alla Resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio a cura di Alvaro Lopez, ROMA, 1983, Quaderno n. 3, p. 11D. Basi, La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore N. Gallerano, Tesi di laurea, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Lettere Moderne, a.a. 1993-1994; Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v. 10, p. 75; Il Battaglione Garibaldi, cronologia a cura di Alvaro Lopez, AICVAS, ROMA, maggio 1990, Quaderno n. 7; Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 43; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, AICVAS, 1996, p. 240; S. Castelli, Memoria di un antifascista nel centenario della nascita, «L’Antifascista: mensile degli antifascisti di ieri e di oggi», luglio-agosto-settembre 2011; Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola, a cura di I. Cansella e F. Cecchetti, Grosseto, ISGREC, Arcidosso, Effigi, 2012.

Link esterni

Oggi in Spagna domani in Italia / AICVAS
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