BECCARI, Pietro Costante
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- BECCARI, Pietro Costante
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Adria
- Data di nascita
- 01/04/1891
Attività e/o professione
- Qualifica
- Ombrellaio
- Qualifica
- Lattoniere
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce a Adria (RO) il 1° aprile 1891 da Luigi e Zeffirina Moretti, ombrellaio e lattoniere. Il 24 dicembre 1917 viene internato a Lipari per propaganda anarchica. A detta dell’Autorità di polizia ha fondato, insieme a un gruppo di compagni, un circolo, apparentemente apolitico e istruttivo, raccogliendo libri e riunendosi fino a tarda notte per “complottare”. Prepara le donne, specie quelle del quartiere di Cannareggio, “che rappresentano quanto di più turbolento possa esservi in Adria”, a sollevarsi e a commettere atti vandalici contro i locali delle amministrazioni pubbliche. Si sono infiltrati tra le truppe accampate in città incitando alla disobbedienza e alla diserzione. Appartiene – secondo la locale sottoprefettura – ai “peggiori elementi che vi possono essere, violenti, prepotenti e capaci di commettere qualsiasi azione delittuosa”. Professa idee sovversive e fa continua propaganda contro la guerra, incitando le mogli dei richiamati alle armi alla ribellione e a manifestazioni di piazza. Nel luglio del 1927 viene arrestato quale sospetto autore di scritte sui muri di Adria (emblemi di falce e martello), successivamente viene scarcerato. Due anni più tardi la sua abitazione viene sottoposta a una perquisizione domiciliare risultata tuttavia negativa. Arrestato nell’agosto del 1928 in seguito all’attentato terroristico di Milano, è rimesso in libertà previa diffida. Continua ad abitare a Adria e viene costantemente vigilato. Nel febbraio del 1931, dopo l’arresto di Michele Schirru, la questura di Rovigo chiede per lui una strettissima vigilanza, nonostante non risultino relazioni con l’anarchico sardo e con i fuoriusciti. L’ennesima perquisizione domiciliare da esito negativo come quella del 1940. Continua tuttavia a frequentare la compagnia di altri anarchici adriesi e rimane vigilato fino alla fine della guerra. S'ignorano data e luogo di morte. (V. Zaghi)
Fonti
- Fonti: Archivio di Stato Rovigo, Questura, Casellario Politico, b.16, ad nomen
Bibliografia: V. Zaghi, L’eroica viltà. Socialismo e fascismo nelle campagne del Polesine 1919-1926, Milano, F. Angeli, 1989, p. 197.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181