VAGLIO, Stefano Massimo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
VAGLIO, Stefano Massimo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pettinego
Data di nascita
1880
Luogo di morte
Ginevra

Biografia / Storia

Nasce a Pettinengo (BI) nel 1880, contadino poi muratore. Figlio di una famiglia di contadini inizia a lavorare ancora quando l'infanzia non l'ha abbandonato. Avviato all'arte muratoria emigra adolescente in Svizzera e in Francia dove si fa apprezzare per le sue doti umane e professionali. Avvicinatosi agli ideali libertari conosce Luigi Bertoni con cui condividerà un lungo sodalizio politico e culturale.

Nel primo decennio del Novecento milita nella Fédération des unions ouvrières de la Suisse romande (nel febbraio 1907 è tra i partecipanti del congresso dell'organizzazione sindacale), prima a Neuchâtel, poi a Ginevra dove collabora al periodico «Il Risveglio anarchico».
È tra i protagonisti dello sciopero dei lavoratori dell'arte edile di Ginevra nella primavera del 1911. Durante la successiva agitazione sindacale, sempre a Ginevra, che dura circa tre mesi dalla primavera all'estate del 1914 V. è arrestato con altri scioperanti rischiando l’espulsione.

Durante la Grande guerra continua il suo impegno sia politico che sindacale e nel 1920 è ancora tra i principali organizzatori del comitato di sciopero del Sindacato autonomo degli edili che si chiude con una vittoria sindacale (durata del lavoro settimanale a 48 ore, soppressione del sabato lavorativo, etc.). In quegli anni V. matura anche la scelta del cooperativismo come mezzo di autoemancipazione di classe e fonda con altri muratori la Cooperative des ouvriers du bois et bâtiment di Ginevra (COBG).

Pochi anni dopo V. è tra i promotori della Coopérative des ouvriers du bois et bâtiment di Losanna nella quale ricopre l'incarico di consigliere. V. durante gli anni Venti e Trenta è impegnato nella battaglia antifascista, presidente della sezione locale della LIDU (Lega italiana dei diritti dell'uomo), poi ricoprirà anche l'incarico di presidente della Colonia libera di Ginevra.

Nel 1930 è caposquadra della costruzione delle "Colonie estive italiane" di St. Cergues-les-Voirons (Alta Savoia -Francia), opera conclusasi nel 1933, grazie alla partecipazione volontaria di 625 operai ginevrini e italiani (aderenti a una decina di associazioni locali): un progetto inedito nella storia dell'antifascismo italiano all'estero, che accoglierà dapprima i bambini italiani, in seguito anche bambini spagnoli nel corso della Guerra civile e poi, nel corso della Seconda guerra mondiale, bambini di diverse nazionalità. In questi anni non farà mai mancare il proprio apporto anche economico a «Il Risveglio anarchico».

V. si uccide il 12 febbraio 1948 gettandosi sulle rotaie al passaggio di un treno alla stazione di Cornavin. Non sono noti i motivi del suo gesto estremo, forse dovuti in parte alle calunnie e alle accuse, successivamente dimostrate ingiustificate e fuori luogo, riguardanti questioni amministratice della Cooperativa edile. Il «Risveglio anarchico» salutanto l'amico e il compagno definirà la sua esistenza come quella di "un idealista e di un realizzatore dallo spirito di sacrificio e dalla dirittura a tutta prova, di uno strenuo militante rivoluzionario sempre pronto ad esporsi coraggiosamente per ogni causa giusta ed umana".

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Stefano Vaglio, «Il Risveglio anarchico», n. 1062, gennaio-febbraio 1948, p. 2; Stafano Vaglio, «Il Risveglio anarchico», n. 1063, marzo-aprile 1948, p. 1.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

December 9 2015

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