DE FAZIO (o DI FAZIO), Leopoldo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DE FAZIO (o DI FAZIO), Leopoldo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Serrastretta
Data di nascita
1865

Biografia / Storia

Nasce a Serrastretta (Cz) il 28 agosto 1865 da Giuseppe e Filomena Scalise, giornalista. A Roma – dove risiede – nel 1895 viene «notato in compagnia dei più noti caporioni del Partito socialista», che si preoccupano anche di occuparlo nella redazione del giornale «L’Asino», mentre manda regolarmente articoli anche a «L’Italia del Popolo» e al «Secolo» di Milano. Nel febbraio 1896 tiene un discorso violentemente antigovernativo nella sede della Società operaia di Orbetello (GR); poi, dopo un breve periodo di apparente inattività, nell’anno successivo viene notato più volte in compagnia di pericolosi anarchici, di cui frequenta spesso le riunioni. Assieme a Francesco Saverio Merlino si schiera nella campagna contro le leggi per il domicilio coatto, tentando tra l’altro, d’accordo con il compagno di fede Oreste Valentini e con Egisto Marzoli, di scatenare un’agitazione popolare. Le autorità cominciano allora a sorvegliarlo più attentamente, ritenendo il suo comportamento alquanto pericoloso. Diviene intimo amico dei più temibili anarchici che operano nella capitale a fine Ottocento, tra i quali Aristide Ceccarelli, Giuseppe Del Bravo, Giuseppe Melinelli, Temistocle Monticelli e Angelo Volpi. Diviene inoltre consigliere e legale – avendo frequentato fino al terzo corso universitario in giurisprudenza – della “Lega di resistenza dei macellai”, fondata appunto da Valentini e Marzoli. Nell’ottobre 1899 partecipa a un pellegrinaggio-protesta nel luogo in cui era morto Felice Cavallotti, organizzato dalla redazione del giornale «L’Italia» e dalla “Unione democratica laziale”; alla manifestazione prendono parte circa duecento persone tra repubblicani, socialisti e anarchici. Sostenitore del giornale anarchico «L’Agitazione» di Ancona, il 25 maggio 1902 tiene un comizio in una piazza del suo paese d’origine in cui parla della necessità della costituzione di associazioni di lavoratori che combattano per la conquista dei propri diritti; nel luglio di quell’anno la prefettura di Catanzaro segnala che D.F. «continua la sua opera di propagandista e con altri suoi correligionari va attorno per procurare proseliti e costituire in quel comune un circolo socialista». Negli anni successivi si reca spesso, oltre che nel suo paese, in altre città, dove svolge assidua propaganda. Poi sembra disinteressarsi di politica, fino a quando, dopo l’ascesa del fascismo, si converte alle idee del regime. Nel 1927 si iscrive al PNF e coopera alla riorganizzazione del fascio della frazione Magliuso di Serrastretta. Nel 1930 viene radiato dal novero dei sovversivi e nel 1935 ritorna insieme alla moglie a Roma, dove continua a risiedere almeno fino al 1942. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario politico centrale, b. 1651, f. 102158, cc. 37, 1898, 1902-1903, 1905-1906, 1909-1912, 1922, 1925, 1927, 1929-1930, 1936-1938 e 1942.

Bibliografia: K. Massara, L’emigrazione “sovversiva”. Storie di anarchici calabresi all’estero, Cosenza 2003, p. 78.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Filomena Scalise

Bibliografia

2010

Persona

Collezione

città