BONICOLI, Gino
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BONICOLI, Gino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Casciana Terme
- Data di nascita
- 1904
- Luogo di morte
- Casciana Terme
- Data di morte
- 1 Giugno 1922
Nazionalità
- Italiana
Titolo nobiliare
- Contadino
Biografia / Storia
Nasce a Casciana Terme nel 1904, contadino. Aderisce giovanissimo al PCd'I e assume la carica di segretario della sezione giovanile cascianese. Il 25 maggio 1922 sfida il divieto imposto dai fascisti di esibire distintivi e segni di riconoscimento socialisti e si presenta in paese, per la festa dell'Ascensione, con un fiore rosso all'occhiello della giacca. Una settimana dopo ripete la sfida e quel garofano rosso gli sarà fatale, cade in una imboscata fascista in località San Giorgio, in prossimità della propria abitazione: vengono sparati due colpi di rivoltella, uno di questi colpisce alla testa Bonicoli che muore all'istante. I funerali, con rito civile, si svolgono, per disposizione prefettizia, in forma privata senza la partecipazione di associazioni e partiti, il feretro e i familiari sono scortati da una numerosa squadra di carabinieri. Dell'omicidio vengono accusati tre fascisti della zona coetanei di Bonicoli: il mugnaio Nello Menicagli di 21 anni, il bracciante Alfredo Falchetti di 18 anni, il bracciante Pietro Fabbri di 20 anni. Durante l'interrogatorio confessano di aver incontrato il Bonicoli che fischiettava «Bandiera rossa», così uno dei tre, Nello Menicagli, lo ha prima colpito con una bastonata e poi con un colpo di pistola. Nonostante la confessione durante l'interrogatorio i tre fascisti, autori dell'omicidio, saranno assolti, grazie anche all'arringa difensiva dell'avvocato Guido Buffarini Guidi ed esponente di punto del fascismo pisano che li definisce «figure non di delitto ma di passione». Il processo, dopo la Liberazione, sarà annullato dalla Corte di Cassazione e il successivo processo alla Corte d'Assise di Pisa del 16 giugno 1946 ristabilirà la verità dei fatti condannando Alfredo Falchetti, unico dei tre responsabili dell'omicidio rimasto ancora vivo. A Gino Bonicoli il Comune di Casciana, con una delibera di Giunta del 4 settembre 1944 intesta una piazza, poi una delle vie principali del borgo, nel 1945 viene posto un cippo di pietra località Fichino dove avvenne l'agguato mortale con la seguente epigrafe: «Qui / il 1.6.1922 / Il diciottenne / Bonicoli Gino / Cadde ucciso / Per mano di / Sicari Fascisti». Al ricordo di Bonicoli i comunisti cascianesi dedicheranno la locale sezione del partito. (M. Bacchiet)
Fonti
«La Verità», estratto dal giornale murale della sezione del P.C.I. di Bagni di Casciana: numero straordinario a cura delle Sezioni Comunista e Socialista per la commemorazione del compagno Gino Bonicoli, 1° giugno 1945, Pisa, Ind. graf. V. Lischi e figli, 1945.
Bibliografia
F. Turchi, Gino Bonicoli. Morte di un mezzadro, Bagni di Casciana 1 giugno 1922, Pontedera, Tagete, 2015.