FLORITTA, Antonino
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- FLORITTA, Antonino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Palermo
- Data di nascita
- September 4 1841
- Luogo di morte
- Roma
Biografia / Storia
- Nasce a Palermo il 4 settembre 1841 da Gaspare e Emanuela Calabrese. Principale esponente di una famiglia di tipografi internazionalisti e anarchici, che annovera tra i suoi componenti anche i fratelli Eugenio e Giovanni, i figli Gaspare e Gaetano, e il nipote Giulio. Il padre partecipò nel 1848 alla spedizione siculo-calabra, fu preso prigioniero e rinchiuso nel forte di Sant’Elmo a Napoli. La sua carcerazione e le persecuzione dei borboni impedirono ai figli di proseguire gli studi e li indussero ad abbracciare il mestiere di tipografo. Antonino ed Eugenio partecipano alle spedizioni garibaldine e successivamente militano tra i mazziniani di Sicilia. Mentre Eugenio raggiunge il padre, pensionato dello Stato e ricevitore demaniale a Catania, dove nel 1871 inizia la pubblicazione della «Democrazia», periodico eclettico - garibaldino e internazionalista allo stesso tempo -, Antonino impianta una propria tipografia a Palermo e assume la gerenza, tra altri giornali, del «Povero» di Salvatore Ingegnieros, il principale organo dell’Internazionale in Sicilia, che gli costa subito denunce e processi. I due fratelli si riuniscono nel 1875, quando Eugenio trasporta da Trapani a Palermo la sede del «Nomade», altro periodico internazionalista, che le amicizie altolocate del direttore e la sua costante difesa di Terzaghi contribuiscono ben presto a rendere sospetto, tanto che dal giugno 1876 al giugno 1882 egli dovrà proseguirne la pubblicazione a Roma, coadiuvato tra gli altri dal proprio figlio Giulio. Nella capitale stempererà le sue idee socialiste e si dedicherà alla pubblicazione di numerosi lavori storici e letterari di modesto valore ma di un certo successo (come i tre volumi di Rivoluzione e tirannide, con cui aveva esordito a Palermo nel 1863), anteponendo al proprio nome la qualifica di “conte di Randazzo”. Antonino intanto, costretto nel 1878 per una malattia polmonare ad abbandonare la tipografia, apre un negozio di libri e spaccio di giornali nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, presso i Quattro Canti di Città, e ne fa il principale luogo di ritrovo del sovversivismo palermitano. Inizia intanto a cimentarsi nel giornalismo anche il più piccolo dei tre fratelli, Giovanni, con una irruenza cha gli procurerà vari processi e due ammonizioni giudiziali, nel 1885 e nel 1887. Lo fa prima da solo, nel 1882, dirigendo o assumendo la gerenza del «Flik Flok» e della «Lega Sociale», poi, sotto l’ala protettiva di Antonino, collaborando al «Risveglio», giornale dichiaratamente socialista rivoluzionario da questi fondato nel 1883. In realtà, i due F. intrattengono da tempo rapporti con gli anarchici del continente, e specialmente con «Il Grido del Popolo» di Napoli e con la «Questione Sociale» di Firenze, a cui inviano articoli e corrispondenze. Cessate le pubblicazioni del «Risveglio», Antonino va a rinforzare la redazione dell’«Italia del Popolo», saldando così il piccolo gruppo anarchico clandestino di cui fa parte insieme a Luigi Aprile, Domenico Corteggiani e pochi altri, alla nuova generazione dei Bosco e dei Gulì. Nel 1885 dà un contributo notevole alle agitazioni universitarie che paralizzano la città, stampando alla macchia alcuni numeri dei giornali sovversivi umoristici «Le Barricate» e «La Monarchia». In quest’attività di raccordo col movimento studentesco è coadiuvato dai due figli Gaspare, studente in legge, e Gaetano, tipografo. Negli anni successivi, i F. militano nel movimento socialista palermitano, partecipando alle sue attività e alle sue estemporanee pubblicazioni. Nel novembre 1890 l’intera famiglia si trasferisce a Napoli, dove Gaetano impianta una sua tipografia, che di tanto in tanto mette a disposizione degli anarchici locali. Alla fine del novembre 1892, il sequestro di un opuscolo sovversivo costringe nuovamente i F. a cambiare aria e a raggiungere Giovanni che da qualche tempo li ha preceduti a Roma. Addetto alla tipografia del giornale «La Pace», Giovanni era stato fermato durante i disordini del 1° maggio 1891. Rilasciato, aveva collaborato alla redazione del giornale «1° maggio», che seguiva quotidianamente le udienze del processo ad Amilcare Cipriani e compagni. In occasione dell’Esposizione Universale dell’anno successivo era rientrato a Palermo “allo scopo di suscitare disordini”, secondo la polizia, ma più verosilmente per pubblicarvi Il poliziotto: romanzo sociale contemporaneo, primo di una serie di lavori che ad imitazione dello zio Eugenio sfornerà negli anni seguenti. Con la morte di Antonino, avvenuta a Roma il 13 marzo 1895, l’unità della famiglia si dissolve. Eugenio continuerà a vivere di lettere ma anche di espedienti e di truffe, Giovanni abbandonerà gradualmente l’attività politica finché nel 1924, a sessant’uno anni compiuti, verrà radiato dallo schedario dei sovversivi. Giulio, Gaspare e Gaetano non faranno più parlare di sé. (N. Musarra)
Fonti
- Fonti: Archivio di Stato Palermo, Gabinetto Questura (1920-1943), b. 441 (1910), f. “Floritta Antonino di Gaspare, repubblicano-socialista”; idem, b. 459 (1924), f. “Floritta Giovanni di Antonino, socialista”; idem, Questura, Gabinetto (1866-1939), b. 15, f. “Provincia di Palermo. Elenco nominativo degli anarchici pericolosi”; idem, Questura, Archivio Generale (1861-1903), b. 414, f. “Floritta Eugenio”; idem, b. 420, f. «Il Povero», «Il Nomade», «La Lega Sociale. Nuovo Giornale», «Flik Flok»; idem, Prefettura Gabinetto, b. 146 (1894), “Provincia di Palermo. Elenco nominativo degli anarchici pericolosi. 29.11.1893”; AS Catania, Questura, b. 59, f. «La Democrazia».
Bibliografia: G. Cerrito, Radicalismo e socialismo in Sicilia (1860-1882), Messina-Firenze, 1958; G. Cerrito, La stampa periodica internazionalista edita in Sicilia fino al 1880, «Volontà», n. 5, sett.-ott. 1972.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Gaspare e Emanuela Calabrese
Bibliografia
- June 30 2002