VAUTHIER, Marie Justine Pierrine
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- VAUTHIER, Marie Justine Pierrine
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Rhemes Saint Georges
- Data di nascita
- 1908
- Luogo di morte
- Morgex
Biografia / Storia
- Nasce a Rhemes Saint Georges, in Valle d'Aosta, il 13 febbraio 1908 da una famiglia di contadini molto povera. Nel 1922 emigra in Francia, forse su invito di una zia, e in seguito trova lavoro a Parigi come cameriera in un ristorante vegetariano, sito in Rue Mathis N° 40, dove conosce Ruggero Baccini, anarchico e ricercato in Italia dopo aver sostenuto violenti scontri con i fascisti. V. e Ruggero Baccini vivono insieme e nel 1931, all'indomani della proclamazione della repubblica in Spagna, Baccini si reca a Barcellona dove V. lo raggiunge andando ad abitare in casa di Trinidad Ferrer, figlia del pedagogista e libero pensatore Francisco Ferrer.
Ruggero Baccini a Barcellona contrae il tifo e muore; V. (che da questo momento nei documenti della polizia politica italiana sarà anche chiamata Pierina) tenta, insieme ad altri compagni anarchici, di ritirare due bauli giacenti alla dogana di Barcellona e contenenti, tra l'altro, materiale di propaganda e passaporti in bianco. Su segnalazione dell'Ambasciata italiana, la polizia spagnola la arresta e la estrada in Francia. Questo fatto suscita proteste tra gli anarchici spagnoli e sul giornale «Solidaridad Obrera» compaiono tre articoli in cui si denuncia l'arresto e l'estradizione di questa donna italiana a cui è appena morto il compagno, colpevole solo di avere idee libertarie e di essere antifascista.
Nel 1932 troviamo V. a Tolosa dove lavora come cameriera e frequenta gli ambienti anarchici e antifascisti, partecipando a riunioni e dimostrazioni definite sovversive. L'indirizzo di V. è Rue Saint Blanche N° 8, nella casa dell'anarchico Ettore Cuzzani (forse si tratta di una pensione). È in questo periodo che viene segnalato l'incontro di Pierina con Giuseppe Pasotti, organizzatore degli anarchici a Perpignano e a Tolosa. Tra i due si stabilisce un assiduo rapporto di collaborazione. Nel giugno del 1932 una segnalazione avverte che V. potrebbe tornare in Italia, per questo viene iscritta con fotografia nella rubrica di frontiera. È considerata una possibile attentatrice ed è costantemente seguita dagli informatori dell'OVRA che operano a Tolosa. Presso V. trovano asilo gli anarchici italiani Ilario Margarita e Giuditta Zanella, espulsi dalla Spagna.
Con Giuditta Zanella nasce un rapporto di amicizia che ha riscontro anche in lettere risalenti agli anni della seconda guerra mondiale. Pierina è anche in contatto con una altro anarchico italiano, Placido Salvatore Borrillo, presente a Bruxelles nei giorni del fallito attentato di De Rosa contro il principe ereditario Umberto di Savoia. Negli anni seguenti i contatti tra Maria Vauthier e noti esponenti anarchici si intensificano: conosce, tramite Pasotti, Alphonse Trincheaux e Louis Montgon, è spiata come possibile organizzatrice di rientri in Italia per compiere attentati. Sul suo fascicolo personale c'è un timbro con la parola "attentatore".
La sua casa a Tolosa diventa rifugio di altri anarchici italiani, ad esempio Virgilio Gozzoli, espulso dall'Italia nuovamente nel 1934. Nel maggio del 1934 è notata la presenza a Perpignano, mentre si stanno svolgendo incontri tra antifascisti del livello di Alceste De Ambris e Augusto Mione, di Trinidad Ferrer in compagnia di V. È in questo periodo che Pierina incontra il dirigente anarchico Lorenzo Giusti a cui si lega con un rapporto sentimentale e allo scoppio della guerra civile spagnola i due si recano a Barcellona dove si arruolano volontari nella Colonna Ascaso. Non sappiamo se V. abbia partecipato ad azioni militari, ma è certo che svolge un'intensa azione di collegamento tra Barcellona e la Francia del sud nell'organizzazione di aiuti e fornitura di armi coordinata da Giuseppe Pasotti.
Questa attività è testimoniata da diversi elenchi di persone che sono passate da Perpignano dirette o provenienti dalla Spagna, elenchi copiati dalla informatrice della polizia politica italiana Julia Mir Sanchez, amante di Pasotti ma anche di un altro informatore, Antonio Cannobbio. In un documento dell'aprile 1937 della Prefettura di Aosta si può leggere, a proposito di Maria Vauthier: "In questi ultimi mesi si è fatta notare per una sua intensa attività fra Barcellona, Tolosa e Perpignano unitamente ad elementi anarchici, dimostrandosi ancora una volta pericolosissima in linea politica."
