​DEL GROSSO, Fernando

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​DEL GROSSO, Fernando

Date di esistenza

Luogo di nascita
Chieti
Data di nascita
1920
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Chieti da un'antica famiglia che annovera tradizioni risorgimentali e garibaldine. Nel 1943 organizza, insieme ai fratelli maggiori, il gruppo partigiano conosciuto come Banda della Maiella aderente a “Giustizia e Libertà”. Due suoi fratelli, nel tentativo di liberare Chieti prima dell’arrivo degli alleati, vengono catturati dai tedeschi, torturati ed impiccati col filo di ferro agli alberi del viale principale della città. Un secondo tentativo di liberare la città riesce ai partigiani poco tempo dopo. D. seppellisce i corpi dei fratelli e poi, travestito da frate, attraversa il fronte spostatosi più a nord sulla linea Gotica, raggiunge Verona dove si è nel frattempo insediato il comando delle SS. Penetrato nell’edificio delle truppe germaniche uccide il maresciallo torturatore dei suoi fratelli, riuscendo ad uscire indenne dal comando. Successivamente viene catturato dai tedeschi ed internato a Fossoli per essere inviato in Germania. Riesce a fuggire durante il trasferimento riunendosi alla Banda della Maiella che nel frattempo ha preso il nome di “Banda Fratelli Del Grosso” (insigniti di medaglia d’oro alla memoria), continuando a combattere fino all’aprile del 1945. Dopo la liberazione non si riconosce nel nuovo ordinamento dello Stato italiano, giudicandolo in contrasto con gli ideali di chi ha lottato e rifiuta la medaglia d’argento al valore per le sue attività partigiane. Negli anni Cinquanta e Sessanta aderisce prima ai gruppi radicali e poi entra nel movimento anarchico. Stabilitosi a Milano vive col suo lavoro di redattore di articoli per enciclopedie. Dopo la strage alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, D. partecipa alla campagna di controinformazione e manifestazioni di denuncia della repressione e di solidarietà con gli altri anarchici arrestati. Nel 1970 partecipa alla fondazione del gruppo “Azione Libertaria” di Milano impegnandosi nelle lotte di fabbrica e di quartiere: viene più volte arrestato nel corso degli scontri per le occupazioni di case. Nell’inverno 1970-71 viene arrestato per aver affisso clandestinamente manifesti antimilitaristi (a Roma vengono arrestati altri 18 anarchici): duemila cittadini chiedono al tribunale di essere arrestati e incriminati come Fernando. È attivo ancora nel 1977 col movimento: la seguente repressione e criminalizzazione delle lotte, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, porta all’arresto di D., incriminato per appartenenza al gruppo clandestino “Azione Rivoluzionaria” ma è prosciolto dalle accuse. Emigrato a Parigi per motivi politici e dove risiede per alcuni anni, al suo rientro in Italia riprende l’attività di solidarietà ai detenuti politici. Muore a Milano il 28 novembre 1988. (F. Schirone)

Fonti

Fonti: Franco [Schirone], Fernando Del Grosso, «Umanità Nova», 29 gen. 1989.

Bibliografia: D. De Napoli, La brigata Maiella dall’Abruzzo alle Marche, Teramo 1976.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Bibliografia

June 20 2001

Persona

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