BENEDETTO, Domenico
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BENEDETTO, Domenico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Chorio
- Data di nascita
- 17/09/1883
Attività e/o professione
- Qualifica
- Barbiere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce nella frazione Chorio di San Lorenzo (RC) il 17 settembre 1883 da Francescantonio e Concetta Palumbo, barbiere. Emigrato negli Stati Uniti in giovane età, dopo una permanenza di diversi anni a New York rientra in Italia nel 1914 per partecipare alla prima guerra mondiale e nel 1921 espatria con regolare passaporto in Francia. A Nizza, dove si stabilisce, apre un negozio di profumeria e parrucchiere. Nel 1931 è iscritto alla “Lega italiana dei diritti dell’uomo”; nello stesso anno partecipa a un comizio anarchico contro la guerra svoltosi nel locale teatro “Victor Hugo”, durante il quale scoppiano dei disordini. Fermato, viene espulso per motivi politici dal territorio francese; in quella circostanza, la Lidu scrive ai compagni spagnoli raccomandando B., che però poi, invece di dirigersi in Spagna, si reca nel Principato di Monaco. A causa della sua pericolosità, nell’ottobre dello stesso viene iscritto nel “Bollettino delle ricerche” e in “Rubrica di frontiera” per il provvedimento di fermo e perquisizione. Negli anni successivi B. continua a vivere all’estero, spostandosi - pare - tra gli Stati Uniti, l’Africa e la Francia. Il 26 maggio 1932 viene arrestato a Ventimiglia al momento del rientro in patria e denunziato alla Cp di Reggio Calabria, che con ordinanza del 2 agosto lo sottopone ai vincoli dell’ammonizione, dai quali viene poi prosciolto in novembre in occasione della ricorrenza del decennale della marcia su Roma. Stabilitosi a Reggio Calabria, nel gennaio 1935 viene arrestato per contegno oltraggioso verso il duce, contro il quale, nel salone di barbiere presso il quale lavorava, aveva pronunciato più volte frasi offensive; denunziato al Tsds, viene però prosciolto il 26 marzo successivo. Ma le proteste verbali non cessano. Mentre si trova nel carcere cittadino pronuncia una frase offensiva anche nei riguardi degli agenti di custodia, motivo per cui viene condannato a otto mesi di reclusione. Nel 1941, ritenendolo ozioso, pregiudicato violento, mormoratore e disfattista, la Cp di Reggio Calabria, con ordinanza del 27 ottobre, lo assegna al confino comune per cinque anni destinandolo a Favignana. Il 26 agosto 1942 viene però disposta la commutazione del confino in ammonizione per motivi di salute. Si ignorano luogo e data di morte. (K. Massara)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Ammoniti e diffidati, b. 95, f. 710 RC, sf. 65.11, cc. 11, 1932; Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario politico generale, b. 493, f. 94396, cc. 132, 1931-1942; Archivio Centrale dello Stato, Ministero di Grazia e giustizia, Direzione generale istituti di prevenzione e pena, Detenuti sovversivi - fascicoli personali, b. 153, f. 48568, cc. 13, 1935-1936.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181