PILLITTERI, Giuseppina

Tipologia Persona
Giuseppina Pillitteri Guelfi detta Unica
Giuseppina Pillitteri Guelfi detta Unica
Unica (pseudonimo)

Intestazione di autorità

Intestazione
PILLITTERI, Giuseppina

Date di esistenza

Luogo di nascita
Genova
Data di nascita
8 luglio 1909
Luogo di morte
Pisa
Data di morte
2 marzo 2001

Attività e/o professione

Qualifica
Operaia

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Genova l'8 luglio 1909, da Andrea e Rosaria Ulivieri. Di famiglia sovversiva e antifascista, ricorda in una sua testimonianza: «Mio padre era anarchico, un uomo straordinario, ed era sempre sotto l'occhio della polizia, che, a parte vari periodi di carcere per la sua attività politica, veniva sempre a prenderlo per portarlo dentro quando c'erano manifestazioni pubbliche, visite di personalità, ecc. Ricordo che allora venivano in casa nostra i delegati di polizia con le guardie e mia madre gli si ribellava e gli urlava “perché venite a levare dalla famiglia quest'uomo che non fa male a nessuno!”, ma non c'era niente da fare». A Genova nel 1929 sposa Romolo Caloni trasferendosi per motivi di lavoro e di sopravvivenza "politica" in Francia dove insieme con il marito frequenta gli ambienti dell'emigrazione.

Nel 1936 rimane improvvisamente vedova ma non abbandona il suo impegno sociale tanto che nel 1941 si iscrive al PCd'I e inizia la sua attività politica in clandestinità in Francia dove rimane attiva fino all’estate del 1943 quando rientra in Italia. Il 25 luglio dello stesso anno si trova a Genova in occasione della caduta del fascismo e il successivo 9 settembre, inviata dal partito, arriva a Pisa dove partecipa alla attività cospirativa e alla nascita della Resistenza. È una delle responsabili pisane dei «Gruppi di difesa della donna» ed è l'unica donna di Pisa stabilmente in formazione come staffetta partigiana con la 23a Brigata Garibaldi, distaccamento Nevilio Casarosa. Durante la lotta partigiana, con il nome di battaglia "Unica", mantiene i contatti con la direzione del partito a Firenze e, muovendosi da una tipografia di Empoli, si occupa di distribuire la stampa clandestina e le circolari in varie città della Toscana. La notte tra il 9 e il 10 agosto del 1944 è presso l’accampamento del Pruno, dove trovano rifugio gran parte dei partigiani della Casarosa, quando per opera di una spia fascista una compagnia tedesca sferra un feroce attacco che provoca la morte di due partigiani.

Finita la Seconda guerra mondiale continua il suo impegno politico nel partito e nel 1949 si unisce in seconde nozze con Ideale Guelfi. Successivamente i due prendono dimora nel sobborgo popolare di via Ugo Rindi. Nel 1946 entra nella segreteria provinciale con l'incarico di responsabile della Commissione femminile della federazione pisana ed è un’attiva organizzatrice dei congressi femminili della federazione. Muore a Pisa il 2 marzo 2001. (M. Bacchiet)

Fonti

A. M. Galoppini, Una (R)Esistenza di ieri: la testimonianza di Giuseppina (detta Unica) Garemi Guelfi, in (R)esistenze. Il passaggio della staffetta, a cura di L. Fantone e I. Franciosi, Napoli, Scripta web, 2009, pp. 25-34.

Bibliografia

Donne e resistenza: atti del convegno, Pisa, Abbazia di S. Zeno, 19 giugno 1978; Pisa, Tipografia Comunale, 1979; U. Garemi, Le donne nella Resistenza, in Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 116.

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