PETROZZI, Girani
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PETROZZI, Girani
- Data
- 29 marzo 2020
- Tipo
- anagrafica
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Udine
- Data di nascita
- 18 Aprile 1884
- Luogo di morte
- Udine
- Data di morte
- 27 dicembre 1962
Attività e/o professione
- Qualifica
- Elettricista
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Udine il 18 aprile 1884 da Carlo e Maria Cattaruzza, elettricista. Nel 1919-20 è tra i principali animatori del gruppo Germinal di Udine insieme al padre Carlo (definito dalla polizia “uno dei più accaniti anarchici della provincia”), alla sorella Delfina, a Massimilano De Pascal e a Ottorino Pattumi. Il cenno biografico del Casellario Politico Centrale lo definisce “Segretario e porta bandiera del gruppo anarchico di Udine” rilevando che “fa attiva propaganda e prende parte a tutte le manifestazioni del partito”.
È anche attivo, insieme al fratello Alerame, nella riscoperta della lingua e cultura friulana ed è tra i i primi soci della Società filologica friulana di Udine.
La sera del 28 ottobre 1920 a conclusione di un comizio socialista a cui gli anarchici hanno partecipato per diffondere manifestini astensionisti viene aggredito da un gruppo di fascisti armati di bastone. Cultore di pugilato e di lotta riesce a fatica a liberarsi e a darsi alla fuga. Nella collutazione (che ben presto si trasforma in una mischia generale) hanno la peggio i fascisti, che lamentano due feriti gravi: Alfredo Avogadro ferito da una pugnalata e Manlio Tamburlini, ridotto in gravissime condizioni da un colpo alla fronte. Petrozzi viene immediatamente arrestato e dopo quasi sette mesi di carcere preventivo è condannato il 27 maggio 1921 a sei mesi e 25 giorni di reclusione “per lesioni e porto di pugnale” (sentenza poi confermata in appello). Tornato in libertà riprende la militanza. Sono probabilmente sue le corrispondenze da Udine a firma Dejosè che compaiono su «Umanità nova» a partire dall’8 gennaio 1922.
Dopo l’avvento del fascismo al potere viene arrestato nel febbraio 1923 insieme al padre e a diversi esponenti comunisti per un presunto complotto contro lo stato e scagionato solo in aprile. A novembre muore il padre. Negli anni successivi è sottoposto a controlli continui e ad arresti preventivi in occasione di visite di personalità. Un quaderno di poesie sequestratogli nel 1927 documenta il permanere degli antichi ideali. Sembra però aver abbandonato ogni impegno politico “vivendo ritiratissimo”, si dedica solo alla famiglia ed è in precarie condizioni di salute a causa della tbc contratta in carcere. A partire dal 1926 e fino almeno al 1960 pubblica diverse poesie in friulano e in italiano. L’ultima segnalazione al CPC – negativa – è del 12 aprile 1942. Durante la Resistenza collabora coi partigiani nascondendo armi, esplosivi e documenti e suo figlio Carlo combatte nelle Brigate “Garibaldi”: Dopo la guerra si iscrive al PCI e nel 1945-1946 pubblica alcune poesie di lotta sul periodico comunista udinese «Lotta e lavoro». Muore a Udine il 27 dicembre 1962. (M. De Agostini)
Luoghi di attività
- Luogo
- Udine
Fonti
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «La Patria del Friuli», 29 ott., 1 nov., 4 nov. 1920, 28 magg. 1921, Conflitto elettorale a Udine, «Umanità nova», 3 nov. 1920, Arresti in città, «Il Lavoratore friulano», 10 febbr 1923, il complotto che non esisteva, «Il Lavoratore friulano», 21 apr. 1923, Carlo Petrozzi, «Il Lavoratore friulano», 17 nov. 1923; «Bollettino della Società filologica friulana G. Ascoli Udine», n. 1, 29 feb. 1920, p. 21, Mezzo secolo di cultura friulana. Indice delle pubblicazioni della Società filologia friulana (1919-1972), a cura di L. PERESSI, Udine, 1974, p. 210.
Bibliografia
- Scritti di P.: Quaderno di poesie inedite 1926, ACS, CPC; Poesie, «Lotta e lavoro», 15 ott.1945, 7 gen., 6. mag. 1946.
Scritti su P.: M. De Agostini, Gli anarchici di Udine nel 1919-1920, «BAP», dicembre 2007.