BALESTRI, Renato

Tipologia Persona
Renato Balestri (fonte sito web: Oggi in Spagna domani in Italia / AICVAS)
Renato Balestri (fonte sito web: Oggi in Spagna domani in Italia / AICVAS)

Intestazione di autorità

Intestazione
BALESTRI, Renato

Date di esistenza

Luogo di nascita
Crespina
Data di nascita
24 febbraio 1906
Luogo di morte
Marsiglia
Data di morte
3 dicembre 1986

Attività e/o professione

Qualifica
Sarto

Nazionalità

Italiana
Francese

Biografia / Storia

Nasce a Crespina (PI) il 27 febbraio 1906, da Sante Ugo e Ernesta Donati, sarto. Il padre è il sindaco socialista di Crespina (poi anch’egli vittima della violenza fascista) che si rende protagonista di varie opere pubbliche, tra queste l'inizio dei lavori per l’acquedotto. Balestri terminate le scuole elementari e il primo anno dell'istituto tecnico a Livorno ritorna al paese natale iscrivendosi al circolo giovanile socialista e iniziando a svolgere la professione di sarto. L’avvento del fascismo costringe la famiglia ad espatriare per alcuni anni in Tunisia poi in Francia, dove si stabilisce a Les Pavillons-Sons-Bois.
 

È probabilmente al termine degli anni venti che possiamo registrare l''adesione di Balestri al PCd'I, alcune fonti indicano la sua iscrizione al partito fin dall'anno della fondazione (1921) ma è alquanto improbabile data l'età e l'inconsistenza del partito nella sua zona d'origine. Il dato certo però è che alla fine degli anni venti il nome viene registrato dalle autorità di polizia che segnalano il suo ruolo nel partito. Membro della Gioventù comunista italiana, delegato della CGT, successivamente è segretario regionale dei Gruppi di lingua della regione parigina e membro del Comitato regionale Paris-est del PCF. Il 12 e 13 ottobre 1935 partecipa al congresso antifascista tenutosi a Bruxelles; nel giugno 1937 si reca a Marsiglia per la preparazione del congresso regionale dell’Unione popolare italiana e nel luglio 1938 viene incaricato di ispezionare le varie sezioni comuniste del dipartimento dell’Isère della regione Alvernia-Rodano-Alpi. Il suo ruolo politico viene costantemente attenzionato dalla polizia segreta fascista che lo considera un soggetto «pericoloso» da arrestare nel caso rientri nel Paese ed è per questo che viene iscritto alla «Rubrica di frontiera».
 

Balestri fin dallo scoppio della guerra civile in Spagna fa parte del comitato per l’aiuto del fronte repubblicano occupandosi del reclutamento delle Brigate Internazionali. Nel gennaio del 1938 giunge in Spagna, secondo altri documenti nell'autunno del 1937, ricoprendo il ruolo di Commissario politico nel 2° BTG della 12^ BRT Internazionale “Garibaldi”, con il nome di battaglia di "Esule". In questo contesto si incontra con Ottorino Orlandini, un militante sindacalista cattolico antifascista, anche lui originario delle campagne pisane, che comanda una compagnia di mitraglieri nel BTG Garibaldi.
 

Balestri partecipa all'offensiva dell'esercito repubblicano sull'Ebro rimanendo ferito il 9 settembre 1938. Dopo essere stato ricoverato all’ospedale di Barcellona, durante la sua convalescenza ricopre l'incarico di membro del Comitato del partito dell'ospedale di Santa Colonna di Farnes. Rientra in Francia alla fine del 1938 e a Parigi, come segretario dell’UPI, si occupa della propaganda antifascista e dell’organizzazione degli ex miliziani delle Brigate Internazionali. In questo periodo collabora attivamente con «La Voce degli Italiani», il settimanale di opposizione antifascista vicino all'UPI.
 

Dopo la firma del Patto Molotov-Ribbentrop il 23 agosto 1939, che provoca una profonda spaccatura all'interno dell'Unione popolare, Balestri è allontanato dal PCd'I perché non si riconosce nella linea del partito. Partecipa alla resistenza francese nella rete Klébler nella regione di Agen. Balestri viene arrestato dalla Gestapo nel novembre 1943 e il 17 gennaio 1944 a Compiègne è deportato insieme ad altre centinaia di oppositori con un convoglio diretto in Germania. Arrivato il 19 gennaio a Buchenwald è immediatamente inviato al campo di Dora e assegnato al Kommando Harzugen (numero di matricola 41178), situato a pochi chilometri dove lavora in una fabbrica sotterranea di armi. I detenuti di questo Kommando verso la fine della guerra vengono poi evacuati verso Bergen-Belsen e il 15 aprile 1945 liberati dalle truppe britanniche.
 

Sopravvissuto alla prigionia dopo la fine del secondo conflitto mondiale rientra in Francia e nel 1947 ottiene la cittadinanza francese risiedendo a Montreuil-Sous-Bois (Seine). Non si hanno notizie precise del suo impegno in politica dopo la Liberazione. Il 24 aprile 1966, in occasione del 21° anniversario della liberazione dell'Italia, è presente a una riunione presso la Salle des fêtes di Pantin (Seine-Saint-Denis) e partecipa al Comité d'union pour le respect de la dignité des italiens émigrés en France, con sede a Saint-Denis. Muore a Marsiglia (Bouches-du-Rhône) il 3 dicembre 1986. (M. Bacchiet e F. Bertolucci)

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Российский Государственный Архив Социально-Политической Историй - Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI), fondo Личные дела по странам (Fascicoli personali per paesi) - fondo 495. Annotazioni: F.495, Op.221, D.1004; Ib., fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545. Annotazioni: Op.2, D.245; Ib., fondo Интербригады Республиканской Армий Испании¸ (Brigate internazionali dell'Esercito repubblicano spagnolo) - fondo 545. Estremi cronologici: 01/01/1940-30/09/1941. Annotazioni: Op.6, D.490. Breve descrizione dei volontari italiani della brigata, data da Pavanin (B).

Bibliografia

R. Balestri (Esule), Sierra Cabals in "La battaglia dell’Ebro", Parigi, Edizioni di Cultura sociale, 1939 (nuova ed., Milano, Aurora, 1999); La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, AICVAS, 1996, p. 60; L. Rapone, I fuoriusciti antifascisti, la seconda guerra mondiale e la Francia, in P. Milza (a cura di), Les Italiens en France de 1914 à 1940, Romea, École Française de Rome, 1986 p. 346 e sgg; Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, 18 voll., Roma, 1989-1994, v. 2, p. 103; Dalla Spagna alla Resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio, a cura di A. Lopez, ROMA, 1983, Quaderno n. 3; Ora e sempre Resistenza. Testimonianze dei protagonisti e documenti, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 1995, p. 43; D. Basi, La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra di Spagna (1936-1939), Tesi di laurea, Università di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatore N. Gallerano, a.a. 1993-94; A. Arrighi, Dalla Guardia segnali di fumo. Crespina 1920-1944, Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 2001; É. Vial, L'Union populaire italienne 1937-1940. Une organisation de masse du Parti communiste italien en exil, Rome, École française de Rome, 2007; Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola / a cura di Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti, Grosseto, ISGREC, Arcidosso, Effigi, 2012, ad indicem.

Collezione

Persona

Progetto

città