​FARVO, Augusta

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FARVO, Augusta

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
March 24 1912
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 24 marzo. 1912, da Modesto Lorenzo e Maria Emilia Motta, giornalaia. Sposata con Erminio Pricchi (unione che dura poco), durante il fascismo apre un chiosco di giornali in pieno centro di Milano. Pur essendo maestra, sceglierà di non insegnare "per non dover raccontare bugie ai bambini". Durante la Resistenza F. fa parte delle Brigate Bruzzi-Malatesta: nella fase più drammatica della lotta partigiana si adopera per salvare la vita di numerosi compagni, nascondendoli in casa propria. Allo stesso tempo è attiva durante l'occupazione tedesca offrendo "preziosi servizi alla nostra organizzazione", come afferma la federazione milanese del PCI in un documento datato 4 maggio 1945; un altro documento del Comitato di liberazione nazionale (8 maggio 1945) attesta la sua partecipazione alla resistenza ed invita i Volontari della Libertà a prestarle ogni aiuto in caso di necessità. Ma, quel che può apparire incredibile, il suo grande cuore la spinge a salvare, nascondendoli, anche gli avversari politici! Di questo sentimento è fatto l'animo di Augusta e questo amore per l'umanità, per la sua diversità, la caratterizzerà per tutta la vita. Nel dopoguerra la sua casa di sette locali in via Passerella a Milano diventa sede di due circoli, l'uno esperantista, l'altro anarchico e la sua edicola è un punto di riferimento degli anarchici milanese, un luogo dove trovare la varia stampa libertaria, anche internazionale. La sua casa, luogo di ritrovo e di passaggio, è sempre aperta per l'accoglienza di chiunque avesse avuto bisogno di aiuto: negli anni Cinquanta è un punto di riferimento per gli esuli antifranchisti spagnoli (fra cui Facerias), negli anni Sessanta sono i Provos a transitarvi, negli anni Settanta e Ottanta le nuove generazioni di anarchici. Donna semplice, libera, autodidatta (come molti anarchici della sua generazione), aperta alle idee e comunicativa, F. è stimata dagli esponenti di tutti i partiti (tra questi S. Pertini). Con la strage di Piazza Fontana, 12 dicembre 1969, F. vive il tormento di tutti i libertari che vengono accusati ingiustamente di aver collocato la bomba mortale anche perché due suoi amici vengono indicati come autori della strage dalla Questura di Milano: Giuseppe Pinelli, e Pietro Valpreda. La casa di Augusta diventa un punto di incontro per le diverse iniziative da intraprendere nella campagna di contro informazione sulla strage di Stato e lei stessa inizierà a Roma (Porta S. Giovanni), insieme a Fernando del Grosso, uno sciopero della fame dal 13 al 20 ottobre 1971 per chiedere che venga finalmente fissata una data certa per il processo agli anarchici incriminati per le bombe del 12 dicembre 1969. Allorché lo Stato sarà costretto ad emanare una legge (subito nota come "Legge Valpreda") per liberare gli arrestati ingiustamente, sarà F. ad ospitare Pietro Valpreda a Milano, nella casa di Passaggio Osii. Muore a Milano il 20 maggio 2003. (F. Schirone)

Fonti

Fonti: Comitato federale del Partito Comunista Italiano (federazione milanese), documento datato Milano, 4 maggio 1945 (attestante l'attività di F.A. durante l'occupazione tedesca); Segreteria del Comitato di Liberazione Nazionale, Milano 8 maggio 1945 (lasciapassare per i Volontari della Libertà); E. Da Riva, Ho cominciato a lavorare all'edicola dei suicidi, «Il Milanese», 4 feb. 1973; Anteo, Quando Pertini venne messo alla porta, «Umanità Nova», 21 giu. 2003; J. Fallisi, Augustina, «A: rivista anarchica», lug. 2003.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Modesto Lorenzo e Maria Emilia Motta

Bibliografia

June 4 2003

Persona

Collezione

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