BONI, Iolando

Tipologia Persona
Palmiro (pseudonimo)

Intestazione di autorità

Intestazione
BONI, Iolando

Date di esistenza

Luogo di nascita
San Giuliano Terme
Data di nascita
5 ottobre 1901
Luogo di morte
San Giuliano Terme
Data di morte
4 aprile 1985

Attività e/o professione

Qualifica
Tessitore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a San Giuliano Terme il 5 ottobre 1901, di Natale e Fortunata Sbrana, detto Palmiro, tessitore. Cresce e si forma politicamente nel borgo popolare di Gello. Segnalato dalle forze dell'ordine già dal 1919, nel settembre del 1924 viene denunciato per grida sediziose e nel 1926 è ammonito. La Prefettura di Pisa in una nota riservata del 2 aprile 1927 così lo descrive: «di carattere impulsivo, violento, professa principi comunisti ed è perciò inviso al pubblico. Poco intelligente e di scarsa educazione e cultura, non è capace di tenere conferenze si accompagna a sovversivi di ogni tendenza e preminentemente a quelli della sua stessa fede. Non consta che abbia rapporti con altri sovversivi del Regno né con i fuoriusciti. Non ha mai collaborato alla redazione di alcun giornale. Non è iscritto a Società di Mutuo Soccorso né ad associazioni sovversive. Prese parte a tutte le manifestazioni del dominio rosso, fu sostenitore dei metodi di violenza per sovvertire l’ordine Nazionale dello Stato. Nel settembre del 1924 fu denunziato dall’arma locale per grida sediziose e venne assolto da tale imputazione per insufficienza di prove. In atto ostenta ossequio all’attuale Regime, ma i suoi sentimenti originari hanno tuttora il dominio della sua volontà e lo inducono quindi ad una propaganda ed attività ben celata, ch’egli esplica in ogni occasione propizia. Anche nel campo sindacale è sempre fautore della dottrina del sindacalismo sovversivo e nel novembre del 1925 infatti fu sorpreso a Bagni S. Giuliano nell’atto in cui effettuava una sottoscrizione, pro scioperanti inglesi. Il Boni col partecipare e coll’indurre altri a partecipare a quella sottoscrizione, ha compiuto oltre che opera di propaganda, azione diretta ad ostacolare gli interesse Nazionali dello Stato e pertanto con ordinanza della locale Commissione provinciale in data 7 dicembre 1926 fu sottoposto all’ammonizione ai sensi dell’art. 166 della vigente Legge di P.S. Prima d’ora non fu ammonito. Non vigilato speciale della P.S. né assegnato al domicilio coatto. Prestò servizio militare incorporato nel 20° Reggimento fanteria. Fu condannato a L. 10 di ammenda per ubriachezza».

Nel settembre del 1928 si unisce in matrimonio con Erina Della Croce e il 28 Dicembre 1929 viene fermato. per misure preventive di polizia adottate in occasione delle nozze del Principe Ereditario. Viene vigilato dalla polizia fascista perché «sospettato tuttavia di professare teorie comuniste», fino a quanto, nel 1933, viene eliminato dagli elenchi delle persone pericolose da arrestare in determinate circostanze rimanendo però iscritto al Casellario Politico Centrale dal 1927 al 1942. Non si hanno altre notizie del suo impegno in politica dopo la Liberazione. Muore a San Giuliano Terme il 4 aprile 1985. (M. Bacchiet)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia

Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v. 4, p. 91.

Collezione

Persona

Progetto