CAMILLÒ, Giovanni
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CAMILLÒ, Giovanni
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Maropati
- Data di nascita
- 1897
Biografia / Storia
- Nasce a Maropati (Rc) il 22 novembre 1897 da Antonio e Carmela De Guisa, calzolaio. Di famiglia operaia di modeste condizioni sociali ed economiche, durante la sua permanenza nel comune di origine pare non interessarsi di politica, fino a quando, durante la prima guerra mondiale, non conosce ad Ancona Errico Malatesta legandosi all’ideale anarchico. Nel 1920 espatria in cerca di lavoro negli Stati Uniti, dove svolge propaganda delle idee libertarie ed entra in contatto con il gruppo de «Il Martello». Durante una revisione della posta effettuata a Roma nel giugno del 1929 le autorità sequestrano una lettera spedita da C. a Malatesta, all’indirizzo di Piazzale degli Eroi n. 8 di Roma. Allertati i consoli italiani a New York e Boston, C. viene rintracciato nel 1931 a Somerville, nel New Jersey, dove continuava la sua militanza politica. Nell’ottobre di quell’anno, subendo l’influenza di Vittorio Paolo Blotto ed Efisio Costantino Zonchello, aderisce a «L’adunata dei refrattari» e viene segnalato in “Rubrica di frontiera” per il provvedimento di perquisizione e segnalazione, poi rettificato in quello di arresto. Alla morte di Malatesta, C. - che continuava a svolgere attiva propaganda tra le masse operaie - fa recapitare alla sua compagna Elena Melli la somma di 154.40 lire, che è riuscito a mettere insieme per la traslazione della salma. Nel 1934 viene notato nel corso delle manifestazioni indette il 1° maggio a New York. Successivamente, continua a tenersi in corrispondenza con i centri anarchici europei fra i quali quello “Pro Spagna” in Italia a cui è iscritto; in tale periodo riceveva anche, da Ginevra, i giornali «Sorgiamo» e «Il Risveglio» ed era in possesso degli scritti editi a Buenos Aires da Severino Di Giovanni e di altre pubblicazioni anarchiche. Nel luglio 1937 pubblica sul periodico «Il Proletario» un articolo intitolato Buffoni, nel quale condanna il pontefice Pio XI per avere decorato con l’ordine dello sperone d’oro Benito Mussolini. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario politico centrale, b. 972, f. 32076, cc. 96, 1929-1942.
Bibliografia: K. Massara, L’emigrazione “sovversiva”. Storie di anarchici calabresi all’estero, Cosenza 2003, p. 53; A. Paparazzo, Il contributo degli emigrati calabresi alle lotte operaie degli Stati Uniti, in Calabresi sovversivi nel mondo: l’esodo, l’impegno politico, le lotte degli emigrati in terra straniera (1880-1940), a cura di A. Paparazzo, Soveria Mannelli 2004, pp. 36-37.
Note
- Paternità e maternità: Antonio e Carmela De Guisa
Bibliografia
- 2010