GUSCIMÀ, Giuseppe

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
GUSCIMÀ, Giuseppe

Date di esistenza

Luogo di nascita
Crucoli
Data di nascita
1884

Biografia / Storia

Nasce a Crucoli (Kr) il 21 gennaio 1884 da Francesco e Maria Del Vecchio, ex ufficiale postale. Nonostante avesse precedenti penali per incitamento alla guerra civile e vilipendio delle istituzioni e fosse quindi sottoposto a rigorosa sorveglianza, nel 1920 G. viene segnalato per avere incitato i colleghi all’indisciplina e alla violenza nel corso di agitazioni; inoltre, il 1° giugno dello stesso anno, viene sospeso dal servizio perché colpevole di grave insubordinazione e vie di fatto verso un superiore. Rimasto disoccupato, il 29 successivo viene arrestato perché sorpreso mentre, nella stazione di Bologna, istigava alcuni militari a ribellarsi ai loro superiori «e a seguire l’esempio dei compagni di Ancona», venendo condannato nel maggio o giugno 1921 dalla locale Corte d’assise a un anno, sette mesi e 5 giorni di reclusione. Dopo avere scontato la pena, il 3 febbraio 1922 viene liberato e nel 1923 viene riammesso in servizio. Schedato come anarchico e socialista rivoluzionario, nel 1927 è nuovamente arrestato per omessa denuncia di rivoltella. Anche nel carcere di Cirò (Kr), dove si trovava per scontare la pena di tre mesi di detenzione, svolge propaganda sovversiva e istiga gli altri detenuti a compiere attentati contro la vita del duce, venendo anche sorpreso a cantare una canzone oltraggiosa nei riguardi di Mussolini e del re. Immediatamente isolato e denunciato, viene posto a disposizione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato e condannato, il 18 gennaio 1928, ad un anno ed otto mesi di reclusione, ridotti in appello ad un anno e 15 giorni. Nel 1931 risiede a Genova, dove viene ancora arrestato per espiare 76 giorni di detenzione in sostituzione di una pena pecuniaria inflittagli il 10 gennaio 1928 dal Tribunale di Catanzaro per offese al duce. Il 25 luglio 1933 viene fermato nuovamente dalla polizia per avere proposto in stato di ubriachezza a un operaio di compiere dietro compenso un attentato dinamitardo al porto per conto di un comitato segreto. Assegnato al confino per due anni dalla locale Commissione provinciale con ordinanza del 20 settembre successivo e destinato ad Isili (CA), viene liberato il 5 marzo 1934 in occasione della Pasqua. Successivamente, essendo diventato cieco, non dà più luogo e rilievi di natura politica. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
 

Fonti

Fonti: Acs, Cp, b. 523, cc. 33, 1933-1934; Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario Politico Centrale, b. 2597, f. 23776, cc. 50, 1920-1922, 1927-1935 e 1938-1939; Ctg. 2B, b. 127, cc. 14, 1933.
 
Bibliografia: S. Carbone, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Calabria, Cosenza, Brenner, 1989 (rist. an. dell’ed. or. Cosenza, Lerici, 1977), ad vocem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Maria Del Vecchio

Bibliografia

2010

Persona

Collezione

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