MOSCARDI, Francesco

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
MOSCARDI, Francesco

Date di esistenza

Luogo di nascita
Cagli
Data di nascita
1859

Biografia / Storia

Nasce a Cagli il 30 aprile 1859, piccolo centro del circondario di Urbino e in provincia di Pesaro, di professione sellaio, sposato con Elvira Spagnini. Si stabilisce a Roma nel 1884, prendendo casa in via delle Anime Sante nel quartiere popolare di S. Lorenzo e trova lavoro presso l’impresa Volpini dove rimane per quattro anni. Con lo scoppio della crisi economica alla fine del 1887, cambia più volte occupazione, trovando impiego nel periferico quartiere di Tor Pignattara e, in seguito, in un’osteria in via dei Serpenti nel rione Monti, per poi svolgere solo lavori precari e alla giornata.

All’inizio degli anni Novanta, M. entra a far parte della Federazione operaia socialista sorta su iniziativa di Andrea Costa, ma presto egemonizzata dagli anarchici. Il suo nome è in larga parte legato alla dimostrazione del primo maggio 1891 in piazza S. Croce in Gerusalemme. Nei giorni precedenti, il 16 aprile, aveva partecipato a un incontro di benvenuto per Amilcare Cipriani, giunto in città quel giorno per sostenere la preparazione della manifestazione.

La mattina del primo maggio, M. parte alla volta del comizio operaio insieme agli anarchici dalla sede di Trastevere, unendosi in piazza con quelli del gruppo libertario di S. Bartolomeo dei Vaccinari. Durante gli interventi dal palco, scoppiano violenti incidenti tra i lavoratori e gli agenti di PS in cui, oltre a un giovane carrettiere colpito alla testa da una fucilata, è uccisa una guardia di città, Carmelo Raco, per un fendente all’arma bianca di cui fu accusato M. il quale si dichiarerà sempre innocente. In realtà, egli è al centro di una montatura poliziesca che viene smontata durante il processo, iniziato il 31 agosto e terminato il 15 dicembre, in cui è assolto per mancanza di prove.

Durante il dibattimento, in suo favore si muove la stampa progressista e una parte dell’opinione pubblica con le udienze partecipate da 150-300 persone. Ad accusarlo è stato un agente di PS, tale Capizzi, che lo aveva arrestato in piazza S. Croce in Gerusalemme allo scoppio degli incidenti e con il quale M. aveva avuto un diverbio per futili motivi tre anni prima. Per accreditare la sua responsabilità nell’omicidio, la Questura lo definisce un individuo «prepotente» e «sanguinario», sebbene M. avesse avuto scarsi rilievi penali negli anni precedenti quali, l’ammenda per un furto campestre nel 1876, un arresto nel 1889 per una lite di strada e un secondo arresto insieme ad alcuni anarchici e socialisti in occasione delle dimostrazioni del primo maggio 1890 a piazza Colonna.

Negli anni successivi, M. prenderà parte in maniera più assidua al movimento anarchico; nel 1893 è nuovamente arrestato insieme ad altri 21 libertari nel corso di alcuni incidenti avvenuti in via della Lungaretta. L’anno successivo, in gennaio, partecipa ad alcune riunioni ristrette dell’area libertaria e, a marzo, è incarcerato per lo scoppio di un ordigno, avvenuto il giorno 8 a Montecitorio, ma la sua partecipazione all’attentato non viene in alcun modo dimostrata. In seguito, si perdono le sue tracce. S'ignorano luogo e data di morte. (R. Carocci)

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

October 27 2016

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