Nel periodo successivo e in cui sta maturando la sconfitta dei repubblicani spagnoli e l'inizio della seconda guerra mondiale, le notizie su sembrano contraddittorie: da un lato s'informa che si sarebbe allontanata dagli ambienti anarchici di Tolosa, dall'altro viene seguita come persona in contatto con anarchici e comunisti che fuggono dalla Spagna e che passano o trovano rifugio nella sua casa, ad esempio Vincenzo Consoli che "si nasconde con altri compagni anarchici nella casa abitata dalla nota Maria Vauthier detta Pierina, Rue de Navars" . È di questo periodo una lettera di V. al figlio di Giuseppe Pasotti, Nullo, in cui scrive che le è stato proposto di andare in Messico, ma che ha paura di essere uccisa sulla nave.
In questi momenti di grave crisi e sconforto per tutto l'antifascismo europeo, V. mantiene ancora il rapporto sentimentale che la lega a Lorenzo Giusti, ma la guerra e il passare del tempo li dividono definitivamente. Nel 1941 in un documento della Commissione Italiana di Armistizio con la Francia, datato 27 marzo 1941, la delegazione francese di Torino fa sapere che se gli italiani non accettano il rimpatrio di V., i francesi avrebbero intenzione di internarla in un campo di raccolta per antifascisti.
Dalle indagini eseguite, risulta che è in contatto con comunisti spagnoli. È quindi possibile desumere che V. all'inizio della Seconda guerra mondiale sia seguita dalle autorità di polizia italiane e francesi e mantenga rapporti con antifascisti. Questo fatto è confermato da un verbale di polizia del 27 novembre 1941 e proveniente da Asti, in cui l'informatore Irlando Carlo dichiara a proposito di V.: "La nominata Pierina da me conosciuta a Tolosa appariva una famosa anarchica conosciuta da molti fuoriusciti italiani. Essa era vedova di un sovversivo e conviveva con il fuoruscito Giusti Lorenzo, ex capo stazione di una località emiliana. Non ho mai conosciuto il cognome della suddetta donna; so certamente che era originaria della Valle d'Aosta. Non sono in grado di precisare il comune di origine. La predetta è ben conosciuta dal nostro consolato italiano di Tolosa al quale nel 1935 la denunciai insieme ad altri sovversivi italiani."
È probabile che per evitare di essere arresta dai francesi, V. sia riuscita a trovare rifugio a Barcellona e che essere di nazionalità italiana le abbia garantito un minimo di protezione durante la durissima repressione franchista. Negli anni della guerra mondiale e nel dopoguerra, rimane in contatto epistolare con Giuditta Zanella, con Gustavo Aodolfo Carlotto (altro antifascista italiano che vive a Tolosa) e con Silvio Baccini, fratello di Ruggero che risiede a Parigi. V. torna definitivamente in Valle d'Aosta, salvo alcune sporadiche visite alla madre negli anni Cinquanta, nel 1967.
Si stabilisce a Rhemes Saint Georges e lavora come cameriera in un ristorante nei pressi di Courmayeur, muore in un incidente stradale nel luglio 1973 a Morgex. Dalla Spagna aveva portato con se numerosi bauli contenenti giornali e documenti in lingua spagnola che custodiva gelosamente e che furono aperti solo dopo la sua morte. Avrebbero potuto far luce sulla sua vita e i suoi contatti in Spagna nel secondo dopoguerra, ma furono distrutti nei giorni seguenti all'incidente mortale. Di V. si sono salvate solo poche lettere, fotografie che la ritraggono spesso insieme a Lorenzo Giusti e un mazzetto di cartoline ricordo con ritratti di esponenti dell'anarchismo italiano e internazionale e della sinistra europea non compromessa con lo stalinismo. (S. Viaggio)
Fonti
- Fonti:
Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Centrale, fascicolo Maria Vauthier, 096171, b. 5332, ad nomen. Divisione di Polizia Politica e Affari generali e riservati, fascicolo Maria Vauthier. ACS, CPC, fascicolo Giuseppe Pasotti, b. 3757. Ad nomen. Istituto Storico della Resistenza e storia della società contemporanea in Valle d'Aosta, fondo Maria Vauthier. Ad nomen.
Bibliografia:
M. Canali, Le spie del regime, Bologna, Il Mulino, 2004. Mimmo Franzinelli, I tentacoli dell'OVRA. Agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista, Torino, Bollati Boringhieri, 1999. F. Giulietti, Il movimento anarchico italiano nella lotta contro il fascismo 1927-1945. Piero Lacaita, 2003. G. Giordana, Voluntarios Internacionales de la libertad. Antifascisti valdostani volontari nella guerra civile di Spagna 1936-1939, Aosta, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta. P. Preston, La guerra civile spagnola 1936-1939, Milano, Mondadori 1999
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- 183
Bibliografia
- 2017