DEI, Egidio Rinaldo Ferdinando

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DEI, Egidio Rinaldo Ferdinando

Date di esistenza

Luogo di nascita
Castelnuovo Val di Cecina
Data di nascita
1870
Data di morte
1929

Biografia / Storia

Nasce a Calstelnuovo Val di Cecina (PI) il 12 ottobre 1870 da Giuseppe e Assunta Pianigiani, sbozzatore di pipe-ispettore di una ditta produttrice di pipe. Nel 1900 è segnalato come anarchico, riceve saltuariamente stampe sovversive e svolge propaganda fra gli artigiani; nello stesso periodo era stato anche tra i firmatari di una protesta - apparsa sul giornale «L’Agitazione» di Ancona - contro la condanna di Errico Malatesta e di altri compagni di fede. Inoltre fa parte del gruppo “Avanguardia” e assieme ad altri quattordici affiliati firma e invia da Massa Marittima (GR) a «L’Agitazione», in data 8 luglio 1900, una dichiarazione di solidarietà ad alcuni compagni processati per associazione a delinquere. Il 12 aprile 1904 i carabinieri di Follonica (GR) sequestrano un pacco contenente cinquanta copie del giornale sovversivo «Il Seme» di Livorno dirette a D.; dopo qualche mese, un episodio analogo si verifica a Messina, dove l’autorità giudiziaria ordina il sequestro di seicento copie del primo numero del giornale anarchico «La Rivolta», alcune delle quali indirizzate a D. Anche in seguito, nonostante la continua sorveglianza della polizia, continua a partecipare a riunioni anarchiche e a propagandare le idee libertarie, soprattutto tra gli operai. Nel giugno 1907 partecipa al Congresso anarchico nazionale svoltosi a Roma, dove, assieme a Luigi Fabbri ed Enrico Marcucci, appoggia l’ordine del giorno presentato da Ignazio Scaturro circa la necessità di combattere le religioni non meno delle altre autorità e del sistema capitalistico; il 4 ottobre dello stesso anno viene arrestato e poi condannato dal Tribunale di Grosseto a due mesi di reclusione per oltraggio alla forza pubblica in occasione dell’agitazione per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, cio aveva partecipato assieme ai compagni Nicomede Bertini, Natale Boschi, Giuseppe Gasperi e Ivemero Giani. Nominato ispettore della ditta Wassas, produttrice di pipe, continua a cambiare spesso la propria residenza per motivi di lavoro, recandosi più volte in Calabria. In seguito si astiene dallo svolgere propaganda e attività politica. Trasferitosi a Torre Annunziata (Na) e, nel 1910, a Gioiosa Ionica (Rc), nel 1912 si stabilisce a Campiglia Marittima (Li) con la famiglia e, successivamente, a Migliarina a Monte (Sp). Nel 1925 vive a Villa San Giovanni (Rc) e continua a professare principi anarchici; nel 1926, infatti, risulta abbonato a «Pensiero e Volontà», come la polizia accerta dalle carte appartenute a Errico Malatesta e sequestrate dopo la sua morte. In seguito però non dà più luogo a rilievi e nel 1929 è radiato dal novero dei sovversivi. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario politico centrale, b. 1665, f. 28228, cc. 96, 1899, 1905-1906, 1909-1916, 1927-1929, 1935, 1938-1939 e 1942.
 
Bibliografia: Dizionario biografico degli anarchici italiani, diretto da M. Antonioli, et al., 2 voll., Pisa, BFS, 2003-2004, I, pp. 72 e 679, II p. 87.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Assunta Pianigiani

Bibliografia

2010

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Collezione

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