MARRUCCI, Marruccio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MARRUCCI, Marruccio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ardenza
- Data di nascita
- December 22 1870
Biografia / Storia
- Nasce all’Ardenza frazione di Livorno il 22 dicembre 1870 da Sabatino e Filomena Martellacci, muratore. Anarchico, viene condannato dal Tribunale di Livorno il 29 settembre 1897 a un anno di carcere e a un anno di vigilanza per “associazione a delinquere”, ma il 1° dicembre la Corte d’Assise di Lucca gli rende giustizia, assolvendolo in appello. Il 6 marzo 1898 M. interviene, insieme al fratello Ghino, alla conferenza privata, che Amilcare Cipriani tiene all’Ardenza, poi, dal 31 luglio 1899 al 15 marzo 1900, lavora a Piombino e il 17 settembre 1900 viene schedato. La Prefettura di Livorno scrive che “è tenuto in buona fama, essendo persona onesta e laboriosa. Di carattere piuttosto mite e calmo, è anche sufficientemente educato, ha molta intelligenza e discreta coltura, avendo percorso il 2° corso di scuola tecnica e compiuto anche il corso di disegno”; lavoratore assiduo, ritrae dalla sua fatica “i mezzi necessari al sostentamento per sé e per la propria moglie… Frequenta gli anarchici, suoi compagni di fede, ed è parente con l’anarchico pericoloso Boschi Adolfo, vulgo Amedeo. Nei doveri verso la famiglia si comporta benissimo… Fa parte del partito anarchico nel quale fu ritenuto pericoloso. Ha discreta influenza nel partito circoscritta però soltanto al luogo dove dimora… In passato riceveva giornali e stampati sovversivi e leggeva di preferenza «L’avvenire sociale», che suo fratello Ghino, anarchico pericoloso, riceveva da Messina, all’indirizzo G.M.” Negli anni successivi M. lavora lungo la tratta ferroviaria Livorno–Vada e nel 1906 assiste al congresso di Milano dell’Associazione dell’arte muraria. In seguito fa l’assistente lungo la “direttissima Bologna-Verona” e abita a Roncanova (Verona), a Ostiglia (Mantova) e a Bologna. Nel 1914 è ancora sorvegliato, in quanto anarchico, e nel 1919 segue i lavori del tronco ferroviario Bologna-Firenze, dimorando di preferenza a Vernio (Firenze). Il 17 gennaio 1921 scrive al Ministero dell’Interno, lagnandosi della sorveglianza, che gli viene imposta, sostenendo di essersi “tenuto lontano da ogni manifestazione politica” e accennando al “periodo burrascoso”, passato a Vernio, durante le lotte operaie del Biennio rosso. Trasferitosi a Cariuola (Caserta), ribadisce il 29 maggio 1922 di essere estraneo al sovversivismo e alle agitazioni rivoluzionarie. Malgrado ciò, è ancora vigilato nel 1928 e soltanto il 10 gennaio 1931 l’Alto Commissariato di Napoli propone che venga radiato dallo schedario, perché si mostra devoto al regime e educa i figli “a sentimenti di italianità”. Dieci giorni dopo giunge il nulla osta ministeriale e M. viene cancellato dalle liste degli oppositori. L’11 giugno 1942 l’uomo vive a Napoli, con la pensione di ex assistente delle ferrovie, e risulta iscritto al PNF “con anzianità 29.10.1932”. S'ignorano luogo e data di morte. (R. Bugiani, G. Ciao Pointer)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Sabatino e Filomena Martellacci
Bibliografia
- July 20 2002