RICUCCI, Enrico
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- RICUCCI, Enrico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Cetraro
- Data di nascita
- 1864
Biografia / Storia
- Nasce a Cetraro (Cs) il 1° ottobre 1864 da Vincenzo e Maria Antonia Genovese, calzolaio. Intorno al 1898 emigra nell’America del Sud, stabilendosi in seguito in Argentina e precisamente a Buenos Aires. Da qui, nel 1927, viene segnalato in quanto dirigeva la società filodrammatica “Senza patria” ed era amministratore del periodico libertario mensile «Il Pensiero» diretto da Aldo Aguzzi. Ma la sua attività non si limita alla propaganda: in quell’anno, infatti, R. viene fermato in quanto partecipa ai disordini verificatisi durante un comizio a favore di Sacco e Vanzetti. In novembre viene segnalato in Uruguay, dove probabilmente si sposta per sfuggire alla polizia, mentre nel maggio 1928 viene arrestato nella capitale argentina in quanto sospettato dell’attentato terroristico compiuto contro il Consolato d’Italia, venendo rilasciato dopo qualche giorno per mancanza di prove. Attentamente sorvegliato, nel 1930 le autorità apprendono da fonte confidenziale che R. figura tra i sottoscrittori della rivista bimensile «Studi sociali» diretta da Luigi Fabbri e stampata presso la tipografia del quotidiano «La Protesta»; iscritto in «Rubrica di frontiera» e nel 1931 nel «Bollettino delle ricerche» per il provvedimento di perquisizione e segnalazione, il suo nominativo compare in un elenco di anarchici residenti in Argentina trasmesso dalla polizia politica alla Divisione affari generali riservati del Ministero dell’interno. Pur essendo partito povero dall’Italia, R. era riuscito a raggiungere una considerevole posizione economica, che gli permetteva di aiutare concretamente i compagni; come scrive infatti l’ambasciatore italiano, «per quanto avanzato negli anni, si mantiene vegeto, e pertanto continua ad attivarsi fra questi gruppi anarchici italiani. In conseguenza delle sue condizioni economiche piuttosto floride, che gli consentono una certa larghezza nelle sovvenzioni alla stampa del partito, e nelle contribuzioni per i detenuti politici, egli è tenuto in gran conto dai propri compagni, anche per l’entusiasmo con cui segue la campagna anarchica». A causa delle sue precarie condizioni di salute e dell’età avanzata, nel 1939 si trasferisce presso il figlio a Rosario di Santa Fe. Si ignorano luogo e data di morte. (O. Greco)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario politico centrale, b. 4317, f. 2030, cc. 37, 1927-1935 e 1940.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vincenzo e Maria Antonia Genovese
Bibliografia
- 2010