SILVESTRELLI, Attilio detto Ticio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
SILVESTRELLI, Attilio detto Ticio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
1892
Luogo di morte
Ancona
Data di morte
1960

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona nel 1892, carbonaio, si avvicina inizialmente agli ideali repubblicani per poi abbracciare, a vent'anni, quelli anarchici. S. è un attivo militante fin dal 1912 come ricorda Remo Franchini: "Di famiglia operaia, non ebbe la possibilità di continuare negli studi, ma nelle ore di riposo trovava il tempo di istruirsi e di leggere le nostre pubblicazioni, dedicandosi poi alla propaganda anarchica e riuscendo particolarmente efficace e persuasivo nelle discussioni.
Fu anche uomo di azione e ne diede prova durante la Settimana rossa, nel 1914, e successivamente nel 1920 partecipando attivamente alla rivolta del popolo, unito ai bersaglieri, contro la guerra in Albania. Rimase due giorni e due notti sulle barricate e la sua esperienza (acquisita nella guerra del 15-18) fu di grande utilità.
La guerra in Albania non si fece più, e questa fu una concreta vittoria per gli insorti, ma la reazione volle avere la rivincita e numerosissimi dimostranti vennero arrestati. Fra questi il compagno Silvestrelli.
Dopo 13 mesi di prigione ebbe luogo il processo e tutti gli imputati civili vennero assolti. I giurati avevano compreso che si sarebbe dovuto processare e condannare - se si volevano cercare dei colpevoli - tutto il popolo di Ancona.
Nel 1922 il fascismo occupava Ancona dopo aspre lotte e Silvestrini fu ancora in prima fila a difendere la libertà. Poi restò fermo al suo posto, svolgendo opera di propaganda clandestina.
Nel 1926 il governo fascista fece riaprire il processo di Ancona e Silvestrelli, di nuovo arrestato, fu specificatamente accusato dell'uccisione del tenente Ramella. Il processo ebbe luogo all'Aquila. Implacabile accusatore fu Farinacci e a nulla valse la vigorosa difesa di valenti avvocati.
I compagni esuli in Francia avevano raccolto i fondi necessari e la nostra stampa (Lotta Anarchica - Tempra - Monito) condusse una campagna attivissima in difesa dei processati.
L'innocenza di Attilio Silvestrelli era conosciuta da tutta la popolazione di Ancona e lo stesso Silvestrelli - che faceva parte del nucleo dei rivoltosi che uccise il tenente - sapeva chi era stato a freddarlo, mentre ordinava al suo plotone di far fuoco sui dimostranti, ma giammai aprì bocca. Fu condannato a 20 anni di galera.
Fu liberato dopo 13 anni e riprese la sua modesta vita, sempre animato dalla più fervida fede nell'Ideale anarchico.
Durante i duri anni della detenzione ebbi di stare con lui in corrispondenza (tramite una sua sorella) e mai il nostro Attilio cessò di interessarsi del movimento. Mi incitava sempre a non mollare e ricordo che quando fu a conoscenza che Alfonso Petrini (uno dei condannati in contumacia al processo dell'Aquila) era stato arrestato in Russia, insisteva affinché si facesse di tutto per salvarlo, e fu per lui un grande sollievo allorchè seppe che - per merito di una clamorosa campagna internazionale - Petrini era stato salvato.
Durante la Resistenza contribuì con tutte le sue energie alla lotta e dopo la Liberazione fu ancona attivo animatore di tutte le nostre iniziative. Si era specializzato nella distribuzione della stampa anarchica e nella raccolta dei fondi.
Al ritorno da una delle consuete passeggiate dei componenti il Gruppo «Berneri» si sentì male e fu la fine.
I funerali, civile e senza fiori - secondo il suo desiderio - riuscirono una commossa manifestazione di stima al compagno nostro. Avvolto dalla bandiera anarchica, fu accompagnato fino all'ultima dimora da un lunghissimo corteo".

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; R. Franchini, Attilio Silvestrelli, «Seme anarchico», n. 9, settembre 1960, p. 3; L. Farinelli, È morto "Ticio", «Seme anarchico», n. 9, settembre 1960, p. 3.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

July 28 2015

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