BARONTINI, Cafiero
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BARONTINI, Cafiero
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Calcinaia
- Data di nascita
- 22 marzo 1921
- Luogo di morte
- Lucca
- Data di morte
- 28 agosto 2005
Attività e/o professione
- Qualifica
- Lavabottiglie
- Qualifica
- Scavatore
Nazionalità
- Italiana
Francese
Biografia / Storia
Nasce a Calcinaia il 22 marzo 1921, da Cesare e Argentina Pieracci, scavatore. La famiglia di estrazione proletaria e di cultura libertaria espatria in Francia negli anni immediatamente successivi all'avvento al potere del fascismo. Cafiero, fratello minore di Libero, inizia a lavorare all'età di dodici anni come lavabottiglie, poi come scavatore. Entra nel PCF clandestino durante la Resistenza, con il nome di battaglia di Charles. Arrestato nell'agosto 1941 per propaganda contro il governo di Petàin, viene condannato a cinque anni di prigione che sconta ad Avignone, Marsiglia, Nîmes poi a Eysses (Lot-et-Garonne). Successivamente è deportato a Dachau, sopravvive al campo di concentramento e viene rimpatriato il 30 aprile 1945. Nel 1947 acquisisce la cittadinanza francese e nel dopoguerra si occupa di diritti umani guidando la Commissione nazionale del PCF. Dal 1951 al 1982 è membro del Settore Immigrazione del PCF. Cavaliere della Legion d'Onore nel 1992, Barontini si impegna attivamente per la memoria della Resistenza e deportazione come Presidente della «Federazione nazionale dei patrioti della Resistenza deportati internati» e lavora ad Arles per la creazione di un «Centro di Resistenza e deportazione». Muore a Lucca il 28 agosto 2005. (M. Bacchiet)
Bibliografia
Giuliano Bozzoli, Introduzione alla manifestazione per il 50° anniversario della morte di Vasco Corsi, 12 maggio 1994, [pro manuscripto].
Link esterni
- Tipologia
- fonte