ZURRIA, Gaetano

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ZURRIA, Gaetano

Date di esistenza

Luogo di nascita
Catania
Data di nascita
January 3 1878
Luogo di morte
Catania

Biografia / Storia

Nasce a Catania il 3 gennaio 1878 da Agatino e Carmela Gagliano, maestro elementare. Si avvicina all’anarchismo tramite il fratello Michelangelo (Catania 15 nov. 1867-23 nov. 1938), barbiere, fin dal 1892 membro del Fascio dei lavoratori e del gruppo anarchico catanese scompaginato, nel 1894, dalla repressione crispina. Gaetano Z., studente alla Scuola Normale e insegnante elementare privato, viene segnalato dalla polizia nel 1897 in rapporti con De Felice Giuffrida e Gigi Macchi, e quale collaboratore del settimanale socialista-rivoluzionario catanese «Unione». Nell’agosto 1897 fonda il Circolo educativo “Avanti!” che l’anno seguente, fusosi col Circolo socialista presieduto da De Felice, prende il nome di Circolo Socialista “Avanti!”. Z., segretario del nuovo circolo, viene incriminato il 23 maggio 1898 per associazione a delinquere, insieme ad altri sei compagni, tra cui il socialista anarchico Antonino Vinci Juvara (saranno tutti assolti il 21 settembre successivo). Contemporaneamente, il prefetto di Catania scioglie il Circolo; impedisce l’aggregazione allo stesso di una sezione “fra gli studenti della Scuola secondaria”, organizzata da Z.; scioglie anche diverse società operaie; e sospende a tempo indeterminato le pubblicazioni dell’«Unione». Dietro questi provvedimenti draconiani vi è la preoccupazione che si ripetano a Catania le sommosse per il caro-pane scoppiate in altre città dell’isola. Avvisaglie in tal senso si erano avute nelle dimostrazioni del 20 aprile e del 1° maggio 1898, promosse da De Felice e sciolte dalla forza pubblica, e nei disordini del 14 maggio provocati dai disoccupati. Corrispondente da Catania dell’«Avanti!» di Roma e de «La Battaglia» di Palermo, Z. tenta di dar vita nel gennaio 1899 ad un nuovo periodico catanese, «Per il popolo», sequestrato ad ogni numero. Gli viene anche affidata la redazione de «La Conquista del Pane», “rivista scientifica del socialismo” che non vedrà la luce. Il 16 aprile , nel corso della campagna per l’elezione-protesta di Filippo Turati,  tiene a Scordia una conferenza non autorizzata, che gli costa un mese di carcere preventivo e altri due scontati nel febbraio 1903. Professa intanto idee sempre più avanzate, che illustra in pubbliche conferenze insieme alla sorella Pasqualina (nata a Catania il 10 maggio 1872), maestra privata e sarta da donna, di “carattere virile”, collaboratrice dell’«Unione» e in corrispondenza con la redazione de «L’Agitazione» di Ancona. Z. invia articoli a «La Questione sociale» di Paterson e a «L’Avvenire sociale» di Messina, di cui diventa redattore nel 1902, assumendo lo pseudonimo di Aurora Genzati, col quale confonde le idee alla polizia – che continua a crederlo socialista – e agli stessi socialisti, che contro di lui/lei sostengono una “cavalleresca” polemica a proposito delle conferenze tenute da Pietro Gori a Catania e in tutta l’isola nel 1903. La sua prudenza è giustificata dalla nomina a controllore daziario che ottiene dal Comune di Catania, amministrato dai socialisti, nel dicembre del 1902. Nella città etnea presiede l’importante Lega dei lavoratori della terra, costituita nel gennaio precedente con un direttivo di 12 consiglieri tutti “contadini”, che nutre l’ambizioso obiettivo di “convocare un congresso regionale tra i lavoratori della terra e proclamare costituita la confederazione siciliana”. Il 23 gennaio 1904 Z. dà vita alla “Fratellanza Anarchica”, insieme a Michele Nocito, che nel giugno si dimette da vicesegretario del Circolo socialista, e a un nutrito gruppo di studenti (Longo, Consoli, Bargigli, ecc.) La “Fratellanza” polemizza subito con le due fazioni socialiste che si disputano il potere in città e con la CdL defeliciana, promuove un’attiva campagna astensionista per le elezioni politiche del novembre 1904 e la costituzione di un comitato “pro-vittime politiche del ’94 e del ’98”. Nel maggio 1908 esce a Catania un nuovo periodico socialista-anarchico, «La Rivolta», che avrà breve vita. Z. vi pubblica alcuni “bozzetti sociali”, riprendendo quelli apparsi due anni prima sul «Germinal» di Caltanissetta. Dal 20 settembre 1908 collabora pure, con scritti anticlericali firmati Satana, a «Il Risveglio» di Messina. Gli anarchici messinesi tentano di fondare quella Federazione Anarchica Siciliana, il cui progetto era stato lanciato dalla redazione de «L’Avvenire sociale» nell’agosto 1902. L’accoglienza piuttosto tiepida che l’idea della Federazione ha nel gruppo di Catania, che pure inizialmente vi aderisce, sarà tra le cause del suo fallimento. Z. è interamente assorbito in questo periodo dall’attività sindacale. Il 27 gennaio 1908, il Consiglio Generale della CdL di Catania ne ha deliberato l’espulsione per “avere commesso delle indelicatezze e degli atti di prepotenza verso i suoi rappresentanti”. Egli riesce a staccare diverse leghe, di alcune delle quali è segretario ed amministratore, dalla CdL, “prendendo un locale a parte per le riunioni”. La scissione rientra parzialmente due anni dopo, quando, pur conservando la carica di presidente dell’associazione tra gli accenditori di fanali a petrolio, egli si trasferisce a Giarratana (Rg), dove è stato nominato maestro nelle locali scuole elementari. Nel febbraio 1913 torna a Catania, dove insegna prima nelle scuole comunali, poi, dall’ottobre 1914, nel Regio Ospizio di beneficenza. Arrotonda il magro stipendio, disimpegnando lavoro burocratico presso lo stabilimento di arti grafiche “Galatola”. Appartatosi dalla vita politica, ricompare nel marzo 1921, quando accetta per qualche tempo la nomina di segretario generale della Borsa del lavoro di Catania, controllata dall’avvocato liberale Carlo Carnazza. Riprende a collaborare con la stampa anarchica («Il Libertario») usando un suo vecchio pseudonimo, “Etneo”, e partecipa al tentativo di riorganizzazione delle forze anarchiche della provincia, condotto da Gaetano Principato di Agira, da Giovanni Taccetta di Leonforte e soprattutto dal vittoriese Giovanni Consalvo. Ritiratosi a vita privata, muore a Catania il 3 aprile 1926. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Zurria Pasqualina; ivi, Zurria Michelangelo; Archivio dello Stato - Catania, Tribunale penale, Dibattimento, bb. 1052 (1896) e 1525 (1897-98).

Bibliografia: G. Cerrito, I periodici di Messina, Milano 1961; S. Catalano, Società di mutuo soccorso, Fasci dei lavoratori, movimenti politici e partiti. Catania (1861-1904), Catania 2001.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Agatino e Carmela Gagliano

Bibliografia

2004

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