COSTANZO, Martino Vittorio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- COSTANZO, Martino Vittorio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Marzi
- Data di nascita
- 1902
- Data di morte
- 1937
Biografia / Storia
- Nasce a Marzi (Cs) il 10 novembre 1902 da Vincenzo e Maria Li Marzi, cocchiere-cameriere. Allontanatosi dal comune di origine, fin da giovane manifesta idee sovversive sia a Milano, dove lavora saltuariamente come cameriere, che a Roma e a Cosenza. In quest’ultima città viene particolarmente tenuto d’occhio dalle autorità per l’attiva propaganda anarchica che svolge tra le masse popolari. Abbonato a «Pensiero e volontà», nel 1924 il suo nominativo viene rinvenuto tra le carte di Malatesta. L’8 luglio 1925 è sorpreso in un caffè cosentino mentre legge ad alta voce un suo manoscritto che riproduce un manifesto a stampa in cui venivano offesi il re e il governo nazionale e si inneggiava al regicidio. Sono presenti al fatto alcuni militi fascisti, che lo rincorrono e lo consegnano alla questura. Arrestato e denunciato, viene poi prosciolto. Nuovamente arrestato il 12 novembre 1926 per avere svolto attiva propaganda sovversiva divulgando giornali ed opuscoli anarchici a Milano e a Cosenza, è deferito alla locale Commissione provinciale che con ordinanza del 18 novembre lo assegna al confino per cinque anni destinandolo prima a Favignana e, il 30 aprile 1927, nella nuova colonia di Lipari, dove si sposa con una donna dell’isola. Liberato il 13 agosto 1929 per commutazione del residuale periodo in due anni di ammonizione torna a Cosenza, dove negli anni seguenti manifesta propositi di ravvedimento e di conversione al regime fascista; tuttavia le autorità non ritengono sincero il suo atteggiamento e mantengono nei suoi confronti un’attenta vigilanza. Il 30 gennaio 1930 viene fermato per misure preventive in occasione delle nozze del principe ereditario. Nel giugno 1932, dopo la revoca dell’ammonizione, si trasferisce a Lipari con la moglie con l’intento di aprire un piccolo negozio di terraglie. Rimase nell’isola sino al gennaio 1933, epoca in cui si stabilisce nuovamente a Cosenza. Ormai non si occupa più di politica; pertanto viene depennato dall’elenco delle persone pericolose da arrestare in determinate contingenze e, nel febbraio 1937, dal novero dei sovversivi. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
Fonti
- Fonti: Acs, Cp, b. 293, cc. 69, 1926-1929, 1932 e 1955-1956; Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario Politico Centrale, b. 1514, f. 49060, cc. 53, 1925-1937; S 13A, b. 5, f. 24 CS, 1929-1932.
Bibliografia: S. Carbone, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Calabria, Cosenza, Brenner, 1989 (rist. an. dell’ed. or. Cosenza, Lerici, 1977), ad vocem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vincenzo e Maria Li Marzi
Bibliografia
- 2010