PUCCINI, Rizieri detto Beolino
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PUCCINI, Rizieri detto Beolino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Santa Croce sull'Arno
- Data di nascita
- 1876
- Luogo di morte
- Santa Croce sull'Arno
Biografia / Storia
- Nasce a Santa Croce sull’Arno (PI) il 21 giugno 1876 da Oreste e Antonia Giannoni, conciatore. Soldato di leva nella regia Marina, diserta nel 1899 (ma la data sui documenti non è chiaramente leggibile) e si rifugia a Buenos Aires, dove esercita il mestiere di calzolaio. Nel novembre 1902, forse per liberare un fratello dagli obblighi di leva, rimpatria e si costituisce alle autorità di Livorno; tradotto a La Spezia, è processato e, secondo il suo racconto, difeso da Pietro Gori. Viene condannato a due anni e un mese di reclusione che sconterà nel carcere militare di Gaeta. Uscito dal carcere, si stabilisce a Santa Croce esercitando il mestiere di conciapelli fino al 1906. Il 25 maggio di quell’anno prende parte a una dimostrazione violenta contro l’autorità comunale, è arrestato e condannato a cento giorni di reclusione.
Il 10 marzo 1907 sposa la compaesana Cesira Stefanelli (n. 1881), con la quale avrà due figli ai quali dà nomi che esprimono il suo ideale: Libero (Marsiglia, 28 ottobre 1908) e Libertà (Santa Croce sull’Arno, 22 luglio 1916). In seguito si trasferisce in Francia; è rintracciato nel Dipartimento di Bouches-du-Rhône a Marsiglia il 27 settembre 1907 e segnalato dal console locale come anarchico; è munito di regolare passaporto valido per 3 anni, rilasciato dalla Prefettura di San Miniato (PI) in data 17 settembre 1907, e si dichiara alle autorità locali disposto a “esercitare la professione di giornaliero”, come risulta dal registro di immatricolazione rilasciato dal Comune di Marsiglia.
Torna in patria nell’inverno 1908, quindi di nuovo a Marsiglia, dove trova lavoro nella raffineria Saint-Charles, ma viene licenziato dopo aver partecipato a uno sciopero. Lavora in seguito in una conceria, continuando a frequentare le riunioni anarchiche del Circolo “Pietro Gori” e del locale di Raffaele Nerucci, anarchico originario di Castelfranco di Sotto, successivamente “collaboratore della polizia”, interventista e infine fascista. P. ritorna a Santa Croce nell’agosto 1911: da allora prende parte a tutte le manifestazioni del gruppo anarchico finché il 25 settembre 1911, per protestare contro l’impresa di Tripoli, organizza una dimostrazione inneggiando a Bresci e alla rivoluzione sociale. Denunciato, è condannato a 6 mesi di reclusione.
La Prefettura di Firenze lo scheda ancora chiaramente come “anarchico” con un cenno biografico da cui risulta che è assiduo al lavoro e trae da esso il sostentamento suo e della famiglia. Secondo altri documenti, risulta incapace di collaborare in giornali e di tenere conferenze, non spedisce stampe sovversive ma riceve «Il Libertario» di La Spezia e «L’Avvenire anarchico» di Pisa, che legge e commenta fra i suoi compagni di lavoro, diffondendone le idee e promuovendo sottoscrizioni in favore della stampa anarchica. “Odia le istituzioni e tiene contegno sprezzante verso l’autorità” , frequenta assiduamente la “compagnia di sovversivi sui quali esercita una certa influenza” come riportano i documenti della polizia dell'epoca.
Nel 1912, in seguito ad altre azioni di violenza e resistenza alla forza pubblica durante comizi o altre manifestazioni di protesta, viene emesso un mandato di cattura e di arresto nei suoi confronti. Si rifugia di nuovo a Marsiglia città nella quale è sempre sottoposto a stretta sorveglianza. Lavora come uomo di fatica in un’officina meccanica, presso Mr. Labarre al 375 del boulevard National, dove i rapporti di polizia registrano che è considerato un buon lavoratore nonostante la sua partecipazione attiva agli scioperi degli operai metalmeccanici. A Marsiglia in quel periodo abita nel 15mo arrondissement, chemin de Saint-Joseph 44. Il 21 giugno 1914, P. prende la parola durante una riunione organizzata dagli anarchici, i socialisti e i repubblicani italiani rifugiati a Marsiglia. In termini molto forti e violentemente antimonarchici fa un resoconto della sua prigionia presso il carcere di Gaeta e descrive le sofferenze subite dalle: “…sfortunate vittime del militarismo italiano…”. Insiste sulla necessità di sopprimere queste carceri militari e incita i suoi compatrioti marsigliesi a solidarizzare con i compagni italiani per provocare una rivoluzione sociale che liberi il popolo italiano.
Il 25 settembre 1914 è segnalato ad Arles e nel 1916 torna definitivamente a Santa Croce sull’Arno. Nei documenti del periodo risulta che “è da ritenersi anarchico pericoloso” ma nonostante questo non viene mai proposto per l’ammonizione né per il domicilio coatto. Partecipa alla vita del movimento anarchico locale durante tutti gli anni delle agitazione del 1919 e 1920 e dopo l'ascesa al potere del fascismo sembra non svolgere più una specifica attività politica. I documenti della polizia registrano che P. “non dà luogo a rilievi” ma nonstante ciò continua ad essere strettamente vigilato fino al 1936.
Durante il periodo fascista subisce numerose persecuzioni e percosse da parte degli squadristi locali. Caduto il fascismo e conclusasi la Seconda guerra mondiale P. riprende il suo posto nelle fine del movimento e insieme a Gino Giannotti (il Luccio) è tra i principali animatori del Gruppo anarchico “Pietro Gori” di Santa Croce sull'Arno. Fra le sue carte conservate dalla famiglia, ci sono le pagine di giornali o volantini sui Martiri di Chicago (Parsons, Spies, Engel, Fischer, Lingg), la poesia Il Primo Maggio di Pietro Gori sull’aria del coro del Nabucco, oltre a numerose lettere e poesie a firma “Giacinto” (anarchico rifugiato in Francia) spedite da Béziers tra il 1936 e il 1942. P. muore a Santa Croce sull’Arno il 3 marzo 1973. (Liana Puccini e Ruffo Ciucci).
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio privato Famiglia Puccini.
Bibliografia: Les anarchistes italiens en exil à Marseille face à la montée du conflit : de l'antimilitarisme à l'intervention di F. Fontanelli in Le mouvement ouvrier provençal et la grande guerre. Entre Union Sacrée, pacifisme et luttes sociales 1909-1919, Parigi, Editions Syllepse, 2015, pp. 215-227; Dictionnaire biographique du mouvement libertaire francophone del Collectif sous la direction de C. Pennetier, Parigi, Editions de L'atelier, 2014; Santa Croce d’Antan a cura di R. Masoni e F. Leoncini, Santa Croce Sull'Arno, Edizioni Circolo "Il Grandevetro", 2010, t. 2 p. 262; Le Maitron dictionnaire biographique mouvement ouvrier movement sociale http://maitron-en-ligne.univ-paris1.fr/
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Oreste e Antonia Giannoni
Bibliografia
- December 26 2015