CARLI, Anchise

Nasce a Santa Maria a Monte il 1 giugno 1902 da Pietro e Maria Giovannetti, conciatore di pelli. Emigra per motivi di lavoro in Francia nel 1923 risiedendo a Allioule (Var). Nei primi anni Trenta è schedato dalle autorità di polizia come comunista e iscritto nella «Rubrica di Frontiera» per attività sovversiva e antifascista. Nell’ottobre del 1936 raggiunge la Spagna arruolandosi nelle formazioni antifranchiste, successivamente entra nei ranghi del Battaglione Garibaldi, passando poi alla brigata omonima, di cui diviene sergente. Il 5 settembre 1938 rimane ferito al braccio destro durante la Battaglia dell’Ebro sulla Sierra de Caballs. Ricoverato il 12 settembre all’ospedale di Farness riesce a a far ritorno in Francia con un convoglio di feriti il 17 gennaio 1939. Rimane in ospedale a Marsiglia fino al 1° aprile 1939, quando rientra a Ollioules. Pietro Pavanin nella sua relazione al partito riporta che Carli «ha preso parte a tutti i combattimenti dimostrando coraggio e tenendo un comportamento regolare» e sottolinea che seppur tutti lo «consideravano come membro del Partito» egli non ha chiesto la tessera per l'anno 1938.

Pochi mesi dopo l'invasione tedesca della Francia il 20 ottobre 1940 è arrestato e rinchiuso nel forte di Santa Caterina a Tolone. Rilasciato è di nuovo fermato una seconda volta il 20 gennaio 1943 dalla polizia di Vichy e internato al Vernet (settore C, baracca 62, matricola 10490). Al momento del nuovo fermo si dichiara antifascista e simpatizzante comunista. Le autorità di polizia decretano la sua consegna alle autorità italiane ma durante il trasferimento, il 18 luglio 1943, Carli riesce a dileguarsi. La polizia sulle sue tracce lo intercetta il 27 novembre a Saint Jeanne de Maurienne (Savoia) nelle vicinanze del confine italo-francese.

Nuovamente internato al Vernet (settore B, matricola 11578) Carli chiede di essere destinato alle Compagnie di lavoro per Sstranieri (CTE), ma la richiesta gli viene rifiutata per via degli esiti della ferita al braccio del 1938. Il 30 giugno 1944 è consegnato come «elemento pericoloso» alle autorità tedesche che lo deportato in Germania il 9 agosto 1944 nel campo di concentramento di Dachau (n. matricola 94206). Riconquista la libertà il 29 aprile 1945 tornando nel paese transalpino riuscendo poi a prendere la cittadinanza francese. Muore a La Seyne-sur-Mer il 29 marzo 1975. (F. Bertolucci)

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545. Estremi cronologici: 01/02/1940-30/09/1940. Annotazioni: Op.6, D.491 Breve descrizione dei volontari italiani, compilata da Pavanin (C); Ib., fondo Личные дела по странам (Fascicoli personali per paesi) - fondo 495. Annotazioni: Op.221, D.2255. Il fascicolo riporta il titolo Karli Aucize.

Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v. 5, p. 226; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, AICVAS, 1996, p. 123; Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 43; Dalla Spagna alla Resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio, a cura di A. Lopez, Roma, AICVAS, 1983, Quaderno n. 3; Il Battaglione Garibaldi, cronologia a cura di Alvaro Lopez, Roma, AICVAS, 1990, Quaderno n. 7; Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola, a cura di I. Cansella e F. Cecchetti, Grosseto, ISGREC, Arcidosso, Effigi, 2012, ad indicem.