CALAMASSI, Antonio

Nasce a Massa Marittima (GR) il 26 giugno 1908, operaio, scaricatore e pasticciere. All’inizio degli anni Trenta, come molti altri operai della sua zona, si trasferisce a Torino per motivi di lavoro. Entrato in rapporto con un gruppo di antifascisti anarchici d’origine toscana, nel 1936 si reca in Spagna, dove combatte nella Colonna Italiana (Ascaso), partecipando alla battaglia di Almudevar. È inserito nella «Rubrica di frontiera» e nel «Bollettino delle ricerche». Nel 1937 rientra in Francia e si stabilisce a Marsiglia, dove viene espulso ma, grazie all’intervento della LIDU, ottiene la revoca. Nel 1940, dopo aver scontato tre mesi nelle carceri francesi senza motivo plausibile, tramite il consolato italiano di Marsiglia, compie atto di sottomissione al fascismo, cosa che gli permette di tornare in Italia senza subire ulteriori molestie. Inviato sotto le armi è congedato l’anno seguente e rientra a Torino. Arrestato dai tedeschi tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 1944 è deportato in Germania dove giunge a Dachau il 14 giugno 1944. N. di matricola: 70257. Classificato con la categoria Schutz. Rilasciato da Dachau il 19 luglio 1944. Muore a Torino nell’ottobre del 1953 e i suoi “compagni” nel ricordarlo scrivono che dalla Germania “ritornò con il male che lo portò alla tomba” (Cfr. Necrologio, «L’impulso», 15 novembre 1953). (F. Bertolucci)

Fonti: Arolsen Archives. https://arolsen-archives.org, ad nomen; Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen;

Bibliografia: Il libro dei deportati, ricerca del Dipartimento di storia dell’Università di Torino diretta da B. Mantelli e N. Tranfaglia, promossa da ANED Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, Vol. 1, tomi 1-3, p. 438; F. Bertolucci, Gli anarchici italiani deportati in Germania durante il Secondo conflitto mondiale, «A : rivista anarchica», aprile 2017, pp. 63-98.