FEDI, Mazzino Ferruccio

Tipologia Persona
Mazzino Fedi
Mazzino Fedi

Intestazione di autorità

Intestazione
FEDI, Mazzino Ferruccio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Prato
Data di nascita
1 Gennaio 1912

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Prato il 19 aprile 1912 da Ferruccio e Nesi Isola, operaio. Il suo nome diventa noto quando il 1 aprile 1932 è denunciato al Tribunale speciale  per «organizzazione comunista». Nei suoi confronti è spiccato un mandato di cattura che lo costringe a trovare rifugio in Francia, attraverso la Corsica, stabilendosi a Tolone. La polizia lo scheda come pericolo sovversivo e lo iscrive nella «Rubrica di frontiera». Arrestato dalle autorità francesi e dopo un mese di carcere a Tolone è espulso dalla Francia per attività sovversiva e antifascista.

Alla fine del 1936 Fedi, conosciuto anche con il nome di Aldo, si trova in Spagna dove è inquadrato nel Battaglione Garibaldi quindi nella Brigata Garibaldi e poi nella Brigata Lincoln (batteria antiaerea). Partecipa ai combattimenti di Guadarrama, Escorial, Teruel, Caspe, Brunete e Huesca. Ricoverato per febbri maltesi negli ospedali di Quintanar, Murcia, Oribuelo (nel 1937) e Matarrò (nel 1938), rientra nel paese transalpino con convoglio sanitario il 20 ottobre 1938.

È internato nel maggio 1939 nel campo di Gurs e dal 2 aprile 1939 al 19 luglio 1939 in quello di Vernet come leader di una «cellula anarchica», definito scaltro e pericoloso. Scoppiata la Seconda guerra mondiale è obbligato al lavoro coatto al fronte presso S. Omer (Pas-de-Calais), ma evade dalla 253a compagnia e si rifugia in Belgio dove è catturato dai nazisti. Rinchiuso nel carcere di Dunquerque è successivamente trasferito al campo di Vernet e poi consegnato alle autorità di polizia italiana che dopo il rituale interrogatorio lo condanna al confino per cinque anni. Trasferito a Ventotene, poi a Ustica e infine, dopo la caduta del regime fascista, nel campo di concentramento di Renicci-Anghiari dove riacquista la libertà il 15 settembre 1943. Nel Secondo dopoguerra torna a risiedere prima in Toscana poi a Torino. S'ignorano luogo e data di morte. (Redazione DBAI).

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, Roma, AICVAS, 1996, p. 186.

Ente

Collezione

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